Esistono cibi che aumentano la fertilità femminile?

FERTILITA

Ci sono davvero cibi in grado di aumentare la fertilità femminile? Quali sono eventualmente e quali invece si rivelano falsi miti? Le risposte  di due esperti, il dottor Renzini e la dottoressa De Laurentis.

Decidere di provare ad avere un figlio è un momento sempre molto delicato per una coppia che si troverà davanti alla volontà di voler estendere il proprio nucleo familiare. Spesso, purtroppo, ci sono delle complicazioni nel riuscire ad avere figli, con molte coppie che, malgrado diversi tentativi, non riescono ad avviare una gravidanza. Secondo alcuni dati pubblicati dal ministero della Salute italiano nel 2018, circa una coppia su cinque avrebbe problemi di questa natura. Si ricorda poi che si parla di infertilità solo nel momento in cui si manifesta l’assenza di concepimento dopo uno o due anni di rapporti mirati ad avere figli. Tale situazione viene riconosciuta dall’Oms, Organizzazione mondiale della sanità, come una patologia che può interessare sia uomini che donne. Cerchiamo allora di capire se è vero che ci sono una serie di cibi che, per le loro proprietà organolettiche, possono in qualche misura incidere in positivo e aumentare la fertilità femminile o in negativo, creando problemi.

Cibi che aumentano la fertilità femminile

Secondo quanto riportato da diversi studi e approfondimenti forniti dall’Oms, tra le cause che maggiormente potrebbero incidere sull’infertilità femminile ci sono una serie di patologie quali ad esempio le infezioni genitali, l’endometriosi, l’ovaio policistico, la fibromatosi grave, le disfunzioni ormonali. Ad influire sarebbero anche stili di vita scorretti, a cominciare dal comportamento del soggetto interessato nei confronti del cibo.

Fertilità femminile, cosa mangiare per aumentarla

Nel nostro viaggio attraverso i falsi miti e le verità legate ai cibi che maggiormente aiutano la fertilità femminile, partiamo da uno studio pubblicato a settembre 2018 sulla rivista Fertility and Sterility. La tesi principale sostenuta all’interno della pubblicazione è che un consumo sostenuto di cereali integrali, acidi grassi omega-3, pesce e soia, unita alla riduzione di grassi trans (un tipo di grassi insaturi contenuti in alcuni cibi), migliorerebbe la probabilità di gravidanza e il suo mantenimento.

Secondo quanto sostenuto da Luciana De Laurentis, direttrice del Centro fertilità dell’istituto clinico Città studi di Milano, in un’intervista a Io Donna “il cibo è l’elemento che fornisce energia all’intero organismo, è il ‘carburante’ che bruciamo per far funzionare il nostro ‘motore’. Se il carburante è scadente, o insufficiente, oppure eccessivo, tutti i nostri circuiti, tra cui la funzione riproduttiva, ne risentono negativamente”. È questa dunque la correlazione esistente tra fertilità e alimentazione per la dottoressa De Laurentis, spiegata con un esempio molto intuitivo. “Un corretto processo maturativo degli ovuli – ha aggiuntto la De Laurentis – richiede un equilibrio perfetto tra i diversi fattori nutrizionali: glucosio, proteine, amminoacidi, acidi grassi, vitamine, oligoelementi”.

Il peso influenza la fertilità?

Attenzione poi anche al peso e al rapporto tra massa grassa e magra in quanto questa “ha un rapporto critico con la corretta funzionalità endocrina e quindi con la fertilità femminile”, spiega l’esperta. “L’eccesso o al contrario il deficit di massa grassa viscerale – aggiunge – provocano, infatti, irregolarità del ciclo o la sua totale mancanza: sono gli effetti dell’assenza di ovulazione o delle sue anomalie. Senza ovulazione adeguata non si può avere un concepimento”.

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Non tutti però concordano sul fatto che sia possibile tornare alla normale fertilità con una dieta.

Lo studio randomizzato FIT-PLESE, condotto in nove centri medici accademici in Virginia su 379 donne con obesità e infertilità inspiegabile ha scoperto che i cambiamenti intensi nello stile di vita non hanno portato a migliori possibilità di gravidanza e nascite sane rispetto al semplice aumento dell’attività fisica senza perdita di peso.

I punti base di una dieta pro-fertilità

Cosa mangiare dunque? Secondo la dottoressa De Laurentis non è possibile fare un discorso, o per meglio dire una dieta, che sia applicabile a tutti, in quanto ogni caso di infertilità è diverso e ha delle esigenze e delle caratteristiche diverse. “Nella scelta dei cibi da consumare – dice ancora la dottoressa De Laurentis – bisogna tenere conto della propria costituzione, dell’entità del fabbisogno giornaliero e del gusto di ciascuna”. Ci sono, tuttavia, dei punti fermi dai quali poter parti. Tra questi il principale è che la “quantità introdotta di cibo deve essere in equilibrio con il consumo effettivo giornaliero richiesto, mentre la qualità degli alimenti dovrebbe essere la più variegata possibile cercando di rispettare la nostra tradizione mediterranea”.

Entrando più nel dettaglio dei cibi da scegliere per favorire il concepimento e stimolare la fertilità, per la direttrice del Centro di Fertilità di Milano non dovrebbero mai mancare nella dieta quotidiana cibi ricchi di Omega 3, presente soprattutto nella frutta fresca e nel pesce azzurro come alici, sardine, sgombro, salmone, eccetera. “Sono grassi essenziali – precisa l’esperta sempre nell’intervista rilasciata a Io Donna – che si possono assumere solo con gli alimenti. Hanno alcuni effetti simili agli ormoni che si esercitano su sistema nervoso centrale, retina e gonadi (ovaie). In particolare, l’acido esapentanoico e il docoesanoico (DHA), contenuti in concentrazioni elevate nel grasso dei pesci che vivono nei mari freddi come il salmone, hanno un ruolo fondamentale per lo sviluppo e la maturazione cerebrale e per l’apparato riproduttivo”.

Ad aiutare la fertilità femminile sarebbero poi i cibi fonte di acido folico, come le verdure a foglia verde, gli spinaci, la bieta, la rucola e i broccoli. “L’acido folico – dice la De Laurentis – prima del concepimento aiuta a correggere un’eventuale anemia materna che è un fattore di disturbo della fertilità e in gravidanza contribuisce alla trasmissione dei caratteri ereditari, intervenendo nella costruzione del DNA fetale”. Non dovrebbero mai mancare poi cibi ad alto contenuto di polifenoli, veri e propri antiossidanti presenti in abbondanza in verdura e frutta fresca, the, frutta secca, olio evo e cacao.

Cibi da eliminare

Per alcuni cibi da inserire in maniera massiccia nella propria dieta per aumentare e stimolare la fertilità, ce ne sono tanti altri da ridurre fino ad eliminare. A fornirli è sempre la dottoressa Luciana De Lauretis che pone il focus sulla necessità di limitare il consumo di farine e cereali raffinati, come pasta, riso, prodotti da forno, preferendogli equivalenti integrali. Si guarda dunque all’indice glicemico, con la priorità che deve essere data ad alimenti con un basso valore. “Farine e cereali raffinati – dice l’esperta – hanno un indice glicemico molto alto e sono meno ricchi di preziosi nutrienti tra cui minerali, vitamine e fibre per via del processo di raffinazione a cui sono sottoposti”. “Esiste – aggiunge – un legame molto stretto tra il consumo eccessivo di carboidrati e le alterazioni della funzione ovarica. Quando si introducono carboidrati raffinati si assiste a un brusco aumento della glicemia (il livello di zuccheri nel sangue) che provoca un picco di insulina. L’insulina non si limita a riportare la glicemia nei limiti fisiologici, ma ha un’azione diretta sulle ovaie favorendo una produzione maggiore di ormoni androgeni. Livelli elevati di ormoni di tipo androgenico si associano a mancate ovulazioni o alla creazione di un ambiente sfavorevole alla corretta maturazione della cellula uovo, con la produzione di ovociti di qualità peggiore. Anche nelle terapie di procreazione medicalmente assistita (PMA), una migliore regolazione insulinica è di grande aiuto nel calibrare meglio gli effetti della terapia ormonale e favorire la buona riuscita dei processi di impianto embrionario”.

Tanta frutta, specie se estiva

Al fine di fornire un quadro più completo in merito ai cibi che influiscono sulla fertilità femminile in positivo, si riporta anche il parere offerto sul tema dal dottor Mario Mignini Renzini, responsabile dell’Unità operativa di ginecologia presso gli Istituti clinici Zucchi di Monza e direttore medico del Centro di medicina della riproduzione Biogenesi, in una sua intervista a “Gruppo San Donato”. Il dottor Renzini parte, nel suo intervento per il Gruppo San Donato, indicando prima di tutto i cibi nemici della fertilità femminile: È fondamentale evitare alimenti ricchi di zuccheri; carboidrati raffinati e cibi ricchi di grassi saturi”. Il motivo è presto detto, infatti questi “potrebbero innescare una risposta infiammatoria dell’organismo”.

Quali sono dunque i cibi per il dottor Renzini che aiuterebbero le donne ad essere più fertili? Per l’esperto “la frutta estiva” sarebbe un’ottima alleata di questa missione in quanto “è ricca di nutrimenti preziosi in grado di ridurre lo stato infiammatorio”Entrando più nello specifico, sarebbero da privilegiare i mirtilli, le ciliegie e l’ananas. Nel primo caso ci si trova di fronte ad un alimento che contiene “diversi nutrienti che funzionano sia come antiossidanti, sia come antinfiammatori; riducono i processi infiammatori nei tessuti e aumentando la funzionalità della membrana delle cellule, che permette a importanti sostanze nutritive e processi chimici di raggiungerle”. Ci sono poi le ciliegie ricche di sali minerali e di sostanze antinfiammatorie. Queste proprietà sono presenti in quantità ancora maggiore nelle visciole, un tipo di ciliegia ritenuto più povero, ma in realtà più ricco di proprietà nutrienti”. In ultimo, non certo per importanza, troviamo l’ananas, selezionata come cibo alleato della fertilità in quanto ricco di vitamina C” e contenente “la bromelina, un enzima che aiuta a stimolare la digestione delle proteine, riducendo lo stato infiammatorio e migliorando le difese immunitarie”.

L’aiuto della Dieta Mediterranea

Un aspetto che fin qui è stato rimarcato da entrambi gli specialisti citati è quello di privilegiare cibi che abbiano proprietà in grado di prevenire e ridurre lo stato infiammatorio. A tal proposito, il dottor Renzini menziona anche una lunga serie di alimenti alleati della fertilità femminile. Si tratta di mele, propoli, bacche, grano saraceno, semi di chia, semi di canapa, liquirizia, semi di lino, papaia, curcuma, aglio, zenzero, tè verde, cipolla e rosmarino”. Come evidente da quanto fin qui detto, i cibi che aumentano la fertilità femminile sono tutti, o quasi, ben introdotti nella dieta mediterranea e di facile reperibilità in Italia. Non vi è dunque una difficoltà particolare ad introdurli nella propria dieta quotidiana e, nel più dei casi, si tratta di qualcosa che abitualmente si è solito assumere. Attenzione, infine, ai grassi che, secondo Renzini, non sarebbero da demonizzare  come il male assoluto, anche se è di fondamentale importanza privilegiare nella propria dieta dei grassi non saturi presenti in alimenti come l’olio extravergine di oliva, le mandorle, le noci e gli avocado.

Massima varietà, senza eccessive paure

Il concetto che il dottor Mario Mignini Renzini tende a sottolineare con grande enfasi è quello della varietà alimentare, sia nel caso di voler aumentare la fertilità che in qualsiasi altra situazione del quotidiano. Mangiare tutto, dunque, nelle dovute proporzioni e senza  demonizzare niente. Per una alimentazione in grado di preservare la fertilità e favorire il concepimento è comunque essenziale non demonizzare nessuno degli elementi nutritivi, che devono essere assunti in modo bilanciato”, dice l’esperto aggiungendo naturalmente delle specifiche tecniche che non possono in alcun modo essere sottovalutate: “Si deve ridurre l’apporto calorico, in particolare quello dato da cibi grassi, e preferire i carboidrati semplici a più rapida digeribilità”.

Bene dunque le diete equilibrate e che al loro interno comprendonoinsalata, fiori di zucca, pomodori, zucchine, cetrioli e ancora albicocche, melone, pesche, angurie, prugne, more e susine sono verdure e frutta tipica dei mesi caldi, tutti alimenti di grande importanza per una dieta salutare ed equilibrata”Molta importanza, infine, deve essere riservata al consumo di pesce in quanto alimento ricco di Omega 3, elemento necessario per la riduzione sostanziale di stati infiammatori e del rischio di malattie croniche. Gli alimenti che contengono Omega 3 – ha aggiunto il dottor Renzini – inoltre, mantengono in ottima forma l’apparato riproduttivo, migliorando la produzione di ovuli”.