Una nota dell’Aifa ai dottori: “Gli antibiotici fluorochinoloni sono associati a reazioni avverse molto rare ma gravi. Devono quindi, essere prescritti solo nelle indicazioni approvate e dopo un’attenta valutazione dei benefici e dei rischi sul singolo paziente”
Gli antibiotici “fluorochinoloni ad uso sistemico ed inalatorio sono associati a reazioni avverse molto rare ma gravi, invalidanti, di lunga durata e potenzialmente irreversibili. Questi medicinali devono quindi, essere prescritti solo nelle indicazioni approvate e dopo un’attenta valutazione dei benefici e dei rischi sul singolo paziente”. Dopo il “richiamo” dell’Ema sull’uso di questi medicinali (ciprofloxacina – delafloxacina -levofloxacina – lomefloxacina -moxifloxacina – norfloxacina – ofloxacina – pefloxacina – prulifloxacina – rufloxacina), l’Aifa in una nota informativa concordata con le autorità europee ricorda ai medici italiani di limitare la prescizione di questa classe di antibiotici che, specie in Francia, hanno creato molti e gravi problemi ai pazienti.
L’uso troppo ricorrente di questi antibiotici avviene anche in Italia con quasi 200mila prescrizioni non corrette. Va chiarito che questi medicinali vengono prescritti in quanto molto efficaci generalmente, ma espongono i pazienti a rischi di subire danni gravi per la salute, anche in maniera permanente: danni muscoloscheletrici, danni alle neuropatie periferiche, danni cerebrali, aneurisma aortico, danni alle valvole cardiache.
Quando ci prescrivono o consigliano un medicinale ci affidiamo, convinti che sia dimostrata la sua utilità e sicurezza. Ma non sempre è così, come svela il lavoro di medici e scienziati indipendenti nel nuovo libro del Salvagente
Le raccomandazioni di Aifa
Nella nota Aifa ricorda ai medici:
- In base a dati relativi a studi recenti, i fluorochinoloni continuano a essere prescritti al di fuori degli usi raccomandati;
- I fluorochinoloni ad uso sistemico ed inalatorio NON devono essere prescritti per:
– i pazienti che abbiano avuto in precedenza delle reazioni avverse gravi con un antibiotico chinolonico o fluorochinolonico;
– le infezioni non gravi o autolimitanti (come faringiti, tonsilliti e bronchiti acute);
– le infezioni da lievi a moderate (incluse cistite non complicata, esacerbazione acuta di bronchite cronica e broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), rinosinusite batterica acuta e otite media acuta) a meno che gli altri antibiotici comunemente raccomandati per queste infezioni siano ritenuti inappropriati;
– le infezioni non batteriche, ad es. prostatite non batterica (cronica);
– prevenire la diarrea del viaggiatore o le infezioni ricorrenti del tratto urinario inferiore. - I fluorochinoloni ad uso sistemico ed inalatorio sono associati a reazioni avverse molto rare ma gravi, invalidanti, di lunga durata e potenzialmente irreversibili. Questi medicinali devono quindi, essere prescritti solo nelle indicazioni approvate e dopo un’attenta valutazione dei benefici e dei rischi sul singolo paziente.
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Le reazioni avverse gravi che si registrano
Tra le reazioni avverse gravi che vengono registrate a seguito della somministrazioni di questi antibiotici ci sono: tendinite, rottura del tendine, artralgia, dolore alle estremità , disturbi della deambulazione, neuropatie associate a parestesia, depressione, stanchezza, compromissione della memoria, allucinazioni, psicosi, disturbi del sonno e disturbi dell’udito, della vista, del gusto e dell’olfatto.
I danni ai tendini (soprattutto al tendine di Achille, ma possono essere coinvolti anche altri tendini) possono verificarsi entro 48 ore dall’inizio del trattamento oppure gli effetti possono essere ritardati di diversi mesi dopo l’interruzione del
trattamento stesso.