16 esperti, sommelier e giornalisti indipendenti francesi hanno giudicato 15 champagne. Delude il Mumm, che a dispetto della fama è considerato solo “accettabile”, mentre escono bene tanto i biologici che i biodinamici. La classifica
Dentro e fuori la Francia se c’è un periodo d’oro dello champagne è proprio quello di fine anno. E ben lo sanno i produttori d’Oltralpe che unanimemente hanno deciso prezzi in crescita che pure non sembrano spaventare i consumatori internazionali di questo vino.
L’epoca delle offerte di champagne sotto i 15 euro allo scaffale è ormai un ricordo anche per i francesi, con i prezzi che superano facilmente i 20 €, persino per le marche dei supermercati. Stéphane Friez, responsabile filiera vinicola di Intermarché, confessa al mensile dei consumatori 60 millions de consommateurs: “Il mercato si è infiammato negli ultimi due anni; marchi rinomati come Ruinart o Deutz non sono più reperibili nella grande distribuzione. Tutto viene esportato”. E anche i nostri colleghi transalpini sono costretti ad aggiungere che “una spinta verso alternative di alta qualità come il crémant e il prosecco si sta facendo strada, rispondendo alle crescenti richieste di un consumatore alla ricerca di nuove proposte”.
Il test su 15 champagne
Se al prosecco noi del Salvagente abbiamo dedicato un ampio test pochi mesi fa (potete leggere i risultati qui), vale la pena andare a vedere come sono usciti 15 champagne dalla prova di assaggio fatta in Francia da 16 tra sommelier, esperti, tecnici e giornalisti chiamati in causa da 60 millions. Vi proponiamo di seguito la classifica emersa dall’assaggio che offre molte sorprese, tanto nella parte alta che in quella bassa della classifica.
Brilla per esempio il risultato per nulla lusinghiero di uno dei classici dello champagne, quel Mumm tanto venduto in Italia che non è andato al di là di uno striminzito “accettabile” per la giuria. Questa la descrizione che ne viene data: “Colore oro grigio. Naso trattenuto (lievito, pane, lime, sentore minerale e fumo). Bocca piena di zucchero che ne ha esaltato l’amaro e la mancanza di tensione”.
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Promozione quasi generale (come era accaduto con il nostro test sul prosecco) per le bottiglie bio o biodinamiche che non hanno nulla da invidiare sotto l’aspetto dell’assaggio a quelle convenzionali ma che assicurano il non uso di pesticidi in produzione.
