Cosa fare (e cosa no) se tuo figlio ha preso i pidocchi

PIDOCCHI

Una guida per non sbagliare trattamento e non cadere nei luoghi comuni e il test sugli 8 prodotti più venduti contro i pidocchi, che proprio in questo mese vivono, purtroppo per noi, la loro stagione di ripresa.

 

A ottobre, in qualche caso anche prima, ritorna puntuale l’appuntamento con i pidocchi a scuola. A dire il vero, in molti casi questi fastidiosi parassiti che vivono tra i capelli di bambini e adulti non vanno mai in vacanza e la battaglia per eliminarli non conosce tregua. Il vero segreto è armarsi di tanta pazienza perché – come ci ha spiegato Laura Lancella responsabile di Malattie infettive dell’ospedale Bambino Gesù di Roma – nessun trattamento è efficace se non accompagnato da una procedura che gli inglesi chiamano wet combing e che consiste nel bagnare i capelli di balsamo e pettinarli dalla base alla punta per cinque-quindici minuti con un pettine a denti fitti per pidocchi. Questo rimedio non solo è naturale, ma funziona, perché tiene conto del ciclo vitale dell’insetto: un pidocchio neonato impiega circa dieci giorni per diventare un adulto in grado di riprodursi; una lendine, dopo dieci-quindici giorni che è stata deposta, muore, perché il capello, crescendo, la allontana dal cuoio capelluto, il cui calore è essenziale per la schiusa, che comunque non può avvenire oltre i 12-13 giorni dalla deposizione.
Dopo questo periodo si trova a oltre 6 mm dal cuoio capelluto e la lendine non è più vitale, anche se rimane attaccata al capello. Ripetendo il wet combing ogni due-tre giorni per almeno due settimane, non solo si eliminano tutti i pidocchi vivi dal capo, ma si prevengono nuove infestazioni. Solo se questa procedura non dà i suoi frutti dovremmo passare all’uso di prodotti come shampoo, gel o schiume che hanno lo scopo di eliminare gli insetti.

Cosa offre il mercato contro i pidocchi

Basta fare un giro in farmacia o in parafarmacia per vedere quanto siano diffusi questi presidi medico-chirurgici (sì, gli antipidocchi appartengono a questa categoria). Per agevolare la scelta abbiamo confrontato 8 prodotti tra i più comuni: tutti hanno come obiettivo quello di eliminare pidocchi e lendini ma c’è chi lo fa in maniera naturale e chi no.

Ecco la lista dei prodotti che abbiamo confrontato nel numero in edicola del Salvagente: Aftir Gel, Lendinout act, Milice, Mom, Paranis trattamento, Paranix shampo extraforte, Puressential, Stopped

 

I principi attivi usati sono per lo più 3: gli insetticidi chimici come le piretrine, il piperonil o il malathion; i siliconi e gli oli vegetali. Se i prodotti a base di insetticidi chimici provocano la paralisi del pidocchio agendo sul suo sistema nervoso, sostanze come i siliconi (il dimeticone è il più usato) formano un film impermeabile sul cuoio capelluto e sui capelli, provocando il soffocamento dei parassiti.
Il meccanismo d’azione degli oli vegetali è simile a quello dei siliconi: svolgono un effetto soffocante o irritante per le vie respiratorie dei pidocchi, ostacolandone la riproduzione e lo sviluppo. Gli oli che si possono trovare nei prodotti antipidocchi in commercio solo quello di neem, di cocco, di jojoba, girasole, mandorla dolce e di ricino. E sull’efficacia le buone notizie non mancano.

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Abbiamo verificato la composizione degli 8 trattamenti antipidocchi e dopo aver individuato il principio attivo abbiamo valutato gli altri ingredienti che contribuiscono alla formulazione giungendo al giudizio finale che, come sempre, è espresso in pollicioni.

Azione e principio attivo

Questi prodotti, che siano shampoo, schiuma o gel, funzionano grazie a due azioni: o per soffocamento o perché le formulazioni si affidano all’azione antiparassitaria di una sostanza. Il soffocamento è tipico degli oli essenziali: in questo caso il pidocchio avvolto da una patina di olio non è più in grado di eliminare l’acqua in eccesso (che in questi parassiti non viene espulsa per via renale) e finisce per soffocare. Si tratta di un meccanismo efficace al pari di quello antiparassitario ma uccide solo il pidocchio, non le lendini (ne abbiamo tenuto conto sul giudizio finale che in questi casi non può raggiungere l’eccellenza). Abbiamo anche penalizzato l’unico prodotto, l’Aftir Gel, che ha come principio attivo il malathion, classificato dalla Iarc, l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, come probabile cancerogeno (gruppo 2A) e inserito dall’Echa, l’Agenzia europea per le sostanze chimiche, tra le sostanze preoccupanti perché sospetta cancerogena e mutagena. I piretroidi sono insetticidi mentre le piretrine sono gli omologhi ma di origine naturale. Entrambi non sono preoccupanti.

Ingredienti sgraditi

Salta subito agli occhi la presenza di un cessore di formaldeide nel prodotto Mom ma non è l’unico ingrediente sgradito che abbiamo scovato in questi prodotti. Si va dal cocamide DEA, un tensioattivo inserito nel gruppo delle sostanze possibilmente cancerogene a conservanti come il metilcloroisotiazolinone e il metilisotiazolinone reputati irritanti e allergizzanti. Troviamo anche il fenossietanolo che non vorremmo mai vedere nei prodotti che vengono utilizzati sui bambini (anche se vengono risciacquati). Attenzione alla presenza di profumi e fragranze allergizzanti: vero che rendono questi antiparassitari più gradevoli ma il rischio irritazione è in agguato. La lista si chiude con etossilati e derivati del petrolio come il glicole propilenico e con l’addensante trietanolammina, accusato di liberare nitrosammine.

Ripetizione consigliata

Per dire addio in maniera – si spera – definitiva ai pidocchi è importante seguire attentamente le istruzioni riportate sul foglietto illustrativo soprattutto quelle che hanno a che fare con i tempi di posa e la ripetizione del trattamento. È bene sapere, infatti, che le uova deposte dalle femmine si schiudono in una settimana e danno vita alle ninfe che diventano pidocchi adulti in circa due settimane: ripetere il trattamento in questa fase può essere utile soprattutto se abbiamo utilizzato un prodotto a base di oli essenziale che come abbiamo visto, non sono efficaci sulle lendini, le uova da cui si svilupperanno nuovi insetti.

Gli errori: dal trattamento preventivo al taglio dei capelli

Partiamo da quello che è un vero e proprio retaggio del passato

Tagliare i capelli a zero per eliminare i pidocchi.

Spiegano i prdiatri che si tratta di un errore: il pidocchio del capo è un parassita estremamente fragile e la presenza dei capelli è in realtà la prima barriera per evitare l’annidamento. Inoltre  è bene ricordare che la pediculosi non è un segno di sporcizia o mancanza di igiene, ma solo di sfortuna: il bambino ha incontrato una persona che era stata infestata a sua volta dai pidocchi.

Un trattamento preventivo può aiutare a evitare la pediculosi.

“Non è possibile prevenire la pediculosi. E usare i prodotti antiparassitari a scopo preventivo non rende immuni dall’infestazione; si tratta di una pratica inutile e dannosa”. Elena Bozzola, pediatra all’ospedale Bambino Gesù di Roma e segretario nazionale della Spi, la Società Italiana di pediatria, ha spiegato al Salvagente quanto sia fallimentare prevenire la pediculosi con trattamenti specifici (antiparassitari e non): “Purtroppo, non è stata ancora inventata la bacchetta magica contro la pediculosi. Da un punto di vista scientifico non è stata provata la possibilità di creare nella cute e nei capelli di un soggetto un ambiente sfavorevole a questi parassiti. Le buone pratiche e una corretta igiene sono il metodo di prevenzione migliore”.

Qual è l’età in cui si è più soggetti?

I bambini più colpiti hanno dai 3 agli 8 anni, il periodo che va dalla materna alla scuola elementare.

Il bambino è particolarmente soggetto alla pediculosi…

Che il piccoli subisca questa infestazione più volte può succedere, nonostante venga sottoposto allo specifico trattamento. Ebbene, spiegano i pediatri, non si tratta di una vulnerabilità del singolo soggetto, ma solo del fatto che in classe ci sono bambini che non eseguono il trattamento antipediculosi, di conseguenza il parassita continua a circolare.

Quali sono le accortezze da tenere in famiglia per evitare “contaminazioni”?

In caso di infestazione di un membro della famiglia, la prima cosa da fare è controllare la presenza dei parassiti a tutti i conviventi più volte al giorno. È importante arieggiare bene gli ambienti e isolare oggetti come pettini, mollette o asciugamani di chi ne è stato affetto. Fondamentale è mettere in atto alcune azioni di pulizia: lavare a 60 gradi i vestiti, le lenzuola e gli asciugamani. Oggetti o tessuti che non si possono lavare devono essere messi in un sacchetto di plastica sigillato per almeno due settimane affinché il pidocchio muoia. In altri casi si possono inserire oggetti in acqua bollente per almeno un quarto d’ora.