“Riprese e scatti di pesci sventrati ancora vivi, a cui vengono estratti i bulbi oculari, morti soffocati o schiacciati in barili o ancora in vita dentro sacchetti di plastica”. A dirlo è l’associazione animalista Ciwf, con una video inchiesta sotto copertura che ha riguardato quattro allevamenti di pesce in Polonia.
“Riprese e scatti di pesci sventrati ancora vivi, a cui vengono estratti i bulbi oculari, morti soffocati o schiacciati in barili o ancora in vita dentro sacchetti di plastica, forniscono un quadro raccapricciante delle crudeltà che si consumano quotidianamente in numerosi allevamenti ittici dell’Unione europea”. A dirlo è l’associazione animalista Ciwf, che riporta le immagini tratte da una video inchiesta sotto copertura che ha riguardato quattro allevamenti di trote in Polonia.
Dall’inchiesta emerge l’inefficacia dei tentativi di stordire gli animali con dispositivi elettrici, le cui ripetute scosse provocano – al contrario – ulteriore sofferenza ai pesci. A queste si aggiungono ulteriori problematiche di benessere: le trote sono ammassate in vasche sporche e squallide, si ammalano, esibendo segni di infezioni fungine e di erosione delle pinne.
(continua dopo il video)
L’associazione per la tutela del benessere animale e dell’ambiente sostiene che le problematiche emerse in questa video inchiesta non rappresentano un caso isolato, ma la norma nella grande maggioranza degli allevamenti nell’Unione europea. Italia inclusa, dove ogni anno vengono allevati fra i 58 e i 172 milioni di pesci.
Ciwf Italia: “Crudeltà inaccettabile”
Annamaria Pisapia, direttrice di CIWF Italia: “Quest’inchiesta accende di nuovo i riflettori su una diffusa e inaccettabile crudeltà, mettendo in luce l’urgente e disperata necessità di migliori leggi di protezione per i pesci in Italia e in tutta l’UE. “I nostri investigatori sono stati testimoni di pratiche di una sconvolgente crudeltà, come quelle di sventrare pesci ancora vivi, o di metterli in sacchetti di plastica, o persino di strappare loro gli occhi. La ricerca scientifica dimostra chiaramente che i pesci sono creature senzienti, capaci di provare dolore, proprio come altri animali. Per questo è inaccettabile permettere a questo orrore di continuare.
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“Modalità diffuse anche in Italia”
“Purtroppo, molte di queste problematiche sono causate da modalità di allevamento e macellazione che sono diffuse anche qui in Italia. Questi animali hanno diritto a essere protetti da un’ampia legislazione specie-specifica, ed è per questo che esortiamo l’UE a introdurne una senza ulteriore indugio.”
Il vuoto legislativo
Nonostante la sempre maggiore consapevolezza sulla senzienza dei pesci e il bisogno di standard di allevamento più rispettosi di questi animali, un vuoto legislativo in Europa, ma anche altrove nel mondo, abbandona questi animali senza tutele adeguate, alla mercé delle più crudeli pratiche. Nel 2020, la Commissione europea si è impegnata a revisionare la propria legislazione sul benessere animale – includendo pratiche di trasporto e macellazione – per allinearsi alle più recenti scoperte scientifiche sulla senzienza dei pesci. “Tuttavia, la Commissione europea è venuta meno alla propria parola, non pubblicando la proposta di revisione scrive Ciwf.
L’impatto sull’ambiente
Oltre alla crudeltà, l’inchiesta ha messo in luce gli impatti preoccupanti di questi allevamenti sull’ambiente. Tre dei quattro allevamenti avevano infatti acque stagnanti dalla pessima qualità igienica, con residui di mangime, feci e cadaveri di pesci.
L’attrice e sostenitrice di Compassion in World Farming Zoë Wanamaker, famosa in Italia per la sua recitazione in Harry Potter, afferma: “È tempo di far sentire la nostra voce in difesa dei pesci allevati ed è per questo che sostengo la campagna di Compassion in World Farming. Mi unisco quindi al loro appello rivolto alla Commissione europea di introdurre una legislazione per proteggere queste creature senzienti.”