L’industria tessile è la seconda più inquinante al mondo dopo gli allevamenti intensivi. Solo per la produzione si impiegano ogni anno 93 miliardi di metri cubi di acqua, ma poi c’è il lavaggio…
L’industria tessile è la più inquinante e impattante al mondo dopo gli allevamenti intensivi e questo perché il consumo d’acqua è davvero notevole.
Ma di preciso qual è la quantità d’acqua consumata? E sopratutto quali sono le migliori strategie da mettere in atto per ridurre l’impiego di acqua per la produzione di capi di abbigliamento.
Industria tessile e consumo d’acqua: qual è il rapporto?
L’industria tessile impiega circa 93 miliardi di metri cubi di acqua ogni anno, ovvero il 4% di acqua potabile presente nel Pianeta a livello globale.
I paesi in cui viene svolta la produzione di abbigliamento è luoghi già poveri, in cui l’acqua è un bene che scarseggia, come nel caso di Cina, Pakistan, India e Turchia.
Ma quando si tratta di utilizzo dell’acqua per il settore tessile occorre fare riferimento anche al post vendita. Infatti si stima che per la cura dei vestiti si utilizzino altri 20 miliardi di metri cubi d’acqua ogni anno.
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Quali sono le soluzioni per ridurre l’impiego di acqua nel settore tessile?
L’industria tessile ha un impatto notevole nell’ambiente, per questo occorre adottare delle soluzioni a livello globale per riuscire a contrastare il consumo di acqua. In primis è bene incrementare e potenziare i sistemi di produzione circolari, riuscendo dunque a minimizzare lo spreco d’acqua.
Non solo, infatti anche l’impiego delle fibre di origine biologica, sono una delle migliori soluzioni per riuscere a ridurre l’impatto sull’ambiente. Le fibre tessili sostenibili utilizzano meno acqua per riuscire a essere prodotte, e sono sicuramente il futuro nel settore tessile.
Anche la coltivazione biologica del cotone, mediante l’utilizzo del sistema della rotazione delle colture, permette di rendere il terreno più fertile e dunque minimizza il fabbisogno di acqua.
Riuscendo ad attuare una serie di azioni e comportamenti utili, si riesce ad avere un minore impatto ambientale. Infatti è bene che a livello globale si applichino delle strategie indispensabili per ridurre il consumo di acqua nel settore tessile.
In particolare noi consumatori possiamo iniziare facendo uso di abiti di seconda mano, in modo da non favorire la creazione di nuovi vestiti. Solo così si riesce a salvaguardare l’ambiente, per noi e per il futuro delle generazioni a venire.