Yogurt magro, greco, skyr, intero o scremato: quale scegliere?

Que Choisir ha portato in laboratorio 30 prodotti lattiero-caseari freschi, dai vari tipi di yogurt ai formaggi cremosi, analizzandone l’apporto nutrizionale. I risultati? I prodotti a base di latte di pecora sono i più ricchi di calcio e iodio, mentre gli yogurt greci i più grassi

Quando ci troviamo di fronte alla corsia frigo degli yogurt spesso ci perdiamo tra mille prodotti: dallo yogurt greco alla versione skyr, da quello di capra a quello con bifidus. Scegliere il prodotto più adatto a noi non è facile, anche perché non sempre conosciamo bene la differenza tra l’uno e l’altro. Quale prodotto contiene meno grassi? Quale è più ricco di calcio? Le analisi di Que Choisir ci vengono in soccorso per aiutarci a scegliere il prodotto migliore in base alle nostre esigenze.
In generale il marketing dell’industria lattiero-casearia è concentrato sul contenuto proteico o dei gassi, ma ci sono altri elementi da considerare nella scelta di uno yogurt o di un formaggio fresco a partire dai livelli di calcio e iodio, che sono due minerali essenziali per la nostra salute, di cui i latticini sono una fonte importante.

Que Choisir ha portato in laboratorio 30 prodotti lattiero-caseari freschi, analizzandone l’apporto di iodio, calcio e grassi in base al tipo di latte (vacca, pecora, capra), al tipo di prodotto (yogurt, formaggio fresco o petits-suisses, ovvero formaggi cremosi tipici della Normandia) e al metodo di produzione (biologico o convenzionale).

Iodio e calcio: vincono i prodotti a base di latte di pecora

Sono i prodotti a base di latte di pecora a primeggiare rispetto al contenuto di calcio e iodio: 100 g di yogurt o formaggio bianco di pecora forniscono tra il 20 e il 30% dell’apporto giornaliero raccomandato di calcio per un adulto, contro il 10-20% della maggior parte dei prodotti a base di latte vaccino o caprino. Per quanto riguarda lo iodio, una porzione di prodotti a base di latte di pecora può contenere fino al 75% del fabbisogno giornaliero raccomandato, circa quattro volte di più rispetto agli altri tipi di latte. Questo è dovuto al patrimonio genetico delle pecore, che producono naturalmente un latte molto ricco di nutrienti.
Oltre a queste differenze tra specie animali, esistono variazioni tra i tipi di prodotto e i metodi di produzione. I latticini biologici sembrano essere leggermente meno ricchi di iodio, probabilmente a causa delle restrizioni sulle integrazioni alimentari degli animali imposte dal disciplinare bio. Per quanto riguarda il calcio, gli yogurt ne contengono leggermente di più rispetto ad altri prodotti, poiché non vengono scolati e quindi conservano il calcio del siero di latte. Seguono i formaggi bianchi e gli skyr, che vengono scolati, e infine i petits-suisses, che oltre a essere scolati vengono arricchiti con panna, meno ricca di calcio. Per entrambi i minerali, gli yogurt a base di latte intero sembrano contenere leggermente meno calcio rispetto a quelli scremati.
Due prodotti della selezione si distinguono: il Calin di Yoplait e il formaggio bianco bio della marca Tante Hélène, i cui livelli di calcio rivaleggiano con quelli dei prodotti a base di latte di pecora. Il primo è arricchito artificialmente con minerali del latte, mentre per il secondo il produttore non ha voluto rivelare i dettagli della ricetta. È possibile che sia stato utilizzato latte concentrato o latte in polvere prima della coagulazione.

Per gli adulti a rischio di carenza di calcio (chi consuma meno di due latticini al giorno) o di iodio (chi mangia pochi pesci e frutti di mare), i prodotti a base di latte di pecora potrebbero essere una buona scelta. Tuttavia, questi prodotti non sembrano adatti al consumo quotidiano dei più piccoli: due porzioni da 100 g al giorno possono portare a un’assunzione eccessiva di iodio per un bambino sotto i sei anni. Per gli adulti con una dieta equilibrata che consumano due latticini al giorno, non è necessario scegliere sempre i prodotti più ricchi di calcio e iodio. Inoltre, il latte di pecora è più costoso e ha un impatto ambientale maggiore rispetto a quello vaccino.

Nota: 100 g di latticini di pecora apportano più del 20% del fabbisogno di calcio, rispetto al 13% dei petit-suisse, e più di due terzi del fabbisogno di iodio, rispetto a meno di un quarto per quelli di mucca o capra.

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Grassi: sfatiamo il mito di prodotti leggeri

Di solito i consumatori si orientano verso yogurt e formaggi freschi perché li considerano alternative leggere ai formaggi stagionati e ai dessert ricchi di panna o burro. Tuttavia, le analisi mostrano che non è sempre così: prodotti apparentemente simili possono avere livelli di grassi molto variabili. Se sull’etichetta è indicato “0%”, il prodotto è privo di grassi, indipendentemente dal tipo di latte o dal metodo di produzione. Ma al di fuori di questa categoria, la situazione si complica. Il contenuto di grassi dipende infatti non solo dal tipo di latte (quello di pecora intero ha fino a 9 volte più grassi di un latte vaccino parzialmente scremato), ma anche dall’eventuale aggiunta di panna da parte dei produttori, che non sono obbligati a dichiararlo in etichetta.

Il risultato? Alcuni yogurt naturali classici contengono meno calorie di certi skyr o formaggi bianchi 0%, mentre i petits-suisses e gli yogurt greci possono averne fino a 3 volte di più. Ad esempio, una porzione di uno di questi prodotti contiene tanti grassi saturi e calorie quanto due fette di camembert. Se ci si aggiunge del miele, il contenuto di zuccheri, grassi e calorie diventa simile a quello di un gelato!

In sintesi, quali prodotti scegliere?

Per scegliere un prodotto adeguato alle proprie esigenze dietetiche, è sempre utile controllare la tabella nutrizionale. Tuttavia, come dimostrano le analisi, tutti i prodotti lattiero-caseari freschi sono alimenti sani e adatti a un consumo quotidiano, seppur con specifiche differenze a seconda delle esigenze individuali. Le linee guida nutrizionali consigliano di consumare due porzioni di latticini al giorno (tre per bambini, adolescenti e donne incinte). L’importante è variare le scelte per ottenere un’alimentazione equilibrata. Se possibile, è meglio optare per prodotti biologici e confezionati in grandi formati familiari, da accompagnare con frutta fresca, secca o a guscio, semi, spezie o composta, evitando zuccheri aggiunti come miele, sciroppi e confetture.