Secondo un recente studio, credere in alcuni miti sulla sicurezza alimentare può aumentare il rischio di malattie.
Lo studio pubblicato su Food Control ha esaminato in che modo convinzioni non scientifiche disinformate e le conseguenze della mancanza di conoscenze scientifiche sulla sicurezza alimentare potrebbero avere un impatto sulla salute. Molte persone nel Regno Unito, in Germania e in Norvegia credono nei miti sulla sicurezza alimentare, ma le opinioni variano a seconda del paese. Credere in alcuni di questi miti mette le persone a maggior rischio di contrarre una malattia di origine alimentare. Come riporta FoodSafetyNews, dopo aver raccolto più di 150 miti sulla sicurezza alimentare in tutta Europa dai partner del progetto SafeConsume, 47 sono stati inclusi in un sondaggio.
Lo studio
I ricercatori hanno condotto un sondaggio basato sul web con oltre 3mila consumatori di Regno Unito, Germania e Norvegia per indagare su quali miti le persone credono siano veri e se ciò abbia influenzato l’incidenza e la prevalenza della gastroenterite. Alle persone è stato chiesto se erano in disaccordo o d’accordo con le affermazioni. I risultati mostrano che molte persone credono nei miti sulla sicurezza alimentare e questo si correla positivamente con l’incidenza e la prevalenza della gastroenterite.
I miti pericolosi e comuni
I collegamenti più grandi sono stati osservati per credenze sulle uova, su come conservarle a temperatura ambiente e su come mangiarle crude serva a curare i postumi di una sbornia. Altro mito: un tagliere di legno, peperoncino, wasabi e una marinatura, bastano a uccidere i batteri. E ancora: i vegetariani non si intossicano da cibo, e mangiare terra e avere la diarrea fa bene poiché pulisce lo stomaco. In Germania, più persone pensavano che scaldando troppo cibi sani, questi perdessero la loro salubrità.
Sempre più persone nel Regno Unito pensano che il vecchio modo tradizionale di preparare il cibo sia migliore dei metodi moderni e che tutto il cibo dovrebbe essere mantenuto a 2 gradi C. Per un numero rilevante di norvegesi, se il cibo ha un buon odore e un buon sapore, è sicuro da mangiare. Ancora miti così assurdi da essere quasi incredibili: mangiare ostriche solo se c’è una “r” nel nome del mese. C’è poi la regola dei cinque secondi per il cibo che è stato sul pavimento. Se lo raccogli prima, questo dovrebbe garantirti da batteri e altre impurità. I ricercatori hanno identificato otto categorie di credenze che vanno da punti di vista sul riscaldamento, su quale cibo sia il più sicuro, su ciò che uccide i batteri, sull’igiene e credenze superstiziose. Generalmente, le persone prima formano convinzioni e poi cercano prove a sostegno.
I miti sul pollo
Tre credenze legate al Campylobacter e al pollo: i batteri non sopravvivono sui taglieri di legno, il sale uccide tutto ciò che è pericoloso e il pollo deve essere lavato prima della preparazione, cosa che invece comporta dei rischi di diffusione dei batteri su altro cibo e sull’organismo e dunque causa possibile di gastroenterite. Nonostante diverse campagne di avvertimento sui rischi del lavaggio del pollo, molti consumatori continuano a farlo prima della cottura e ciò è stato confermato dallo studio poiché più della metà degli intervistati ha convenuto che il pollo dovrebbe essere lavato prima della preparazione.
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L’uovo come rimedio post sbornia
In media, il 15% degli intervistati ha convenuto che la migliore colazione da sbornia è un uovo crudo. Il consumo di ovoprodotti crudi è un fattore di rischio per la salmonellosi. Un quinto degli intervistati ritiene che le uova conservate in frigorifero siano meno sicure di quelle conservate a temperatura ambiente. Conservare le uova in frigorifero previene la crescita dei batteri, ma possono essere contaminate al momento della deposizione.