Zucchine amare: quando possono diventare tossiche

zucchine

Amate sia in estate che in inverno, perfette come contorno o come piatto unico, le zucchine sono verdure versatili che si prestano per diverse preparazioni, a diverse temperature. Ma come accorgerci se sono andate a male, e soprattutto quali sono i rischi per la salute nel caso ingeriate delle zucchine tossiche?

Come riconoscere le zucchine fresche

Prima di scoprire quali sono gli elementi e le caratteristiche per poter riconoscere le zucchine quando non andrebbero più consumate, impariamo a capire come sceglierle e selezionarle:

  • dimensioni, preferite quelle piccole, le grandi hanno maggiori possibilità di sviluppare tossicità;
  • superficie, deve essere compatta, lucida e senza segni di ammaccature;
  • colore, preferite la chiarezza, indicatore di un sapore più dolce.

Ricordate inoltre un fattore estremamente trascurato, ma che influisce sulle caratteristiche del prodotto: preferite le zucchine di stagione. Nonostante lo stile di vita odierno ci abbia abituati ad avere qualunque prodotto in qualunque periodo dell’anno e i supermercati siano stracolmi di file di frutta e verdura in ogni stagione, occorrerebbe seguire il consumo degli alimenti seguendo il loro ciclo naturale.

Zucchine amare e tossicità, cosa sapere

Come capire quando le zucchine sono tossiche, determinando un rischio per la nostra salute e per quella dei nostri ospiti o familiari? E’ molto semplice, basta assaggiarle e annusarle.

Proprio così, avete capito bene: nel caso doveste avvertire un particolare sapore amarognolo o un odore acre e fastidioso, sappiate che si tratta di campanelli d’allarme da non sottovalutare.

Ma a cosa è dovuto il sapore amaro? La responsabile è una sostanza chiamata cucurbitacina, un neurotossico che può portare a intossicazione grave. Qualora, nonostante il sapore amarognolo  e l’odore sgradevole, vi siete accorti di aver consumato delle zucchine avariate potreste manifestare vertigini, vomiti, diarrea, sintomi intestinali, gastroenterite. Nei casi più gravi si può arrivare anche alla morte.

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Stiamo parlando di un livello di tossicità che non scompare e non si affievolisce neanche se le zucchine vengono cotte, attenzione dunque a non cadere nel luogo comune secondo cui la cottura ad alte temperature risolve ogni contaminazione, niente di più falso.

Cucurbitacina, la protezione da insetti e parassiti

La sostanza che determina la tossicità delle zucchine, per quanto dannosa per l’uomo oltre che estremamente pericolosa, in natura svolge un ruolo funzionale e utile.

Date le sue “proprietà” funge da deterrente, nell’orto, per parassiti, predatori e insetti. Inoltre, in alcuni paesi, come ad esempio la Cina e l’India, la cucurbitacina viene utilizzato nella preparazione di un farmaco.

Questa sostanza è risultata avere elevate proprietà antinfiammatorie e analgesiche, inoltre è stato dimostrato che alcune cucurbitacine sono utili nella soppressione della cancerogenesi della pelle, nell’inibizione dell’adesione cellulare, oltre che nella di distruzione del citoscheletro in caso di presenza di  cellule del carcinoma della prostata.

Vi sono risultati che dimostrano la loro efficacia anche nell’inibizione della sintesi del DNA, dell’RNA e persino nelle “proteine in cellule HeLa, nella proliferazione di cellule HeLa, di cellule endoteliali e dei linfociti T”.

Una sostanza che non è contenuta solo nelle zucchine, ma anche nei cetrioli e nei cocomeri in generale. Una doppia natura, salutare e tossica, che va gestita esclusivamente da esperti del settore.