Pfas in Veneto, comitati e associazioni chiedono la bonifica urgente del sito Miteni

pfas

La cittadinanza, le associazioni e i movimenti No Pfas del Veneto chiedono la bonifica dell’area in cui insiste l’ex fabbrica Miteni, in provincia di Vicenza, responsabile del grave inquinamento di una grande falda acquifera. Negli Usa, uno studio accende i fari sulla contaminazione nei pesci di fiume

 

“Sono passati dieci anni dalla scoperta dell’inquinamento da Pfas e il sito Miteni, individuato dalle autorità competenti quale principale fonte di uno dei maggiori inquinamenti che la storia ricordi, continua ad inquinare la nostra falda, i nostri pozzi, i nostri campi i nostri cibi e il nostro sangue“.

La manifestazione sabato 25 febbraio

A ricordarlo sono Cilssa, Mamme No Pfas, Legambiente, Cgil, Medicina democratica, Fridays for future, e altre sigle che promuovono una manifestazione per la bonifica del territorio sabato 25 aprile, dalle ore 14 in contemporanea, presso: sito Miteni, località Colombara 91, Trissino/VI; Comune di Trissino, Piazza 25 Aprile; Palazzo Balbi, Sestiere Dorsoduro/ Venezia.

L’appello

“È compito degli Enti pubblici far rispettare il cronoprogramma della messa in sicurezza del sito inquinante. Al momento si susseguono ritardi su ritardi. Le istituzioni devono collaborare fra loro e costringere chi ha inquinato alla bonifica immediata” dicono i promotori della manifestazione, che aggiungono: “Allo stesso tempo chiediamo ai sindaci dei territori inquinati, quali primi responsabili della salute dei cittadini e dei territori amministrati, una forte azione comune affinché ,con la bonifica, la fonte inquinante cessi di essere un pericolo. Noi siamo fatti di ambiente, siamo tutt’uno con esso. Il nostro ambiente è ammalato e le metastasi chimica , attraverso le acque inquinate, è arrivata fino al mare. La nostra terra va curata, protetta, messa in sicurezza, per garantirne la guarigione”.

Per le associazioni e i comitati locali, Ministero e Regione devono mettere a disposizione fondi e studi adeguati, per sostenere il Comune di Trissino in questo disastro ambientale, che coinvolge le tre province di Vicenza, Verona e Padova: 30 Comuni inquinati, 350.000 persone coinvolte, 700 km quadrati di territorio compromesso, la seconda ricarica di acquiferi più grande d’Europa “che andrà perduta, senza l’intervento immediato della bonifica”.

Non conosci il Salvagente? Scarica GRATIS il numero con l'inchiesta sull'olio extravergine cliccando sul pulsante qui in basso e scopri cosa significa avere accesso a un’informazione davvero libera e indipendente

Sì! Voglio scaricare gratis il numero di giugno 2023

Lo studio che rivela la contaminazione dei pesci di fiume

Intanto, uno studio negli Usa ha rilevato che tutti i pesci catturati nei fiumi del Michigan e testati per i Pfas tossici contenevano le sostanze chimiche e a livelli che presentano un rischio per la salute di chiunque li mangi, secondo un nuovo studio. I ricercatori hanno controllato 100 campioni di pesce che rappresentavano 12 specie nei fiumi Huron e Rouge.

Come riporta il Guardian, gli studi e le ricerche indipendenti delle autorità di regolamentazione statali e federali hanno fatto luce su una potenziale minaccia per la salute nel Michigan e a livello nazionale che i sostenitori della salute pubblica affermano che necessita di urgente attenzione. I risultati sono “tristi”, ha affermato Erica Bloom, uno dei coautori dello studio con l’Ecology Center, un’organizzazione no profit ambientale che tiene traccia della contaminazione da Pfas nello stato. “Dimostra solo quanto siano onnipresenti queste sostanze chimiche nell’ambiente”, ha detto. I livelli trovati nei pesci campionati da quei fiumi variavano da circa 11.000 parti per trilione (ppt) a 180.000 ppt, e i test hanno rivelato 14 diversi tipi di composti PFAS.