Il miele? Quanto basta per nascondere lo zucchero in biscotti & Co.

MIELE
Shortbread cookies with honey. Selective focus.

Il miele impiegato in corn flakes, biscotti, yogurt e croissant ha percentuali irrisorie. Ma campeggia ben evidente sulle confezioni. Il sospetto è che venga mostrato solo per nascondere il carico di zuccheri, arricchiti con sciroppo di glucosio, destrosio e altro. Il nostro confronto su 14 prodotti

Poco miele, tanto zucchero. Una sintesi perfetta a giudicare le etichette di alcuni alimenti per bambini (e non solo) che abbiamo confrontato nel servizio pubblicato sul numero di dicembre del Salvagente.
Alla fine la sensazione che se ne ricava è che, per strizzare l’occhio ai genitori con una sostanza riconosciuta universalmente come benefica, l’aggiunta di un po’ di miele serva a nascondere, come una foglia di fico, il carico di zuccheri che corn flakes, biscotti, croissant “regalano” ai nostri piccoli.

Cosa dicono le aziende (e cosa tacciono)

Quando una denominazione di vendita (ad esempio “biscotti”) è associata a un ingrediente caratterizzante (“al miele”), scatta l’obbligo per i produttori di indicarne la percentuale nella lista degli ingredienti.

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E così possiamo scoprire che nei biscotti Campiello Novellino con latte fresco e miele di acacia, quest’ultimo ingrediente è presente con un misero 1% ma gli zuccheri totali arrivano al 27% e, tra gli zuccheri aggiunti figura anche lo sciroppo di glucosio. Il fabbisogno giornaliero ottimale di zucchero è di 25 grammi come raccomandato dall’Oms per gli adulti. Nei bambini quindi la dose tollerata si dovrebbe abbassare notevolmente – di circa la metà – ma se vediamo il contenuto “dolce” dei prodotti per bambini è facile capire come sia quasi impossibile rispettare le assunzioni raccomandate. E i tassi di crescita del sovrappeso e dell’obesità infantili lo stanno a testimoniare.
Proseguiamo il nostro viaggio tra gli scaffali del supermercato. Nei biscotti Galbusera ZeroGrano con miele millefiori ritroviamo il 2% di miele e ben 21,6 grammi di zucchero ogni 100 grammi di prodotto e non manca l’aggiunta di destrosio di mais. Se ci spostiamo sui Cheerios Miele della Nestlé l’ingrediente caratterizzante è presente con un 3,5% e il totale degli zuccheri sale al 22,3%, nel quale viene considerato anche lo sciroppo di zucchero invertito che, come ci spiega il nostro nutrizionista, Dario Vista, è un ingrediente che di fondo “mima” il gusto del miele ma anche la sue caratteristiche fisiche di viscosità e consistenza. Nel Farro soffiato con miele del Sarchio, il prezioso prodotto delle api si ferma al 3% mentre gli zuccheri totali salgono addirittura al 46%, compreso anche lo zucchero di canna. Unica eccezione, positiva, del nostro elenco lo yogurt Fage che i cui zuccheri vengono solo dal miele aggiunto.

Un ingrediente costoso

Il miele è un dolcificante naturale ed è composto essenzialmente da zuccheri, tra il 60 e l’80% a seconda della tipologia. Rispetto alle percentuali rilevate, si capisce che il carico di zuccheri nei cibi considerati non è certo frutto del lavoro delle api. Tutt’altro. Molti prodotti prevedono nella loro ricetta lo zucchero come ingrediente aggiunto ma non mancano altre tipologie come lo sciroppo di glucosio, il destrosio e la canna. Naturalmente il miele costa molto di più (circa 5 volte lo zucchero) e a conti fatti la scarsa quantità impiegata serve semplicemente a dare un tocco salutistico alla denominazione di vendita.

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In quantità così basse addio benefici

Una foglia di fico, insomma, nulla di più. “Nelle quantità proposte dalle formulazioni industriali, il miele non solo non riesce a dolcificare gli alimenti, da qui il ricorso agli zuccheri aggiunti da parte dei produttori, ma anche le sue azioni benefiche vengono meno”. Gianfranco Trapani, medico pediatra, è direttore del Centro studi Alfred Nobel di Sanremo e autore di diversi libri di successo sul rapporto tra alimentazione e crescita dei bambini. “A conti fatti, come mostrano le vostre rilevazioni, il poco miele contenuto in cornetti, corn flakes e biscotti serve a nascondere un carico di zuccheri, che mette a rischio una dieta equilibrata per i più piccoli”.
Peccato, perché, come spiega Trapani, “il miele ha un’azione antibiotica e antinfiammatoria in quanto contiene elementi antiossidanti come i polifenoli e i flavonoidi. Chiaramente però per esplicare quest’azione il contenuto deve essere importante”.
Dalle nostre rilevazioni, il miele contenuto nei prodotti che lo evocano come ingrediente caratterizzante è davvero poco. Quello che non manca invece è lo zucchero… Insomma, per pediatra “Stiamo parlando di una foglia di fico. I produttori sfruttano l’immagine condivisa del miele come alimento benefico ma poi non rinunciano ad aggiungere zuccheri”.