Caldo, sport e pubblicità. Sono gli elementi principe del mercato degli sport drink, le bevande che proprio in questo periodo vivono il picco di vendite. Tra gli sportivi e non solo tra loro.
Per lo sport
Che le alte temperature estive contribuiscano in maniera decisiva ad affaticare il nostro fisico è noto: l’eccessiva sudorazione comporta un elevato dispendio energetico (circa 580 kcal per ogni litro di sudore espulso) e fa perdere al nostro corpo un elevato numero di sali minerali (soprattutto sodio, potassio, cloro e magnesio). È per questo motivo che gli atleti fanno largo uso degli integratori di sali minerali, una sorta di carburante per il fisico affaticato.
Per la sete
La moda della bibita colorata, però, ha subito conquistato anche chi atleta non è e il mercato ne approfitta proponendo colorati bibitoni a tutti. Due domande si impongono: quanto sono efficaci queste bibite? E vale la pena di consumarle al posto dell’acqua come fanno molti?
Il primo dubbio lo solleva chi accusa queste bevande, proprio per il loro carico di sali, di attenuare troppo presto la sensazione di sete e in questo modo impedire che si beva la giusta quantità di liquidi. Quel che è certo è che i liquidi che il nostro organismo perde con la sudorazione vanno reintegrati: se la perdita di liquidi non viene immediatamente bilanciata, infatti, i recettori nervosi collegati all’ipotalamo avvertono un pericolo di disidratazione e scatenano una serie di reazioni nervose che vanno dall’aumento della sensazione di sete al rilascio di ormoni per diminuire la dispersione dei sali minerali.
D’altra parte neppure la perdita di sali minerali va presa alla leggera: può essere causa di problemi quali crampi muscolari, perdita di lucidità mentale e difficoltà di coordinamento.
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Occhio alle etichette
Aldilà degli integratori, bere tanta acqua è fondamentale quando si fa attività fisica o semplicemente quando si suda molto. Non è possibile stabilire per l’acqua un fabbisogno giornaliero: la necessità varia con clima, età, dieta e l’attività.
Chi dovesse optare per gli integratori, invece, è bene che per lo meno ne controlli l’etichetta. Altrimenti rischia di ingurgitare, tra le altre cose, anche coloranti ed edulcoranti non propriamente innocui e sicuri.
Come scegliere
Cosa serve per fare un integratore che svolga la sua funzione? Molto poco in teoria: acqua, sali e un po’ di zucchero. In teoria, perché in pratica i produttori aggiungono antiossidanti, emulsionanti, edulcoranti, acidificanti… Noi abbiamo sintetizzato in questa voce le valutazioni su tutti gli ingredienti.
Coloranti. Sono presenti in tutti i prodotti. Quasi sempre si tratta di betacarotene, additivo da “semaforo verde”, incluso tra le molecole per le quali non è stato evidenziato alcun rischio per la salute. In alcuni casi si trova, invece, la presenza di due coloranti (E160d ed E160a) classificabili con il “semaforo giallo”, ossia come molecole sulle quali alcuni studi scientifici hanno sollevato qualche sospetto di tossicità. Più raro, ma possibile, la presenza coloranti (E110, E122) sospettati di nuocere alla salute.
Calorie. L’apporto calorico è pressoché identico per tutti i prodotti (tra le 24 e le 26,2 kcal/100 ml). Attenzione a chi ne vanta meno: la parsimonia, per la verità neppure elevata, di calorie è dovuta a un edulcorante, l’acesulfame K, sospettato di provocare danni alla salute, sia sul breve che sul lungo periodo. Meglio evitare.
Sali minerali. Tutti i bibitoni contengono sodio, cloruro, potassio e magnesio. Qualcuno anche il calcio. Le quantità dei sali sono simili: e difficilmente fanno la differenza. Potrà anche sembrare strano per integratori di sali minerali, ma le differenze non sono significative quanto a minerali disciolti. E non condizionano il giudizio finale.