La lunga mano di Coldiretti sui tavoli ministeriali sulla carne coltivata

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Una ricostruzione documentata apparsa sul Foglio svela un “conflitto di interessi grande come una stalla” dietro il tavolo tecnico ministeriale sulla carne coltivata. L’influenza diretta di Coldiretti e la complicità del governo.

Una lucida e dettagliata inchiesta di Luciano Capone sul Foglio di oggi rivela un enorme conflitto d’interessi intorno alla questione dei novel food, in particolare della carne coltivata. Secondo Capone, dietro il recente “Tavolo tecnico interministeriale” istituito dai ministeri della Salute e dell’Agricoltura per valutare la normativa europea sui novel food, ci sarebbe in realtà la Coldiretti, attraverso la fondazione Aletheia.

Il tavolo tecnico ha prodotto un documento ufficiale che commenta criticamente le linee guida dell’EFSA (l’autorità europea per la sicurezza alimentare), avanzando richieste specifiche come la necessità di introdurre obbligatoriamente studi clinici e pre-clinici come se si trattasse di farmaci, esattamente la posizione sostenuta dalla Coldiretti stessa.

Capone sottolinea che il gruppo, definito dal governo “indipendente”, è composto da dieci membri, cinque dei quali provenienti direttamente da istituzioni come il ministero della Salute, dell’Agricoltura, l’Istituto Superiore di Sanità e il Crea. Gli altri cinque “tecnici esterni”, tutti docenti universitari, fanno parte del comitato scientifico di Aletheia, fondazione promossa proprio dalla Coldiretti. Il presidente di tale comitato, Antonio Gasbarrini, è contemporaneamente anche coordinatore del tavolo interministeriale. Un intreccio che Capone definisce ironicamente un “conflitto d’interessi grande come una stalla”.

Ancora più significativo il fatto che questi stessi esperti abbiano presentato ufficialmente all’EFSA commenti critici a nome di Aletheia, contemporaneamente alla loro nomina come esperti indipendenti per conto del ministero della Salute. Queste osservazioni, respinte già nel 2024 dall’EFSA, vengono riproposte identiche nel documento del governo nel 2025. Coldiretti ha poi usato proprio questo documento per la manifestazione di protesta tenuta il 19 marzo sotto la sede EFSA, presentandolo come la voce di scienziati indipendenti.

Il ministro Schillaci, responsabile della Salute, può non essere a conoscenza di questa situazione? Certamente no, conclude logicamente Caponi, dato che non solo Aletheia gode del patrocinio del ministero, ma lo scorso luglio lo stesso titolare del dicastero ha partecipato a un evento pubblico insieme ai vertici di Coldiretti e alla stessa fondazione, durante il quale il segretario generale di Coldiretti, Vincenzo Gesmundo, ha espresso forti critiche all’EFSA proprio riguardo alla carne coltivata.

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Il Foglio ha cercato di ottenere spiegazioni dal ministro Schillaci sui criteri utilizzati nella scelta di questi esperti “indipendenti”, ma senza ricevere risposta. Il risultato finale, suggerisce Capone con una punta d’ironia amara, è che “il metodo scientifico può attendere”. Coldiretti e le sue crociate no, verrebbe da aggiungere.