Solo 5 sui 19 matitoni portati in laboratorio da Oko-test hanno ottenuto un punteggio “buono” mentre negli altri sono state rilevate sostanze critiche, come gli idrocarburi aromatici da oli minerali (Moah) e il talco, classificato di recente come “probabile cancerogeno per l’uomo”
È forse il migliore amico degli occhi delle donne, e da qualche tempo anche degli uomini. Il kajal affonda le sue origini nel XXXVI secolo a.C. quando veniva utilizzato in Nord Africa e in Medio Oriente per proteggere gli occhi dalle infezioni e, si pensava, anche dai raggi del sole. Oggi è presente in ogni trousse e viene utilizzato anche dagli uomini per rendere lo sguardo più profondo e attraente. Purtroppo, però, molte di queste matite sono piene di sostanze indesiderate, addirittura cancerogene, come gli idrocarburi aromatici da oli minerali (Moah) e il tanto discusso talco.
Dal talco ai Moah, le sostanze cancerogene non mancano
È quanto emerge dal test effettuato dalla rivista tedesca Oko-test che ha fatto analizzare 19 matitoni kajal neri, 8 dei quali certificati come cosmetici naturali, compresi nella fascia di prezzo tra 89 centesimi e 14,95 euro. Solo cinque dei matitoni testati hanno ottenuto un punteggio “buono” mentre negli altri sono state rilevate sostanze critiche, come gli idrocarburi aromatici da oli minerali e il talco. Alcuni produttori rinunciano al pigmento glitterato Mica, mentre alcuni riescono perlomeno a dimostrare che il minerale utilizzato proviene da paesi dove non si è fatto ricorso al lavoro minorile.
I Moah (idrocarburi aromatici da oli minerali), possono entrare nei matitoni kajal come contaminanti dai paraffini e tra questi potrebbero esserci anche componenti cancerogeni. Quindi sarebbe meglio evitarli, eppure sono stati trovati in 5 prodotti delle seguenti marche: Essence, Manhattan, Maybelline, Nyx e P2.
Il kajal di Nyx (così come il kajal Trend !) contiene anche il talco che è stato di recente classificato dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) come “probabile cancerogeno per l’uomo“. Inoltre, il comitato per la valutazione dei rischi dell’Agenzia europea per le sostanze chimiche (Echa) ha suggerito di classificare il minerale come sostanza cancerogena, il che porterebbe a un divieto nei cosmetici (decisione che potrebbe arrivare entro la fine del 2025). Purtroppo ad oggi il talco è utilizzato non solo nei cosmetici, ma anche come additivo alimentare E 553b e come eccipiente nei farmaci.
Livelli elevati di nichel in alcuni kajal
Tutti i kajal testati sono neri, quindi contengono una quantità elevata di pigmenti coloranti. Per questo motivo, tutti i produttori utilizzano ossido di ferro nero, mentre un produttore aggiunge anche carbone nero. Poiché le materie prime provengono dalla natura, possono essere contaminate da metalli pesanti, per questo il laboratorio ha verificato anche la presenza di metalli pesanti. La maggior parte dei metalli è risultata essere rilevabile solo in tracce a parte il nichel che in quasi la metà dei kajal è stato trovato a livelli considerati troppo alti (da Yves Rocher a L’Oréal, passando per Max Factor). Diversi produttori hanno affermato che i livelli di nichel erano sicuri e tecnicamente inevitabili, ma nel test sono stati penalizzati poiché il nichel, secondo il Deutscher Allergie- und Asthmabund, è il principale fattore scatenante di allergie da contatto e dovrebbe essere evitato. Due produttori hanno assicurato di voler modificare la formula per ridurre il contenuto di metalli pesanti.
Il pigmento Mica collegato al lavoro minorile
Gran parte dei kajal testati contiene Mica, un pigmento glitterato che viene estratto da miniere in paesi come India, Madagascar, Brasile, Cina e Stati Uniti. In particolare in India, dove proviene il 25% del consumo mondiale, viene spesso estratto in condizioni di violazione dei diritti umani in miniere illegali. Persino i bambini vengono inviati nelle miniere scavate a mano. Questo succede anche in Madagascar, e molto probabilmente in Brasile. Per questo è stato chiesto ai produttori da dove provenisse il Mica contenuto nei prodotti testati e nella maggior parte dei casi hanno risposto Spagna o Stati Uniti, dove lavoro minorile e altre violazioni dei diritti umani sono molto improbabili. Tuttavia, c’è stato anche chi non ha risposto o non è stato poi così trasparente, fornendo altri dettagli tranne quello sulla provenienza del Mica.
I migliori e i peggiori kajal
I 5 prodotti che hanno ottenuto il voto più alto, ovvero un “buono” sono: il kajal di Artdeco Cosmetic, il kajal “Rival Loves Me” di Rossman, il kajal Alverde (Dm), il kajal natural di Benecos (Cosmondial) e il kajal Sante (Logocos). Sul fronte opposto troviamo i matitoni Essence (Cosnova) e Manhattan (Coty) che ottengono un voto “scadente” e i kajal Nyx e P2 bocciati con piena insufficienza.