Il governo inglese ha ri-autorizzato l’uso dei pesticidi a base di thiamethoxam, un composto che fa parte della famiglia dei neonicotinoidi, i pesticidi dannosi per le api e in quanto tali vietati in Europa dal 2018. Stabilendo le condizioni per l’uso “limitato e controllato” del pesticida, i funzionari inglesi hanno affermato che il ministro ha concordato un’autorizzazione di emergenza per un massimo di 120 giorni. British Sugar e la National Farmers Union avevano chiesto al governo di poterlo utilizzare per frenare il virus che dallo scorso anno sta mettendo in ginocchio le colture di barbabietole, come accaduto anche in Francia.
La strada imboccata dal Regno Unito dopo l’uscita dall’Unione europea non è in linea con gli accordi: Londra e Bruxelles, infatti, si sono impegnate a non tornare indietro sul clima e sulla biodiversità, ponendo l’adozione di obiettivi e politiche sempre più ambiziosi come punto vincolante del trattato commerciale bilaterale.
Eppure all’interno del paese, il dissenso verso questa mossa è molto. Il Wildlife Trusts ha affermato che i neonicotinoidi rappresentano un rischio ambientale significativo, in particolare per le api e altri impollinatori. Un terzo della popolazione di api del Regno Unito sia scomparsa in un decennio, ma fino a tre quarti delle specie coltivate sono impollinate dalle api, secondo gli studi. Uno studio del 2017 su 33 siti di colza oleosi nel Regno Unito, Germania e Ungheria ha rilevato un legame tra livelli più elevati di residui di neonicotinoidi e una minore riproduzione delle api, con meno regine negli alveari di calabrone e meno ovuli nei nidi di api solitari. L’anno successivo, l’UE ha deciso di vietare tutti gli usi all’aperto di tre insetticidi neonicotinoidi per proteggere le api. Le prove suggeriscono che i pesticidi danneggiano lo sviluppo del cervello delle api, indeboliscono il sistema immunitario e possono lasciare le api incapaci di volare.
C’è da dire che il Regno Unito e la Francia non sono gli unici paesi europei ad autorizzare, anche temporaneamente l’uso di questi pesticidi dannosi per le api (e vietati): un rapporto Unearthed secondo cui i paesi dell’Ue hanno rilasciato almeno 67 diverse “autorizzazioni di emergenza” per l’uso esterno di questi prodotti chimici. L’Efsa ha già annunciato di volerci vedere chiaro su queste autorizzazioni d’uso in deroga mentre continua l’impegno del Wwf nella raccolta firme per l’ICE “Salviamo api e agricoltori”: la petizione, che ha ricevuto una estensione di 6 mesi dalle istituzioni europee a causa dei disagi dovuti alla pandemia, chiede alla Commissione europea:
- L’eliminazione graduale dei pesticidi sintetici entro il 2035: l’obiettivo è quello di eliminare l’80% dei pesticidi sintetici dall’agricoltura europea entro il 2030, a partire da quelli più pericolosi, raggiungendo poi il 100% entro il 2035.
- Misure per la biodiversità: l’Ice punta a ripristinare gli ecosistemi naturali nelle aree agricole in modo che l’agricoltura stessa diventi un mezzo per salvaguardare e recuperare la biodiversità.
- Un sostegno agli agricoltori nella transizione: durante il passaggio verso pratiche agroecolopiche e biologiche gli agricoltori devono essere sostenuti, favorendo le aziende piccole, diversificate e sostenibili e sostenendo la ricerca sulle produzioni senza uso di pesticidi e Ogm.