Chiffon, le caratteristiche di un tessuto tra i più morbidi

CHIFFON

Tessuto leggero e trasparente, lo chiffon può essere composto da una vasta gamma di fibre o dalle loro miscele ed è particolarmente apprezzato per la sua leggerezza ed eleganza. Ma richiede perizia nei trattamenti

Lo chiffon, anche noto come velocrespo o voile, può essere composto di fibre naturali, come cotone o seta, ma anche di fibre semi-sintetiche (rayon) e sintetiche, come nylon e poliestere. Il suo nome deriverebbe dal francese chiffe che letteralmente significa “cencio, straccio”, con riferimento alla mano morbida che assumono gli stracci usati. L’etimologia del termine potrebbe ingannare, dato che si tratta in verità di uno tra i più eleganti tessuti presenti in circolazione. Essendo un tessuto dalla mano morbidissima, cade leggero sulle linee del corpo e ha un aspetto leggermente crespato in superficie, che gli conferisce una certa eleganza.

Caratteristiche

Il termine chiffon viene utilizzato per riferirsi ad un’ampia varietà di tessuti, che condividono proprietà simili: leggeri, semitrasparenti e con trama semplice. In genere il tessuto viene intrecciato con filati crepe con torsione S e Z alternati. La torsione nei filati arriccia leggermente il tessuto in entrambe le direzioni, conferendogli una certa elasticità e una sensazione leggermente ruvida. Lo chiffon di seta è sicuramente il più elegante, caratteristico per la ricca trama liscia e lucida. Le sue origini sono molto antiche: lo chiffon in seta arriva dalla Cina in Europa già nel XXVIII secolo, diffondendosi tra le classi più agiate del continente. Altra fibra naturale molto utilizzata è il cotone, che però rende il tessuto più opaco e meno fluttuante. In generale, comunque, lo chiffon si presenta come leggero e ruvido al tatto. Si tratta di una stoffa abbastanza resistente all’usura, che però tende facilmente a sfilacciarsi e può essere danneggiata dal ferro caldo e dal vapore. Per le sue caratteristiche, il tessuto è una scelta popolare per abiti da sera, camicette, abiti da sposa e lingerie. Spesso, per la sua particolare trasparenza, è utilizzato come sovrapposizione servendo come tessuto di base per ricami, perline e cristalli cuciti a mano. Frequentemente si utilizza come rivestimento per conferire un aspetto elegante e fluttuante all’abito. Come altri tessuti in crepe, comunque, anche lo chiffon è difficile da lavorare per via della trama leggera e scivolosa.

Seta o poliestere?

Ma quali sono i pro e i contro di uno chiffon composto di fibra naturale o sintetica? Sicuramente il prodotto in poliestere è molto più economico, più versatile e più resistente. Si tratta di un tessuto che è normalmente disponibile in diversi modelli; tuttavia, può essere più difficile da tingere ed essere meno traspirante rispetto a quello in seta. Quest’ultimo, di fatto, è più comodo sulla pelle, più traspirante e presenta tutti i vantaggi di un tessuto naturale. Sicuramente è però anche più costoso e non così versatile rispetto alla controparte in poliestere.

Come lavare lo chiffon

A seconda della tipologia, ci saranno differenti metodi di lavaggio. Il tessuto in seta, essendo più delicato, dovrebbe essere lavato a secco. Viceversa, quello di poliestere, potrà essere lavato a mano in acqua fredda con detersivo neutro, e asciugato all’aria senza mai strizzarlo. Per lo chiffon sintetico, differentemente dai precedenti, è possibile optare per il lavaggio in lavatrice avendo cura di scegliere il ciclo delicato.