Federica Guattari, veterinaria comportamentalista e nutrizionista, ci guida alla scelta della dieta per il nostro cane. Quella casalinga, spiega nel test di copertina del Salvagente, ha numerosi vantaggi rispetto all’industriale. Se si opta per i croccantini mai dare quelli da adulti al cucciolo
Nell’inchiesta di copertina del Salvagente in edicola, in cui abbiamo testato 12 famosi marchi di croccantini per cani cuccioli, abbiamo chiesto alla dottoressa Federica Guattari, veterinaria comportamentalista e nutrizionista, di aiutarci a stilare una piccola guida con alcuni consigli utili sulla corretta alimentazione dei nostri cani, a partire dalla scelta dei prodotti, e su come evitare di incorrere in alcuni errori che potrebbero danneggiare la salute dei pet.
Dottoressa Guattari, parliamo di corretta alimentazione dei cani. Quali sono gli aspetti principali da considerare per la scelta del prodotto?
Quando ci troviamo a dover scegliere un cibo per il nostro cane, sono molti gli aspetti che dobbiamo considerare. Prima di tutto l’età: è noto che cuccioli e adulti abbiano fabbisogni nutrizionali molto diversi, ma ci sono differenze importanti anche a seconda della fase di crescita del cucciolo, della taglia che il soggetto dovrà raggiungere da adulto e dello stile di allevamento. Altri fattori da considerare sono la razza, la taglia dell’animale, le abitudini di vita, la sterilizzazione e la fase di vita in cui il cane si trova. A seconda di tutte queste variabili sarà richiesto un bilanciamento della dieta differente, con quantità diverse di macronutrienti e micronutrienti per soddisfare le esigenze nutrizionali e un intake calorico maggiore o minore. Per questo, è sempre necessario formulare una dieta in maniera personalizzata sul singolo individuo o, se questo non è possibile, scegliere almeno degli alimenti corretti per la fase di crescita (ad esempio cibi commerciali puppy, senior, sterilised, ecc.).
Può darci alcuni consigli utili su come leggere le etichette degli ingredienti sulle confezioni dei prodotti?
Quando leggiamo le etichette dei petfood industriali dobbiamo tenere in considerazione, prima di tutto, che gli ingredienti sono scritti in ordine di concentrazione all’interno del prodotto, dall’ingrediente maggiormente presente a quello più scarso. Poiché i nostri cani sono carnivori, è bene che il primo ingrediente della lista sia carne o pesce, meglio se disidratati (la carne fresca, infatti, contiene circa il 70% di acqua che viene conteggiata in etichetta come se fosse una parte nobile). Attenzione, però, allo “splitting”: al fine di far comparire come primo ingrediente la carne, alcune aziende suddividono gli altri ingredienti, ad esempio i carboidrati; troviamo, così, etichette che hanno come secondo, terzo e quarto ingrediente delle fonti di amido che, sommate tra loro, superano di gran lunga il primo ingrediente della lista. Trovo che nessun alimento o ingrediente, invece, sia da demonizzare in senso assoluto, perché tutto dipende dalla qualità della materia prima utilizzata: le farine animali (o proteine animali trasformate), ad esempio, possono essere un ingrediente ottimo se ottenuto da parti nobili dell’animale e se trattate correttamente, mentre possono avere un valore biologico decisamente più scarso se provengono dai sottoprodotti.
Per quanto riguarda i cuccioli, un’alimentazione scorretta può causare problemi durante la crescita?
Assolutamente sì: gli errori nutrizionali possono produrre conseguenze molto gravi negli individui in crescita, come patologie ortopediche, fragilità ossea (con conseguenti fratture spontanee), rachitismo, sovrappeso e altri. Per questo, è fondamentale che il cane in accrescimento sia sempre alimentato con una dieta specifica per cuccioli e mai con cibo per adulti.
Quali sono i cibi assolutamente sconsigliati e che fare nel caso in cui il cane ingerisca per sbaglio uno di questi alimenti?
Gli alimenti che presentano una tossicità per i nostri animali sono fortunatamente pochi: cioccolato, cipolla, uva, il mallo delle noci. Ci sono, poi, degli alimenti su cui gli studi non sono ancora concordi sulla pericolosità e che, quindi, è comunque consigliato evitare, come l’avocado e l’aglio. Un errore che spesso viene commesso in buona fede dai proprietari, poi, è quello di somministrare le ossa ai cani: sono sempre pericolose e non andrebbero mai date, fatta eccezione per i cani che seguono una dieta Barf (crudista, ne parliamo nelle pagine di questo servizio, ndr)sotto stretta osservazione del medico nutrizionista. Le ossa, infatti, possono scheggiarsi in maniera incontrollata e causare danni gravissimi, e potenzialmente mortali, come perforazioni intestinali e peritoniti. Nel caso in cui il cane ingerisse uno di questi alimenti è necessario recarsi dal veterinario curante o in una clinica h24 per effettuare prontamente una diagnosi e una terapia adeguata.
Secondo lei, quale dieta è maggiormente consigliabile tra quella casalinga e quella industriale?
Senza dubbio la dieta casalinga presenta numerosi vantaggi rispetto a una dieta industriale. Prima di tutto, la dieta cucinata è iperdigeribile. In secondo luogo, è una dieta umida che, oltre a essere più vicina a quella che sarebbe l’alimentazione di un carnivoro in natura, garantisce un corretto apporto di liquidi all’organismo. Inoltre, la dieta casalinga risulta sempre mediamente più appetibile di una dieta commerciale, ed essendo personalizzata andrà a rispettare i fabbisogni nutrizionali del singolo individuo. È fondamentale che sia formulata da un medico veterinario nutrizionista e mai improvvisata.
Ci sono patologie che richiedono una particolare attenzione alla ciotola?
Quasi tutte le patologie che affliggono cani e gatti beneficiano di un’alimentazione dedicata. Per alcune di esse la nutrizione può essere davvero una terapia fondamentale – come l’insufficienza renale, l’encefalopatia epatica, le gastro-enteropatie croniche – per altre può essere un supporto alla terapia medica e farmacologica – come nel caso dell’epilessia, dei tumori, delle patologie cardiologiche.