Miele, succhi di frutta e marmellate: arriva più trasparenza in etichetta

MIELE EITICHETTA

Approvata la direttiva “Breakfast” che stabilisce ad esempio l’indicazione di origine dettagliata nel miele millefiori, così come la provenienza della materia prima in marmellate e succhi di frutta. Dal gennaio 2025 obbligatorio anche per insalata in busta e frutta secca

Più trasparenza in etichetta in arrivo da Bruxelles. Se per le insalate in busta e la frutta secca l’obbligo di indicare il paese di origine scatterà il primo gennaio 2025, per il miele millefiori, succhi di frutta e marmellate è stato posto il primo mattone per rendere nota al consumatore la provenienza della materia prima.

È stata infatti approvata la direttiva Breakfast con un voto all’Europarlamento che ampia la normativa di settore sul miele e rende obbligatorio in caso di miscele di dettagliare i paesi di provenienza in ordine decrescente in base alla percentuale contenuta nei vasetti. Stesso obbligo anche per succhi di frutta e marmellate: dovrà essere dichiarata in etichetta la provenienza della frutta. Tuttavia i tempi non sono prossimi. Dopo il via libera del Parlamento Ue ora si dovranno avviare i negoziati tra Commissione Stati membri e una volta raggiunto un accordo sul testo, la direttiva dovrà essere recepita da ogni singolo governo.

Tempi più brevi invece per la frutta e la verdura di IV gamma e per la frutta secca: dal 1° gennaio 2025 scata l’obbligo di indicare in etichetta il paese o i paesi di provenienza della materia prima. Nel dettaglio l’obbligo ricadrà su frutta e verdura in busta, noci, mandorle, nocciole ed altri frutti sgusciati, agrumi secchi, fichi secchi e uva secca, funghi non coltivati e zafferano.