Un lettore dà disdetta via Pec per la fibra di Tim. L’operatore però, con varie scuse, rimanda i suoi obblighi e continua a fatturare. Ecco cosa si può fare in casi come questi
Buongiorno redazione,
Vi scrivo perché ho un problema di disdetta con Tim fibra. Ho mandato la pec il 24 settembre con la conferma di avvenuta ricezione ma fino a oggi non è successo niente, ho chiamato e richiamato ma ogni volta scuse su scuse, sono state aperte sollecitazioni ma non mi ha mai richiamato nessuno… volevo bloccare il pagamento ma dopo finisco nel torto io. A chi mi devo rivolgere?
Mauro Pedro
Caro Mauro, abbiamo chiesto a Valentina Masciari, responsabile utenze dell’associazione Konsumer Italia e grande amica del Salvagente, di darle una risposta. Ecco cosa ci ha detto.
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Siamo alle solite con TIM e con le disdette dei contratti…
La regola valida per tutti, e quindi anche per TIM, è che la disdetta va inviata per iscritto, tramite raccomandata a.r., o tramite PEC, allegando anche copia del documento di identità del richiedente.
Concretamente la linea dovrà essere cessata entro 30 giorni dal ricevimento, da parte del gestore, della PEC o della raccomandata.
Se la PEC, è stata inviata dal sig. Mauro, in data 24 settembre, entro il 24 ottobre, il contratto doveva essere chiuso.
Il sig. Mauro, dovrà sicuramente saldare le fatture che riportano periodi di competenza fino al 24 ottobre. Non è invece obbligato a pagare tutte le fatture non dovute che TIM continua ad emettere, perché non ha cessato la linea come richiesto.
Potrà allora, contestare tali documenti, tramite l’invio di una comunicazione scritta a TIM, sollecitando non solo di chiudere il contratto per come già richiesto ma, specificando anche che le fatture emesse oltre la data del 24 ottobre, non sono dovute e di conseguenza, potrà richiedere anche il rimborso delle stesse.
Se TIM non dovesse dare seguito alla contestazione del cliente, allora il sig. Mauro può avviare una conciliazione, così da porre fine a tale stato di cose.