Un lettore acquista una confezione di cozze da Eurospin, chiuse in confezione ermetica e con scadenza lontana 11 giorni dall’imbustamento. Una volta a casa le apre e si accorge che emanano fetore e sono da buttare. Possibile che sia dovuto a una scadenza così lontana, ci chiede?
Caro Salvagente, ho acquistato, da Eurospin di San Giovanni Teatino Ch, le cozze prodotte dall’azienda Camittico di Chioggia. Erano in confezione sigillata, con scadenza 19 aprile e giorno di confezionamento 8 aprile. La sera le apro e avverto un fetore che mi spinge a gettarle nella spazzatura. Come si può conservare, anche correttamente, per un periodo così lungo? Non solo, sulla confezione leggo: “all’atto dell’acquisto accertarsi che i bivalvi siano vivi” … ci sarebbe da ridere… È vero che la confezione è trasparente ma i molluschi si sovrappongono e quindi anche con il massimo dell’attenzione non si riesce a vedere se sono chiusi.
Nino Berardi
Caro Nino, abbiamo coinvolto più di un esperto per cercare di darle una risposta. La prima osservazione che ci hanno fornito è che un tempo di vita del genere è compatibile con alcuni accorgimenti che le aziende adottano. Alcune, per esempio, confezionano in buste sigillate con l’aggiunta di acqua di mare e in questo modo riescono ad assicurare anche 17 giorni di vita al prodotto. Dunque non c’è da scandalizzarsi degli 11 giorni delle cozze che ha acquistato.
Questo non toglie, aggiungono gli esperti, che una cozza avariata possa finire per rendere non commestibile l’intero pacchetto. In questi casi proprio il cattivo odore ci aiuta ad evitare il pericolo di tossinfezioni, cosa che non sempre purtroppo accade con tutti i patogeni. Non succede, per esempio, con i norovirus che non hanno alcuna possibilità di riconoscimento olfattivo, in parole povere il frutto di mare non “puzza”.
Quanto alla dicitura “accertarsi che i bivalvi siano vivi” non siamo in grado di dirle se è prevista dalle normative, di certo, come giustamente osserva lei, è improponibile quando siamo di fronte a una confezione in cui le cozze non hanno la possibilità di aprirsi. In questo modo l’unica possibilità di “controllo” per il consumatore è dopo l’acquisto, una volta a casa, scartando tutti i bivalvi che appaiono aperti (dunque non più vivi).
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