Essere animali mette a confronto 8 produttori di salumi: solo uno si salva sugli impegni per il benessere animale

benessere animale

L’associazione per la protezione degli animali Essere Animali pubblica una valutazione di 8 aziende produttrici di salumi, sugli impegni presi per il benessere animale effettivo, tra cui Fiorani, Rovagnati, Citterio, Casa Modena, Levoni e Beretta. E arrivano nuovi video shock girate in un allevamento che risulta far parte del circuito del consorzio del Prosciutto di Parma

 

L’associazione per la protezione degli animali Essere Animali pubblica il progetto “Aziende sotto osservazione”, con cui sono state valutate le comunicazioni pubbliche di otto aziende italiane produttrici di salumi – tra cui anche prodotti Dop come il Prosciutto di Parma – per analizzare come viene affrontato il benessere di scrofe e suini allevati per la produzione di carne. I marchi analizzati sono Levoni, Citterio, Fratelli Beretta, Casa Modena, Fiorani, Negroni, Fumagalli e Rovagnati

I criteri di confronto

Undici i criteri alla base della valutazione, inserita all’interno della campagna di Essere Animali SOS Pig e pensata per fornire ai consumatori uno strumento semplice con cui poter conoscere l’impegno di ciascuna azienda a eliminare le principali problematiche di benessere animale dalle proprie filiere: dall’utilizzo di gabbie per le scrofe durante gravidanza e allattamento al ricorso a mutilazioni dolorose come il taglio della coda, dalla riduzione del consumo di antibiotici all’utilizzo di certificazioni significative e trasparenti.

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Solo Fumagalli ha una politica completa a riguardo

Delle otto aziende analizzate, solo una, Fumagalli Industria Alimentari, ha una politica pubblica in cui affronta tutte le undici priorità in tema di scrofe e suini, impegnandosi a garantire alle scrofe un futuro senza gabbie, l’assenza di mutilazioni come il taglio della coda e dei denti e la presenza di una lettiera in paglia su cui grufolare e riposare. “Tra le altre sette aziende analizzate, purtroppo, i risultati della valutazione sembrano indicare che manchino ancora impegni concreti ad affrontare le reali criticità di benessere di scrofe e suini, con ben due aziende (Casa Modena e Fiorani) che non hanno ancora assunto pubblicamente nessun impegno significativo” spiega Ea.

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Il problema della trasparenza dei criteri delle certificazioni

Oltre alla mancanza di impegni chiari e completi su punti cruciali di benessere animale – come l’eliminazione delle gabbie per le scrofe e la cessazione del taglio della coda per i suinetti – un altro elemento particolarmente critico delle aziende analizzate è quello delle certificazioni impiegate per verificare gli standard di allevamento. “Con l’eccezione di Casa Modena che non ha nessuna informazione a proposito, le altre aziende analizzate ricorrono infatti a certificazioni esterne per garantire gli standard di benessere animale delle loro politiche” spiega Essere Animali – Tuttavia, dei cinque enti di certificazione che lavorano con queste aziende, solo Kiwa ha messo a disposizione il proprio standard per valutare con trasparenza i criteri analizzati, mentre Csqa, Dnv, Dqa e Sgs non hanno fornito nessuna risposta.

Secondo gli autori della comparazione, “Oltre a non permettere di osservare cosa sia effettivamente contenuto in queste certificazioni in tema di benessere dei suini, la mancanza di trasparenza mostrata da questi enti fornisce anche un segnale preoccupante su quale sia il livello di informazione cui possono effettivamente avere accesso i consumatori, lasciando troppo facilmente spazio a interpretazioni potenzialmente fuorvianti del concetto di benessere e sostenibilità”.

La petizione Sos Pig

Essere Animali documenta e denuncia da tempo con la campagna SOS Pig le problematiche degli allevamenti di suini in Italia. La petizione rivolta alle aziende alimentari ha superato le 160 mila firme e chiede ai principali marchi di prodotti suini di intervenire per eliminare l’utilizzo delle gabbie per le scrofe e le mutilazioni per i suinetti.

I nuovi video shock su un allevamento legato al Consorzio Prosciutto di Parma

Essere Animali ha anche rilasciato nuovi video shock che mostrano maltrattamenti e problematiche sistemiche negli allevamenti di maiali, l’uccisione illegale di suinetti, il confinamento in gabbia per le scrofe e percosse e violenze su scrofe e suini.
Le immagini, ricevute da Essere Animali a seguito della segnalazione di un ex lavoratore, sono state raccolte in un allevamento in provincia di Cuneo, che risulta essere parte del circuito del Consorzio Prosciutto di Parma. L’allevamento è stato denunciato dall’associazione per i presunti reati di maltrattamento di animali, art. 544 ter c.p., e abbandono di animali, art. 727, comma 2 c.p. Dalle immagini diffuse in un video accompagnato dalla voce della giornalista Selvaggia Lucarelli emergono numerose e gravi problematiche, come scrofe e suinetti percossi ripetutamente dagli operatori, un suinetto ucciso da un operaio sbattendolo contro il cancelletto della gabbia parto e animali letteralmente lanciati prendendoli per le orecchie con violenza.

Essere Animali: “L’Italia decida da che parte stare in Ue”

Secondo Simone Montuschi, Presidente di Essere Animali, “Se l’Italia non sarà in prima fila nell’appoggiare in Europa standard più elevati di benessere animale, ma soprattutto nel programmare una transizione interna, diventerà davvero difficile puntare sul Made in Italy, perché sarà evidente, e sotto gli occhi di tutti i paesi, la nostra volontà di auto-escludersi da quelli che sono ora gli argomenti fondamentali dell’agenda globale: la sostenibilità del sistema alimentare e il conseguente aspetto della tutela del benessere animale, purtroppo ora solo un miraggio nel panorama degli allevamenti suinicoli italiani”