Esistono 4 tipi di mascherine Ffp2: la KN95 (la più comune), “a becco d’anatra”, “a conchiglia” o plissettato con frontale orizzontale. E non sono paragonabili per la loro efficacia di protezione
Le maschere Ffp2 con piega verticale e l’elastico dietro le orecchie non forniscono una protezione sufficiente. A dirlo è l’Istituto francese di ricerca e sicurezza per la prevenzione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali (Inrs). Attenzione, perché le conclusioni dell’ Istituto si riferiscono ad un solo tipo di mascherine Ffp2, quelle contraddistinte dalla sigla KN95, le più utilizzate, ma, per esempio non valgono per le mascherine “a becco d’anatra”. Se vi state chiedendo qual è la differenza, ecco spiegata in questa immagine riportata proprio dall’Istituto.
Nel nostro paese, le mascherine sono obbligatorie sui mezzi di trasporto pubblici (ad eccezione degli aerei) mentre sono fortemente raccomandate sui luoghi di lavoro e in tutte quelle occasioni in cui non si riesce a rispettare il distanziamento sociale. Tra la mascherina chirurgica e quella Ffp2, le seconde sono preferite perché garantiscono una protezione più efficace. Almeno fino alla ricerca dell’Istituto francese.
Secondo l’Istituto, la struttura delle mascherine KN95 si adatta male al viso, qualunque sia la forma del quest’ultimo. Non è in gradi di aderire perfettamente al viso e per questo motivo non garantisce una protezione ottimale. Le autorità britanniche hanno fatto un’osservazione simile qualche mese fa. Logicamente, l’Inrs ne sconsiglia l’uso, e incoraggia a scegliere tra altre versioni di Ffp2: “a becco d’anatra”, “a conchiglia” o plissettato con frontale orizzontale, e comunque, con chiusure dietro la testa, che garantiscono una buona tenuta del dispositivo.