Telefonia, Corte Ue: Agcom ha diritto di imporre tariffazione minima. Unc: “Lo usi anche contro tariffe che seguono l’inflazione”

telefonia Tim

La Corte di Giustizia europea respinge il ricorso delle quattro maggiori compagnie telefoniche: l’Agcom ha il diritto di stabilire una durata minima di fatturazione della bolletta, come ha fatto ai tempi di quelle a 28 giorni. Unc: “Usi questo potete per bloccare l’adeguamento automatico all’inflazione

La Corte di Giustizia europea, a cui si erano rivolte le quattro maggiori compagnie telefoniche, respinge il ricorso: l’Agcom ha il diritto di stabilire una durata minima di fatturazione della bolletta, come ha fatto ai tempi di quelle a 28 giorni, quando dopo un braccio di ferro iniziato nel 2018, riuscì a imporre alle compagnie di tornare alla tariffazione mensile per non sottrarre indebitamente circa l’8% in più di costi l’anno.

È proprio per quella storia che Fastweb, Tim, Vodafon e Wind si erano appellati al Consiglio di Stato che aveva girato il quesito alla Corte di giustizia Ue. Ma secondo quest’ultima,  la decisione dell’Autorità garante per le comunicazioni è stata adottata con finalità di tutela dei consumatori per garantire maggiore trasparenza e comparabilità delle offerte commerciali e della fatturazione dei servizi di telefonia.

 

Unc: Applicare il diritto dell’Agcom anche alle tariffe adeguate all’inflazione

“Ennesima vittoria contro le compagnie telefoniche sulla vicenda delle bollette da 28 giorni. L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni poteva imporre una periodicità minima per il rinnovo delle offerte commerciali e la fatturazione dei servizi di telefonia fissa e mobile” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, commentando da decisione della Corte Ue.

“Ora l’Agcom deve applicare lo stesso principio contro le compagnie telefoniche che vogliono adeguare le loro offerte all’inflazione, vietando questa pratica. Infatti, le fatture a 28 giorni ledevano, secondo l’Authority, “il diritto della generalità degli utenti di disporre di informazioni complete e trasparenti al fine di confrontare le diverse offerte presenti sul mercato e operare scelte contrattuali consapevoli”. Ebbene, aggiornando le offerte all’inflazione diventa non difficile ma addirittura impossibile per il consumatore sapere se è più conveniente un prezzo leggermente più alto, ma fisso, rispetto a uno ora più basso, ma che poi sarà indicizzato, dato che nessuno può sapere quanto sarà l’inflazione in futuro. Quindi l’Agcom deve vietare questo nuovo abuso bello e buono delle compagnie telefoniche!” conclude Dona.

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