Se nella lista degli ingredienti dei dolcetti che avete in casa compare una tra queste sigle E110, E104, E122, E129, E102 e E124 verificate che ci sia un’avvertenza al consumo: sono i 6 coloranti la cui presenza è correlata all’iperattività dei bambini
Secondo uno studio dell’Anses, gli adolescenti francesi consumano in media 20 grammi di dolci al giorno, una quantità non da poco motivo per cui la Direzione francese per la repressione delle frodi controlla costantemente il settore. Nell’ultimo report che ha riguardato tutti i tipi di dolci, dai macarons alle meringhe passando per i biscotti, i pasticcini e i prodotti dolciari in cui lo zucchero è l’ingrediente principale, sono state riscontrate molteplici irregolarità riguardanti soprattutto l’uso degli additivi alimentari. In particolare, le non conformità hanno riguardato la presenza di coloranti vietati, il superamento del contenuto massimo autorizzato o il non rispetto delle regole di etichettatura.
Cosa sono gli additivi alimentari
Un additivo alimentare è una sostanza aggiunta al cibo allo scopo di colorarlo, dargli una particolare consistenza, contribuire alla sua conservazione o esaltarne il gusto. Nell’Unione Europea, tutti gli additivi alimentari sono identificati da un numero che inizia con “E” (E300, E104, E129, ecc.). La presenza della lettera E significa che l’additivo è approvato dall’Unione Europea, a seguito di una valutazione dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare. Anche se gli additivi vengono utilizzati in piccole quantità, queste sostanze vengono valutate e il loro uso monitorato per prevenire effetti negativi sulla salute. Alcuni additivi o la loro quantità di utilizzo differiscono a seconda dei prodotti, queste condizioni dipenderanno dalla dose giornaliera accettabile. L’uso dei coloranti negli alimenti è rigorosamente regolato dal regolamento 1333/2008 relativa agli additivi alimentari che ne disciplina vari aspetti: dalla quantità consentita alle modalità di etichettatura.
I 6 di Southampton
Il regolamento appena citato ha espressamente previsto un’avvertenza al consumo per 6 coloranti: E110, E104, E122, E129, E102 e E124. Negli alimenti che li contengono, infatti, deve essere indicato che la presenza di uno degli coadiuvanti “può influire negativamente sull’attività e l’attenzione dei bambini”. Il motivo risiede nel fatto che diversi studi scientifici hanno correlato l’iperattività dei bambini alla presenza di uno di questi sei coloranti. (Vuoi imparare a riconoscere gli additivi alimentari e i loro pericoli? La nostra Guida)
I controlli francesi
Oltre alla mancanza di questa avvertenza in etichetta, dalle analisi condotte su quasi 600 campioni è emerso che molte aziende non erano a conoscenza delle disposizioni applicabili agli additivi, dei diversi gruppi di coloranti e del sistema delle categorie alimentari. Ad esempio utilizzano bilance che non consentono loro di pesare le piccole quantità di colorante da aggiungere alle loro preparazioni per non superare i limiti autorizzati, o addirittura di dosare “a punta di coltello” senza alcun controllo sulle quantità .
Lo studio delle loro ricette rivela anche l’uso di coloranti non autorizzati per ottenere un colore intenso. Gli artigiani si basano o sull’effetto desiderato, ovvero l’intensità del colore, oppure sulle schede tecniche dei coloranti acquistati. In questo secondo caso, poi, dipendono interamente dalla qualità ineguale delle informazioni trasmesse dai fornitori.
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