Farmacie dei servizi, i medici: “Senza regole chiare, rischio disuguaglianza”

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“Regole uniche per tutti i cittadini, al fine di assicurare l’uguaglianza nell’accesso alle cure, la qualità e l’appropriatezza delle prestazioni”. A chiederlo è il Presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e odontoiatri, Filippo Anelli, in vista dei primi esperimenti di farmacie dei servizi

“Regole uniche per tutti i cittadini, al fine di assicurare l’uguaglianza nell’accesso alle cure, la qualità e l’appropriatezza delle prestazioni”. A chiederlo è il Presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e odontoiatri, Filippo Anelli, in vista dei primi esperimenti di farmacia dei servizi.

La sperimentazione in Piemonte

Anelli ha scritto una lettera indirizzata al presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, dopo la firma del Protocollo d’intesa tra la Sanità regionale piemontese, Federfarma Piemonte e Assofarm Piemonte. Dal 1° maggio, infatti, tutti i residenti affetti da patologie di medio e alto livello potranno accedere gratuitamente agli esami di holter pressorio, holter cardiaco e elettrocardiogramma direttamente presso le farmacie aderenti. A quanto si legge sul sito della Regione Piemonte, “non è necessaria la ricetta medica, ma è sufficiente presentarsi in farmacia per la valutazione dei requisiti di ammissione alle prestazioni (al massimo tre all’anno per ogni prestazione) di Elettrocardiografia digitale (ECG), registrazione holter ECG e Holter pressorio, rilevazione dinamica della pressione arteriosa”.

Il rischio di disparità nel territorio italiano

Tre, dunque, le sostanziali novità, come osserva Anelli nella lettera: la gratuità delle prestazioni, l’erogabilità in assenza di una ricetta medica, il numero massimo degli esami, tre in un anno per prestazione stando a quanto appunto si legge sul sito della Regione. Novità che, secondo la Fnomceo, rischierebbero di creare disparità tra i cittadini e di appesantire, sottraendo risorse, il Servizio sanitario. “Siamo in presenza – afferma Anelli – di una vera e propria trasformazione del ruolo delle farmacie nel nostro Paese. Da dispensatori del farmaco, le farmacie si stanno trasformando anche in erogatori di prestazioni specialistiche sanitarie nel Ssn, ampliando l’offerta degli erogatori grazie anche alla capillare diffusione delle farmacie sul nostro territorio nazionale”.

Le prestazioni gratuite

“Il Protocollo d’intesa siglato dal suo Assessorato alla Salute della Regione Piemonte – continua – introduce però una prima novità, ossia la gratuità delle prestazioni. Si tratta di tre prestazioni specialistiche: l’elettrocardiogramma; l’Holter pressorio; l’Holter cardiaco che i cittadini piemontesi, affetti da alcune malattie croniche, potranno ottenere in maniera gratuita recandosi in farmacia.  In Italia queste prestazioni sono soggette ad un pagamento di un ticket che può essere evitato solo se i cittadini sono in possesso di determinate esenzioni per patologia, così come definite dalla legge. Oggi nella sua Regione, quindi, chi si recherà dai medici cardiologi per eseguire queste prestazioni dovrà pagare un ticket, se non esente, mentre chi si recherà in farmacia sarà comunque esentato”.

“La seconda novità – puntualizza Anelli – riguarda l’erogabilità di queste prestazioni in assenza di una ricetta medica, ossia senza la preventiva valutazione o visita di un medico. Nel nostro Paese, salvo alcune motivate eccezioni, l’esecuzione di questi esami avviene dietro presentazione di una ricetta medica. La motivazione è facilmente intuibile: questi accertamenti servono al medico per confermare un sospetto diagnostico o eseguire un monitoraggio della malattia al fine di valutare l’insorgenza di complicanze o malattie correlate”.

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La critica relativa al numero massimo di visite gratuite

“La terza novità – aggiunge ancora- riguarda il numero massimo degli esami, tre in un anno per prestazione specialistica, ottenibili gratuitamente in farmacia. Anche questa previsione non è correlata ad alcun protocollo diagnostico o di monitoraggio per malattia e costituisce una vera anomalia nel panorama sanitario nazionale, molto attento ad assicurare ai cittadini le prestazioni più appropriate. In questo momento le lunghe liste d’attesa portano sempre più il Governo Nazionale a chiedere ai medici l’aderenza delle prescrizioni specialistiche ai principi di appropriatezza, tenendo conto delle caratteristiche cliniche peculiari di ogni singola persona, proprio al fine di evitare inutili duplicazioni di esami”.

“Infine – ricorda Anelli – in ogni angolo del Paese i medici o le strutture che vogliono erogare prestazioni specialistiche, in ragione della loro tipologia o complessità, sono soggette ad autorizzazioni al fine di assicurare non solo le condizioni igieniche degli ambienti ma anche quelle dotazioni o caratteristiche che ne garantiscano la qualità e la sicurezza”.

Una questione di risorse scarse e priorità

Dunque, a parte gli ovvi interessi di categorie dei medici, se da una parte l’accessibilità a un controllo sulle condizioni del cuore, insieme alla gratuità, può essere un modo efficace per invogliare anche i più restii a fare un elettrocardiogramma che potrebbe rivelarsi più utile di quanto previsto, non esistono prestazioni sanitarie gratuite che non pesino sulle casse pubbliche: e nella fase drammatica che attraversa la sanità italiana, allocare male le poche risorse disponibili sarebbe senz’altro un problema per tutti.