In calo le quotazioni di mais, grano tenero mentre stabili quelle del grano duro. Cai, Consorzi agrari d’Italia, denuncia: “L’aumento di pane, pasta, farine, biscotti non dipende dai prezzi dei prodotti agricoli”
Nonostante il perdurare della crisi ucraina, si registrano quotazioni in calo per mais e grano tenero, stabili quelle del grano duro, in discesa i prezzi di soia e orzo. Segno che l’aumento dei prezzi di pane, pasta, farina, biscotti va ricercato in più direzioni, anche in quella della speculazione.
Cai, Consorzi agrari d’Italia, sulla base della rilevazione settimanale della Borsa Merci di Bologna, punto di riferimento in Italia per le contrattazioni dei prodotti agricoli, mette in evidenza che “il grano tenero cala di 10 euro rispetto alla scorsa settimana (-2,5%) attestandosi tra 390 e 399 euro a tonnellata con punte di 424 euro per i cereali più ricchi di proteine. Stessa diminuzione anche per il mais (-2,5%), fondamentale per l’alimentazione animale, che tocca quota 375 euro a tonnellata”.
A determinare questa inversione di tendenza rispetto ai rialzi delle ultime settimane lo “sblocco delle importazioni da paesi come Ungheria e Bulgaria, spingono al ribasso i prezzi dei prodotti agricoli, mais e grano tenero in testa, che tornano sotto quota 400 euro a tonnellata“.
Anche se gli approvvigionamenti di grano duro – materia prima per la pasta – non sono mai stati influenzati dalla guerra in Ucraina (dal paese importiamo in gran parte grano tenero e sopratutto olio di girasole) ma dalle difficoltà di produzione nel Nord America – Canada in primis – registrate l’estate scorsa, è utile riportare le tendenze sui mercati: “Stabile il grano duro – spiega Cai – dopo i rialzi della scorsa settimana, mentre la soia perde 9 euro rispetto all’ultima rilevazione (-1,3% a quota 699 euro/ton) e l’orzo segna -1,7% a quota 370 euro/ton”.
Oltre all’Ucraina l’ombra della speculazione
Secondo l’analisi di Consorzi agrari d’Italia si sta arrivando “ad un punto di equilibrio per i prezzi dei prodotti agricoli e la situazione, salvo stravolgimenti imprevedibili a causa della situazione internazionale, non dovrebbe più registrare forti oscillazioni”
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“Il mercato odierno dimostra, per chi avesse ancora dubbi – conclude Cai – come l’aumento dei costi dei prodotti finali ai consumatori, quali pane, pasta, farine, biscotti, certamente non dipenda dai prezzi dei prodotti agricoli“.
Fao: “Prezzi alimentari mondiali toccano il livello più alto di sempre”
Secondo la Fao, l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione, i prezzi alimentari mondiali hanno toccano il “livello più alto di sempre” a marzo, dopo che l’invasione russa dell’Ucraina ha “provocato degli shock” sui mercati dei cereali e degli oli vegetali. L’indice del prezzo alimentare della Fao è salito del 12,6% a marzo rispetto a febbraio, toccando un nuovo record dalla sua creazione nel 1990.