Cibo per cani: le regole per una ciotola sana

CIBO PER CANI

La regola d’oro per una corretta alimentazione degli amici a quattro zampe è sempre la stessa: un buon cibo per cani dovrebbe fornire tutti i nutrienti di cui ha bisogno. Vediamo come scegliere quelli industriali, come prepararla in casa e cosa evitare

Che il cibo per cani debba fornire tutti i nutrienti è ovvio. Secondo  diversi veterinari, però, il rapporto tra proteine, grassi, carboidrati, minerali e vitamine dovrebbe essere ben bilanciato. Una corretta alimentazione è fondamentale per gli animali, dato che anche loro soffrono di obesità, diabete e malattie cardiovascolari, spesso in frequenza molto alta a causa di diete sbilanciate. E non è sempre responsabilità dei nostri errori che cediamo al loro appetito, quanto in qualche caso dei produttori di alimenti per animali che esagerano con le dosi indicate in confezione, come ha scoperto una recente inchiesta giornalistica realizzata in collaborazione con i veterinari sul mercato dei pet food svizzeri.

Regole da seguire: cosa può (e non può) mangiare il cane

Partendo dal presupposto che il cane è onnivoro, sono tuttavia molti i padroni che si chiedono se possano proporre al loro animale domestico una dieta vegetariana o vegana. Stando a quanto riferito dal veterinario irlandese Pete Wedderburn, i cani possono diventare vegetariani o vegani, a patto però che abbiano una dieta completa ed equilibrata che includa proteine, grassi, carboidrati, vitamine e minerali. Un approccio che possa essere considerato nutrizionalmente sicuro è quello di acquistare un cibo completo e che sia stato sottoposto a prove di alimentazione.

E che dire della dieta Barf? Si è sentito spesso parlare della dieta del crudo, considerata da molti un metodo naturale per alimentare il proprio cane. Eppure, da diversi anni vengono lanciati moniti contro gli effetti potenzialmente dannosi di una dieta di questo tipo.

Riguardo alla possibilità di optare per cibi secchi o umidi, non esistono delle sostanziali differenze tra i due (a parte la maggiore economicità dei primi). Entrambe le varianti possono essere considerate adatte, da un punto di vista nutrizionale, per l’animale domestico: l’ideale sarebbe alternare tra le due tipologie di prodotti.

 

Non conosci il Salvagente? Scarica GRATIS il numero con l'inchiesta sull'olio extravergine cliccando sul pulsante qui in basso e scopri cosa significa avere accesso a un’informazione davvero libera e indipendente

Sì! Voglio scaricare gratis il numero di giugno 2023

I cibi vietati: cosa il cane non dovrebbe mai mangiare

Una lista di cibi da evitare è stata stilata dall’American Veterinary Medical Association’s, che colloca al primo posto sicuramente tutto ciò che contiene il dolcificante xilitolo. Lo xilitolo è un dolcificante artificiale, molto utilizzato nelle caramelle e nei chewing gum, ma anche in alcuni burri (come quello di arachidi). La ragione per evitarlo è semplice: lo xilitolo genera un improvviso rilascio di insulina nei cani, provocando un abbassamento dei livelli di zucchero repentini, che potrebbero portare a convulsioni, danni cerebrali e insufficienza epatica.

Vietati anche caffè, tè e caffeina, perché contengono sostanze note come metilxantine. Se ingerite dagli animali domestici, queste sostanze possono causare vomito e diarrea, sete eccessiva, iperattività, ritmo cardiaco anormale, tremori, convulsioni e morte.

Anche cipolla ed aglio dovrebbero essere evitati, in tutte le loro forme: polvere, crude, cotte o disidratate. Sono responsabili, infatti, di irritazione gastrointestinale e potenziali danni ai globuli rossi. Gli esperti mettono al bando anche uva ed uvetta, perché sembrerebbero responsabili di insufficienza renale.

Sono noti, poi, i rischi insiti a carne e uova crude, che possono contenere batteri come la Salmonella o Escherichia Coli, dannosi tanto per gli animali quanto per gli esseri umani. Le uova crude, in particolare, contengono un enzima chiamato avidina che diminuisce l’assorbimento di biotina, potendo condurre a problemi di pelle e pelo. Segni come vomito e diarrea possono verificarsi in seguito all’assunzione di elevate quantità di oli, grassi e noci; queste ultime, possono anche causare debolezza, depressione, tremori ed ipertermia.

Attenzione alla carne cruda: no alla dieta Barf

Si è già accennato alla dieta Barf, una corrente di pensiero innovativa, il cui acronimo sta per Biologically appropriate raw food. La dieta Barf si basa sul concetto predatore-preda e predilige, per gli animali domestici, una dieta a base di carne cruda. I pericoli della dieta Barf risiedono però nella grande quantità di batteri presenti nella carne cruda, che potrebbero far correre rischio di infezione. Una recente ricerca condotta in Svezia ha analizzato 60 confezioni congelate di cibo per cani crudo, prodotto da 10 aziende in Svezia, Norvegia, Finlandia, Germania e Regno Unito. L’analisi ha dimostrato che trentuno pacchetti contenevano un livello di batteri superiore alla soglia stabilita dall’Unione Europea: tra questi, si è riscontrata la presenza di Salmonella e Campylobacter, cause comuni di intossicazione alimentare. I ricercatori hanno anche affermato che i batteri contenuti in questi cibi per animali potrebbero facilmente diffondersi ad altri alimenti e superfici, rappresentando quindi un rischio anche per l’uomo. Si tratta di un rischio reale, al punto che la Food and drug administration ha messo in guardia i proprietari di animali sul rischio di contaminarsi anche solo maneggiando questa tipologia di cibo.

E le crocchette?

Una ricerca del Salvagente ha portato in laboratorio 19 marchi di crocchette, da prodotti della grande distribuzione a grandi marchi, come Monge, Hill’s, Royal Canin e altri.

Ecco i risultati più interessanti dell’analisi di laboratorio:

  • in un caso, è stata riscontrata la presenza di Salmonella nei croccantini. Bisogna ricordare che la salmonellosi può colpire sia l’uomo che gli animali, ed è facilmente trasmissibile dall’animale all’uomo. Va anche precisato che nei test svolti successivamente dall’azienda era stata evidenziara l’assenza di salmonella sia nei prelievi ambientali che di prodotto, compreso il lotto da noi analizzato
  • i risultati sono stati positivi, invece, per micotossine e metalli pesanti, dal momento che la contaminazione è risultata molto bassa e ben al di sotto dei limiti previsti dalla legge;
  • dal punto di vista nutrizionale i risultati sono stati eterogenei. Da un lato sono stati individuati alimenti eccellenti, dall’altro sono stati rilevati preparati industriali davvero poco ricchi dal punto di vista nutrizionale. Il consiglio è quello di leggere sempre le etichette, prediligendo crocchette con maggiore contenuto di proteine di origine animale.

Quali passi seguire per un’alimentazione bilanciata

Perché un cane possa crescere sano e in salute, la sua alimentazione dovrebbe contenere:

  • proteine: circa il 20% sul totale della razione. In caso di gravidanza o allattamento, la percentuale può aumentare, mentre può diminuire nei cani anziani;
  • grassi: non devono superare il 10%;
  • vitamine: molto importanti specie per i cuccioli e durante gravidanza e/o allattamento;
  • carboidrati: fonte energetica indispensabile, importante anche per regolare l’attività della flora batterica;
  • sali minerali.

Frequenza dei pasti

Rispetto alla frequenza dei pasti, le regole cambiano a seconda dell’età del cane. I cuccioli dovrebbero infatti mangiare circa 4 volte al giorno, per poi passare gradualmente a 3 e a due in età adulta. Per un cane adulto, tra i due pasti dovrebbero intercorrere almeno 8 ore, in modo da poter consentire una digestione completa.

Preferibilmente, il cibo dovrebbe essere dato ad orari regolari, e i residui di cibo umido dovrebbero essere rimossi dalla ciotola per evitare la loro facile ossidazione.

Optare per una corretta alimentazione è molto importante, perché diminuisce il rischio di patologie articolari, gastrointestinali, metaboliche e della cute.

Pro e contro dell’alimentazione industriale

Se si sceglie l’alimentazione industriale, bisogna sapere che i pro sono molti. I pasti, infatti, sono già bilanciati dal punto di vista nutrizionale in base all’età e alla taglia. Si conservano più facilmente, è possibile scegliere tra diversi gusti ed esistono cibi pensati per cani con specifiche patologie. Tuttavia, bisogna prestare attenzione ad alcuni punti.

In primo luogo, non sempre è facile orientarsi nella vasta scelta di marchi e tipologie di crocchette o scatolette. Il consiglio, come detto, è quello di leggere sempre le etichette per conoscere la percentuale di nutrienti presenti. Come indicazione generale, bisognerebbe evitare l’acquisto di cibi la cui etichetta riporta:

  • derivati della carne, dato che si tratta di scarti della macellazione;
  • estratti di proteine vegetali;
  • farina di carne.

Può capitare, inoltre, che il cane sia allergico a qualche sostanza presente nel cibo industriale, e presenti sintomi come perdita del pelo, pruriti o dermatiti. In questo caso, bisogna sospendere quella tipologia di alimentazione e contattare il veterinario.

Alimentazione casalinga: pro e contro

Se si opta, invece, per un’alimentazione casalinga, bisogna sapere che esistono diversi svantaggi. Il pro è che sicuramente i cani amano molto i cibi casalinghi e un’alimentazione a base di cibi freschi è molto più sana. Tuttavia, se non correttamente bilanciata, un’alimentazione casalinga può essere povera di alcuni nutrienti, per cui potrebbe rendersi necessario integrare Omega 3 e 6, oltre che sali minerali e vitamine. L’alimentazione casalinga non dovrebbe comunque essere troppo diversificata, dato che i cani spesso faticano ad abituarsi a cambiamenti repentini nell’alimentazione. Difficile è, poi, passare eventualmente al cibo industriale. Nonostante abbiano poche papille gustative, i cani hanno infatti un olfatto molto sviluppato, che renderebbe per loro molto complicato accettare il passaggio dalle pietanze casalinghe al cibo industriale.