In Gran Bretagna, quella contro il cibo spazzatura è una battaglia che va avanti da un pò di anni. Nel 2018, per arginare il fenomeno dilagante dell’obesità , il sindaco di Londra aveva proposto di vietare gli spot di Mc Donald’s e Coca Cola nelle fermate della metropolitana. Oggi, invece, il governo britannico di Boris Johnson ha formalizzato la presentazione di un progetto di legge che dal 2023 vieterà la pubblicità televisiva dei prodotti alimentari o delle bevande più caloriche (junk food, o cibo-spazzatura) prima delle 21 nell’ambito della battaglia contro la piaga sempre più diffusa dell’obesità nel Regno Unito, soprattutto infantile.
Il provvedimento è uno dei più duri al mondo in materia e, secondo i calcoli, potrebbe comportare perdite pari a 600 milioni di sterline all’anno per le industrie per settore e mancati introiti pubblicitari attorno ai 200 milioni per emittenti come Itv, Cannel 4, Channel 5 o Sky.
Il testo è stato peraltro alleggerito rispetto a quello fatto circolare originariamente un anno fa e che l’industria alimentare e quella editoriale avevano criticato come eccessivamente draconiana, con qualche esenzione e l’esclusione di alcuni specifici prodotti dal bando. Sarà vero, ma la lotta al cibo spazzatura e, dunque, all’obesità che dilaga soprattutto tra i giovani passa necessariamente per interventi come questo. Oppure “penalizzando” con un sistema di tassazione più oneroso gli acquisti di cibi non salutari. È la strada che hanno intrapreso Danimarca e Ungheria e che dovrebbe – a meno di nuovi rinvii – diventare obbligatoria anche nel nostro paese dal prossimo 1 gennaio.