Un lettore, cliente della Gelsia per luce e gas, non riesce a far sì che l’operatore emetta le bollette da pagare e, giustamente, teme che la “batosta” arrivi tutta assieme. Come fare in questi casi? Ci aiuta Valentina Masciari
Caro Salvagente, sono cliente della società Gelsia srl di Seregno per la fornitura di luce e gas dall’aprile 2017. Nonostante i ripetuti solleciti (via mail e con reclami sul sito) da alcuni mesi non ricevo alcuna bolletta, né risposte in merito.
L’ultima fattura risale ai consumi dei mesi di agosto e settembre 2022 emessa ad ottobre e saldata a novembre tramite domiciliazione bancaria come da sempre, poi più nulla.
Che posso fare per evitare di dover saldare tutti gli importi arretrati in un colpo solo ed eventualmente rateizzarli?
Giuseppe Rodenghi
Caro Giuseppe, abbiamo chiesto un parere a Valentina Masciari, responsabile utenze di Konsumer Italia. Ecco cosa ci ha risposto.
È del tutto evidente che la società Gelsia Srl, ha qualche problema interno, sui suoi sistemi ma, è altrettanto evidente, che ciò non può ricadere a oltranza sui clienti.
Il lettore, nonostante le segnalazioni fatte, non ha ricevuto alcun riscontro dalla società: confermerei, allora, che le fatture non sono state proprio emesse e che non è un problema di mancata consegna da parte del vettore, perché altrimenti sarebbe bastato semplicemente, inviare copia di tali documenti all’interessato.
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Il sig. Rodenghi, ha anche inviato delle comunicazione tramite mail, così da lasciare traccia della sua volontà di pagare il dovuto.
A questo punto, non potrà che continuare a sollecitare l’invio delle fatture periodiche, mettendo in mora il fornitore e quindi intimandogli di ripristinare la regolare periodicità di emissione delle bollette per come previsto dal contratto che ha sottoscritto.
Contestualmente, dovrà chiedere che questi importi vengano rateizzati, in un numero di rate in linea con i pagamenti abituali, sempre perché la situazione che si è creata è imputabile esclusivamente a colpa del fornitore.
Faccia anche attenzione all’aspetto dell’addebito in conto delle fatture, perché è possibile che una volta emesse, magari tutte contestualmente, vadano direttamente in addebito sul conto, senza possibilità di rateizzarle. Converrebbe allora, bloccare il RID, per tali documenti, così da poter richiedere la giusta rateizzazione e il riconoscimento del seppur minimo indennizzo, dovuto per queste casistiche.
Infine, ricordiamoci che abbiamo sempre, come consumatori, la possibilità di scegliere i fornitori che rispondano nel miglior modo possibile alle nostre esigenze e che soprattutto, rispettino i contratti che abbiamo sottoscritto.