Acido folico, online prodotti con biossido di titanio. Vecchi prodotti o informazioni non aggiornate?

Da una verifica online sui siti delle farmacie, abbiamo trovato diversi casi di integratori di acido folico che presentano, nell’elenco degli ingredienti, il biossido di titanio vietato ad agosto 2022. Interpellate, le aziende assicurano di averlo sostituito e mettono in evidenza un ritardo nell’aggiornamento delle informazioni online

Sulla scia del test effettuato dalla rivista tedesca Oko-test che ha analizzato 22 integratori di acido folico, trovando il biossido di titanio in due prodotti, abbiamo effettuato una verifica online sui siti delle farmacie. Con grande sorpresa abbiamo scoperto che in diversi casi, nell’elenco degli ingredienti, è ancora presente la molecola vietata. Abbiamo subito interpellato l’Istituto Superiore di Sanità che ci ha ribadito il fatto che da agosto 2022 il biossido di titanio è vietato in tutti gli alimenti e negli integratori alimentari, che sono sottoposti alle stesse normative degli alimenti, e sta effettuando le dovute verifiche per capire se si tratta di vecchie scorte ancora da smaltire o di prodotti nuovi che contengono la sostanza vietata.

Dove lo dichiarano ancora

Ad esempio sui siti di alcune farmacie abbiamo trovato il biossido di titanio tra gli ingredienti del Tetrafolic, prodotto dalla Enfarma. Abbiamo sentito il produttore che ci ha assicurato che il prodotto è stato notificato al ministero della Salute con la corretta lista degli ingredienti, senza il contenuto di biossido di titanio, e che non è loro dovere verificare che le informazioni sui siti delle farmacie siano corrette. L’azienda non sa se l’ultimo lotto di Tetrafolic contenente il biossido di titanio sia ancora in commercio, non essendoci stata l’indicazione di un ritiro dei vecchi lotti dalla vendita al pubblico.

Stessa storia per il Folic 3 mesi, prodotto da Farmitalia. In questo caso l’azienda ha ribadito che sono state aggiornate tutte le formulazioni dei loro integratori alimentari, secondo le direttive ministeriali, e ci ha inviato l’etichetta aggiornata, in cui non compare il biossido di titanio. Il produttore ha anche confermato l’impegno ad aggiornare, per quanto possibile, le informazioni presenti sul web.

Un altro prodotto nella cui lista degli ingredienti presente sui siti delle farmacie compare il biossido di titanio è il Folisid C, prodotto da Difass International Spa. Anche in questo caso abbiamo interpellato l’azienda che ci fa sapere di aver aggiornato la formulazione dell’integratore eliminando il biossido di titanio (addirittura nel 2021), sostituendolo con il carso carbonato. Dall’azienda spiegano che non è stato facile sostituirlo perché il biossido di titanio dava una certa stabilità ed è stata necessaria una riformulazione di tutti gli eccipienti. Ma precisano che l’ultimo lotto che ancora conteneva tale eccipiente ha già raggiunto il termine di validità e, il fatto che sui siti di diverse farmacie si trovi ancora il biossido di titanio tra gli ingredienti, probabilmente dipende da un intoppo sulle banche dati su cui si appoggiano le farmacie, dove vengono caricati i foglietti illustrativi dei prodotti. Questi potrebbero non essere aggiornati perché, per gli integratori alimentari, non c’è l’obbligo da parte del produttore di caricare i nuovi, come accade invece per i medicinali. Dopo la nostra segnalazione hanno provveduto ad aggiornare il foglietto illustrativo sulle banche dati. Nello stesso tempo, però, non escludono la possibilità che in commercio ci siano prodotti vecchi, e a questo proposito ci viene un dubbio: se il biossido di titanio è stato eliminato nel 2021 i prodotti ancora in commercio dovrebbero risalire a tre anni fa!

L’Iss: “Ritardi negli aggiornamenti”

Dall’Istituto Superiore di Sanità, Francesco Cubadda, responsabile del laboratorio nazionale di riferimento per i nanomateriali negli alimenti, ci fa sapere che l’indagine è stata utile perché ha tastato il polso della situazione mettendo in evidenza i ritardi nell’aggiornamento delle informazioni. “Mostrare l’etichetta aggiornata di un integratore alimentare ha un valore perché possono esserci sostanze vietate, come in questo caso. L’importante è che non ci sia una violazione della legge. Le regole sull’aggiornamento delle informazioni degli integratori alimentari sono meno severe rispetto ai farmaci, dove c’è l’obbligo”. A proposito di farmaci Cubadda ha ribadito che l’indicazione della Commissione europea è stata piuttosto chiara invitando le aziende farmaceutiche a trovare con urgenza una possibile alternativa al biossido di titanio nei medicinali. L’arco temporale per questa rivalutazione era di tre anni quindi già l’anno prossimo potremmo avere una risposta, ma l’esito nel caso dei medicinali non è così scontato.

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E la quantità?

Infine, tornando agli integratori di acido folico la professoressa Fabiana Quaglia dell’Università Federico II di Napoli ci ricorda che un problema sta nella quantità di folato contenuta poiché, essendo una sostanza altamente fotosensibile, i produttori tendono a sovradosarla per evitare che la concentrazione diminuisca nel tempo. Questo, però, espone chi lo prende a potenziali sovradosaggi e la cosa non lascia tanto tranquilli poiché stiamo parlando di donne in gravidanza o in allattamento.