Basta un poco di marketing e… il colesterolo va giù

COLESTEROLO

Il mercato delle bevande arricchite di fitosteroli è uno di quelli che fa affari d’oro sul bisogno di salute degli italiani. Vediamo da vicino se tante promesse corrispondano davvero a soluzioni efficaci contro il colesterolo. Il caso Danacol e quello di Milk.

 

“Fa’ che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo”… Il dettame di Ippocrate è decisamente attuale anche se forse, ultimamente, il marketing dei prodotti alimentari sta un po’ esagerando. I cosiddetti “claims salutistici” sono diventati ormai sempre più comuni sulle confezioni dei prodotti alimentari. Tecnicamente il claim salutistico è una dicitura che associa un ingrediente, o l’alimento stesso, a un effetto fisiologico positivo, ad esempio la prevenzione contro l’insorgenza di alcune patologie o semplicemente il potenziamento dello stato di salute.
Il Regolamento CE 1924/2006 in sintesi mette in guardia le aziende a non usare indicazioni che non abbiano prove scientifiche ufficiali e soprattutto obbliga, in caso di claim salutistico, a usare diciture relative all’importanza di una dieta varia ed equilibrata e di uno stile di vita sano, a definire le quantità di alimento necessarie per ottenere l’effetto benefico, i rischi connessi all’abuso e le categorie che dovrebbero evitare il suddetto alimento.
Inoltre è vietato scrivere che il mancato consumo dell’alimento o ingrediente in questione determini un rischio per la salute e soprattutto riportare previsioni di perdita di peso grazie alla sua assunzione.
Ricordiamo, a tal proposito, il caso delle marmellate Hero sanzionate nel 2012 dall’Antitrust per la dicitura “Diet” in etichetta. Il termine “dietetico” è un claim salutistico vietato sui prodotti comuni, ma lecito, previa notifica, solo sui prodotti destinati a un’alimentazione particolare.

Il boom dei fitosteroli

Una categoria di prodotti molto diffusa che riporta claims salutistici è quella degli alimenti arricchiti di steroli, utili per tenere sotto controllo i livelli di colesterolo nel sangue.
Gli steroli vegetali o fitosteroli sono molecole contenute in natura negli oli vegetali, nei semi oleosi, nella frutta a guscio e nella soia. Sostanze che per struttura chimica sono molto simili a diversi ormoni umani, vitamine e al colesterolo, ma proprio su quest’ultimo hanno un’azione modulante che porta a benefici per la salute.
Infatti i fitosteroli rientrano nella categoria delle “altre sostanze a effetto nutritivo o fisiologico” per il ministero della Salute, perché esistono studi che li vedono responsabili del mantenimento di un buon livello di colesterolo Hdl (il colesterolo buono) e quindi un ruolo protettivo nei confronti delle malattie cardiovascolari.

Facciamo le pulci al Danacol

Il prodotto più famoso in commercio che in virtù del suo arricchimento in steroli vegetali è molto usato da chi vuole mantenere i livelli di colesterolo in sicurezza è certamente il Danacol, una bevanda a base di latte arricchita con fitosteroli acquistabile in boccette da 100 grammi da assumere dopo uno dei due pasti principali.
A livello legislativo, tutte le indicazioni obbligatorie previste dal Regolamento CE 1924/2006 sono riportate sul cartone del multipack da 8 boccette. Le indicazioni sono lunghe e lo spazio in etichetta è poco. L’indicazione del limite massimo giornaliero di 3 g di steroli (pari a poco meno di 2 boccette) è scritto davvero in piccolo e non è immediato. Di contro in facciata c’è scritto in grande “1 al giorno dopo pasto”, ma può essere facilmente mal interpretata solo come dose minima utile.
Veniamo alla composizione del prodotto. Trattandosi di un alimento utile per regolare i livelli di colesterolo, non contiene ovviamente quest’ultimo e quindi il latte è totalmente scremato.
Il prodotto non prevede zuccheri aggiunti, ma ci sono diversi ingredienti accessori che li contengono. Partiamo dall’amido modificato, usato come addensante per dare corpo alla bevanda; libera glucosio come tutti gli amidi e se ne sarebbe potuto tranquillamente fare a meno.
La pectina e l’oligofruttosio, sono anch’essi costituiti da zuccheri monosaccaridi; hanno però un effetto positivo sulla flora intestinale e quindi ben vengano, al contrario della gomma di guar, anch’essa presente come addensante. Altri ingredienti a cui si poteva rinunciare, sono gli edulcoranti (acesulfame K e sucralosio), utilizzati per conferire dolcezza; come abbiamo scritto spesso per gli yogurt scremati, sono additivi inutili, visto che già ci sono gli zuccheri del latte, nel caso del Danacol anche un 1% di ananas o fragola. Proprio nel gusto alla fragola si poteva evitare il colorante carminio.
In sintesi stiamo parlando di un alimento funzionale e quindi si potrebbe evitare di essere eccessivamente accomodanti sul palato e sulla vista, utilizzando additivi e coloranti.

E al concorrente Milk

Nel concorrente Milk benessere alla fragola, anziché il carminio da coccinelle troviamo un estratto di carote a dare colore a una bevanda che però contiene più preparazione alle fragole e quindi più zuccheri aggiunti. Per 100 grammi, infatti, il contenuto di zuccheri è più del doppio e questo cozza un po’ con l’effetto fisiologico voluto perché è proprio lo zucchero a fine pasto a favorire la sintesi di colesterolo endogeno.
La domanda è inevitabile: non sarà meglio strutturata una dieta che garantisca un apporto adeguato di steroli vegetali?

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