Le alternative sostenibili e (quasi sempre) sicure alla pellicola per alimenti

PELLICOLA PER ALIMENTI

Si stima che circa l’80% dei materiali utilizzati per la conservazione dei cibi sia di plastica, molto inquinante e con un notevole impatto ambientale. Ma le alternative alla pellicola per alimenti sono molte e certamente più sostenibili. 

La pellicola trasparente, che tutti conoscono, è un prodotto che normalmente viene smaltito insieme alla plastica. Un materiale poco conciliabile con l’esigenza oramai evidente di limitare la produzione e il consumo di microplastiche. Nonostante la loro versatilità, infatti, le pellicole per alimenti sono realizzate in PVC (polivinilcloruro), materia plastica che aggrava la crisi dell’inquinamento dei nostri mari. Oltre che essere difficile da riciclare, può infatti disperdersi nell’ambiente divenendo pericolosa per i composti chimici con cui è realizzata.

Dati preoccupanti

Una ricerca commissionata dal WWF ha messo in evidenza come ogni settimana ingeriamo circa 5 grammi di plastica, notizia che ha soltanto ulteriormente ribadito quanto sia necessario eliminare questo materiale mono-uso dalle nostre vite. Il polimero, duttile e flessibile, ha accelerato lo sviluppo economico dagli anni ‘60 in poi, divenendo il materiale principalmente utilizzato per la maggior parte degli oggetti che ci circondano. Ma il problema dello smaltimento è reale: la plastica impiega dai 100 ai 1000 anni per decomporsi, e non lo fa mai completamente. Si rende sempre più necessario, negli ultimi tempi, trovare alternative biodegradabili alla plastica.

Eco-coperchi

Che i contenitori in plastica non siano più sostenibili è noto da tempo, per questo esistono tante valide alternative più ecologiche che possono essere utilizzate. Un esempio è rappresentato dai coperchi in ceramica o vetro, diffusi in varie dimensioni. Ma i migliori sono sicuramente quelli in lattice e silicone, stesso materiale utilizzato per i ciucci dei bambini. Il vantaggio vantato dai coperchi in silicone è che resistono molto bene a temperature estreme, sia molto alte che molto basse, oltre che garantire un effetto “sottovuoto”. Sull’uso in cottura, tuttavia, in un recente test indipendente sono emerse cessioni di sostanze che rimettono in discussione la sicurezza di moltio prodotti. Quando si acquistano questi prodotti, è comunque importante prestare attenzione alla presenza del marchio CE. 

Altro modo in cui il silicone può essere utilizzato è per produrre pellicole, fogli sottili e flessibili adatti a coprire e conservare gli alimenti. Queste pellicole possono facilmente essere lavate con acqua e sapone e riutilizzate, oltre che poter essere utilizzate in forno a temperature elevate. Ciò le rende soluzioni pratiche per la conservazione di alimenti durante la cottura o per riscaldarli in forno a microonde. Uno dei vantaggi principali della pellicola in silicone è che è estremamente resistente e durevole: può essere quindi utilizzata diverse volte prima che si renda necessario sostituirla. Essendo poi realizzata con materiali atossici e privi di Bpa, è sicura da utilizzare con gli alimenti. Resiste a macchie ed odori, ma rispetto ad altre non può essere considerata un’opzione veramente ecologica, dato che non è biodegradabile.

Non conosci il Salvagente? Scarica GRATIS il numero con l'inchiesta sull'olio extravergine cliccando sul pulsante qui in basso e scopri cosa significa avere accesso a un’informazione davvero libera e indipendente

Sì! Voglio scaricare gratis il numero di giugno 2023

Pellicola in cera d’api

Il primo vantaggio rispetto alla pellicola trasparente è quello di evitare la plastica ed essere riutilizzabile. Si tratta di un panno in cotone lavorato con cera d’api, che diventa modellabile e permette di coprire interamente sia gli alimenti che i loro eventuali contenitori. Resistente ad unto e perdite, può essere facilmente lavato con acqua fredda.

La pellicola in cera d’api è in genere data appunto da un tessuto di cotone o di canapa ricoperto di cera d’api e resina di pino. Questi ingredienti naturali danno vita a una pellicola che può essere facilmente modellata intorno agli alimenti, creando un sigillo ermetico che li aiuta a mantenersi freschi. Talvolta, per aumentarne la morbidezza e garantire che la cera d’api non diventi fragile e si stacchi dal tessuto, viene aggiunto anche l’olio di jojoba. Un rischio – avverte il Bfr tedesco – perché a contatto con alimenti grassi, questo olio può migrare dal panno all’alimento e, negli esperimenti sugli animali, l’olio di jojoba ha dimostrato effetti tossici sulle cellule intestinali.

Essendo riutilizzabile, può durare fino ad un anno, a seconda della frequenza di utilizzo. Al termine del suo ciclo di vita può essere compostata, dato che è biodegradabile e completamente naturale.

Un enorme vantaggio della pellicola di cera d’api è quello di essere traspirante, garantendo in tal modo la giusta umidità agli alimenti e impedendo la formazione di muffa; è anche sicura da utilizzare con gli alimenti, perché i materiali sono completamente naturali.

Pellicola di fibre di cellulosa

Si tratta di un prodotto biodegradabile e compostabile, che si decompone naturalmente in ambiente marino e terrestre senza rilasciare sostanze tossiche. Costituita da un foglio sottile e trasparente di cellulosa estratta da fonti sostenibili (come le fibre di canna da zucchero), è un’alternativa ecologica per la conservazione degli alimenti. La pellicola di fibre di cellulosa è priva di plastica, Bpa e ftalati ed è molto resistente ad acqua e olio. Può essere utilizzata per coprire ciotole, tazze, piatti e/o contenitori di varie forme e dimensioni, oltre che in freezer, forno a microonde e frigorifero.

Pellicola di foglie di palma

In genere venduta in rotoli o fogli precut, si tratta di una pellicola naturale composta di foglie di palma intrecciate. Priva di sostanze chimiche e plastica, è un’opzione sicura per l’ambiente e per la conservazione degli alimenti. Anche in questo caso si parla di un prodotto biodegradabile e semplice da utilizzare. La pellicola si adatta bene alla forma degli alimenti, è resistente ad acqua ed olio e può essere adatta alla conservazione di una vasta gamma di pietanze, come frutta, verdura, pane e formaggio.

Pellicola di cera di soia

La pellicola di cera di soia è ottenuta con tessuti di cotone biologico rivestiti con una miscela di cera di soia, olio di jojoba e resina d’albero. Non contiene sostanze chimiche nocive (a parte i dubbi sull’olio di jojoba già descritti per le pellicole in cera d’api), è riutilizzabile e può essere facilmente pulita con acqua fredda e sapone. Si tratta di un’opzione conveniente e sostenibile, dato che la sua durata può prolungarsi sino ad un anno di utilizzo.

Pellicole in bioplastica

Si tratta di un’opzione biodegradabile, dato che la pellicola in bioplastica è composta da materiale di origine vegetale, e come tale va smaltita nel bidone dell’umido. Ottima alternativa alla pellicola in plastica, non ha alcun effetto negativo sul cibo con cui entra in contatto.

Come realizzare un panno cerato fai da te

Preparare un panno cerato home-made è un’alternativa interessante, dato che permette di controllare tutti i materiali utilizzati e di esser certi di star facendo una scelta sostenibile. Per iniziare basteranno un panno di stoffa (di cotone o lino al 100%), che non sia tinto e privo di cuciture, cera d’api di agricoltura biologica, un ferro da stiro e due pezzi di carta da forno di dimensioni superiori rispetto a quelle del panno di stoffa. Il tessuto sarà quindi più piccolo e contenuto all’interno del perimetro della carta da forno. Una volta lavato e asciugato il panno, senza additivi o ammorbidenti (ad esempio con acqua e sapone di Marsiglia), si potrà stirarlo e adagiarlo su uno dei due pezzi di carta da forno. A questo punto dovrà essere cosparso uniformemente di cera d’api, coperto con il secondo foglio di carta da forno e trattato con il ferro da stiro. Si dovrà lasciare raffreddare, per poi togliere la carta da forno e girare il panno. Se ci si rende conto che la cera non è passata anche sull’altra estremità tramite le maglie del tessuto, bisognerà ripetere il procedimento anche dall’altro lato. Il panno è pronto! Potrà essere facilmente utilizzato per avvolgere i cibi o per chiudere i contenitori. Il vantaggio è che potrà essere utilizzato più volte e lavato facilmente con acqua fredda. Se dovesse perdere cera, il trattamento con cera d’api può essere ripetuto nei punti in cui si è staccata.

L’alluminio è un’alternativa sicura? 

L’allarme lanciato dal ministero della Salute e rilanciati da questo giornale nel 2020 rispetto alla possibile pericolosità dell’alluminio non sono da sottovalutare. La carta stagnola, spesso utilizzata come alternativa alla plastica perché ritenuta un’opzione più ecologica, può diventare pericolosa a contatto con gli alimenti, migrare nei cibi e portare al superamento della dose massima stabilita per l’alluminio, con un potenziale rischio per la salute per fasce vulnerabili della popolazione. A ribadirlo c’è un documento rilasciato dal Cnsa (Comitato nazionale per la sicurezza alimentare), che ha rivalutato la problematica alla luce di nuovi studi svolti dall’Istituto Superiore di Sanità.

Il rischio della contaminazione degli alimenti con alluminio è maggiore in certe condizioni d’uso, oltre che in presenza di fattori come tempo, temperatura, stato fisico e composizione dell’alimento. Pare che il rischio sia superiore quando il materiale entra in contatto con alimenti acidi o salati, per tempi e temperature elevati. In caso di continue e ripetute assunzioni, la preoccupazione è che l’alluminio si accumuli in diversi organi e tessuti come fegato, reni, ossa e tessuto adiposo, potendo interferire con diversi processi biologici e avendo effetti tossici e infiammatori. I rischi maggiori provengono però dalla modalità di conservazione dei cibi, con la possibilità di contaminazione da parte di virus e batteri.