La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso di un cittadino per una multa ricevuta a Treviso: l’autovelox non era omologato. Una sentenza che potrebbe spingere a impugnazioni simili in tutta Italia. Ecco come si fa a capire se un autovelox è omologato o no
La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso di un cittadino per una multa ricevuta a Treviso: l’autovelox non era omologato. Una sentenza che potrebbe spingere a impugnazioni simili in tutta Italia.
Il caso di Treviso
Nel caso specifico, la multa riguardava un eccesso di velocità rilevato da un autovelox sulla tangenziale di Treviso. L’uomo andava a 97 km/h in un tratto dove il massimo consentito è di 90.
Il ricorso
Nel ricorso davanti la magistratura, il legale dell’automobilista ha puntato a dimostrare che, essendo l’autovelox approvato ma non omologato, la sanzione non è valida. Versione in effetti confermata dalla Cassazione.
La differenza tra omologato e approvato
Ma vediamo meglio la differenza tra autovelox “approvato” e “omologato”. Secondo il Codice della strada, (art. 192 comma 2) l’omologazione comporta che si verifichi che le caratteristiche obbligatorie imposte dallo stesso codice al macchinario siano rispettate, mentre l’approvazione riguarda invece caratteristiche non specificate nel codice, su cui il ministero esprime il proprio giudizio (art. 192 comma 3).
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Il parere del ministero e quello dei giudici
Va detto che, il ministero dei Trasporti ha ha dichiarato in passato che l’omologazione e l’approvazione sono procedure equivalenti, tanto che da alcuni anni sono stati messi in circolazione autovelox non omologati. Parere che, secondo i giudici della Cassazione, non è sufficiente. Sarebbero migliaia in tutta Italia i macchinari solamente approvati, e dunque tutti passibili di ricorsi per annullamento di multe.
Come verificare se l’autovelox è omologato
Ma trovandosi in una situazione simile, come può un automobilista verificare se l’autovelox che lo ha multato è stato omologato o meno? Ce lo spiega il portale specializzato La legge per tutti, che scrive: “Ogni cittadino che sia stato multato ha diritto a verificare, prima di presentare ricorso, se l’apparecchio impiegato dalla polizia è munito dell’apposita omologazione. A tal fine, deve presentare una istanza di accesso agli atti amministrativi presso l’organo che ha elevato la contravvenzione, il quale dovrà rispondere entro massimo 30 giorni e comunque non oltre i termini per consentire il ricorso contro la sanzione”. L’automobilista può chiedere che il certificato gli sia semplicemente esibito – in tal caso abbreviando i termini per la risposta – o che dello stesso gli sia fornita una copia.
Ma l’autovelox deve essere anche tarato
Attenzione perché oltre ad essere omologato, l’autovelox deve essere periodicamente tarato, e la data dell’ultima operazione di taratura del mezzo deve essere riportata nella contravvenzione, altrimenti – anche in questo caso – un ricorso può far annullare la sanzione.