Rigirare la frittata? Con le spatole in plastica espone a troppi rischi

SPATOLE IN PLASTICA

Otto spatole in plastica su otto nelle verifiche di laboratorio dei laboratori pubblici tedeschi si sono deformate durante l’uso: “Non idonee al contatto con il cibo”. Risultati decisamente migliori per le padelle antiaderenti

Si piegano, si sciolgono, si staccano a pezzi. È questo il desolante bilancio di un test condotto tra il 2024 e il 2025 dal CVUA Stuttgart, il laboratorio statale tedesco specializzato in sicurezza alimentare.
L’obiettivo era semplice: capire se le spatole in plastica economiche, quelle che si trovano comunemente nei supermercati e nei negozi di casalinghi, resistono davvero alle temperature delle padelle domestiche.

Otto utensili, tutti di fascia bassa, sono state sottoposti a una prova pratica: girare più pancake in padella calda, senza restare troppo a lungo a contatto con la superficie bollente. Nonostante queste condizioni realistiche, tutte e otto le spatole si sono sciolte. In diversi casi, pezzi di plastica fusa si sono staccati dal corpo dell’utensile – frammenti che, in una cucina reale, sarebbero finiti nel cibo.

Il CVUA spiega chiaramente che utensili che si deformano o si fondono già alle normali temperature d’uso non soddisfano i requisiti fondamentali di sicurezza e non possono essere immessi sul mercato.

Gli esperti tedeschi avvertono inoltre che, se la plastica si altera al calore, può rilasciare nel cibo sostanze indesiderate o potenzialmente nocive. Da qui la raccomandazione: sostituire immediatamente qualsiasi utensile che presenti segni di fusione, distacco o scolorimento, e preferire materiali come silicone certificato, legno o metallo per le cotture ad alta temperatura.

La ricerca del 2024: la trappola della plastica nera

Già nell’ottobre 2024, Il Salvagente aveva acceso i riflettori su un’altra faccia del problema. In un articolo pubblicato il 26 ottobre 2024, avevamo riportato i risultati di uno studio internazionale, pubblicato sulla rivista Chemosphere, che analizzava oltre 200 oggetti in plastica nera d’uso domestico – tra cui spatole, mestoli e contenitori per alimenti.

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La ricerca rivelava che nell’85% dei campioni erano presenti ritardanti di fiamma bromurati o organofosfati, come il decaBDE, sostanza vietata in Europa per la sua tossicità. Questi composti provengono spesso da plastica riciclata derivata da apparecchi elettronici, che finisce poi nel ciclo produttivo di utensili da cucina e oggetti di uso comune.

In altre parole, la plastica nera – molto diffusa per motivi estetici e di costo – può nascondere residui chimici provenienti da materiali non idonei al contatto alimentare.
La conclusione della ricerca era inequivocabile: “Gli utensili da cucina in plastica nera non dovrebbero essere usati, poiché possono contenere sostanze tossiche che migrano negli alimenti.”

Padelle e pentole: prove superate a pieni voti

Non tutto, però, esce bocciato dai laboratori tedeschi. Accanto alle pessime prestazioni delle spatole in plastica, il CVUA ha registrato risultati incoraggianti per padelle e pentole antiaderenti.
Nel loro caso, i tecnici hanno sottoposto 10 padelle e 3 pentole rivestite a un test di resistenza particolarmente severo: una miscela di riso e salsa di pomodoro, continuamente mescolata per mezz’ora, poi lasciata raffreddare e di nuovo riscaldata – il tutto ripetuto cinque volte di seguito.

Lo scopo era simulare l’uso reale e ripetuto in cucina, con un alimento acido come il pomodoro capace di stressare il rivestimento.
Il risultato? Tutti i campioni hanno superato la prova senza danni, né graffi, né distacchi visibili. Le superfici antiaderenti sono rimaste intatte, dimostrando una buona qualità costruttiva e un’elevata resistenza all’usura.

Il laboratorio conclude che padelle e pentole di questo tipo possono essere usate senza timori, purché i consumatori seguano alcune precauzioni di base: evitare utensili metallici che possano graffiare il rivestimento e non utilizzare spugne abrasive durante la pulizia.
Un dato che, per una volta, conforta chi sceglie prodotti di qualità, ricordando però che la durata dipende molto dalle buone abitudini d’uso.