La sofferenza delle scrofe del prosciutto di Parma in un nuovo video del Ciwf

prosciutto di Parma

Il Ciwf ha realizzato una nuova inchiesta in cui mostra le pessime condizioni di vita cui sono destinate le scrofe della filiera del prosciutto di Parma: in gabbia, tra le proprie deiezioni, e per di più costrette a non potersi prendere cura dei loro piccoli

Passano circa metà della loro vita in gabbie così piccole da impedire qualsiasi tipo di movimento tranne mettersi in piedi e sdraiarsi; giacciono sulle proprie deiezioni e urina, cosa che va contro la loro natura; sopportano la sofferenza di non essere in grado di prendersi cura dei loro piccoli per via della restrizione imposta dalle gabbie. Sono alcune delle condizioni cui sono costrette le scrofe della filiera del prosciutto di Parma e Bayonne documentate nella nuova video-inchiesta che il Ciwf ha realizzato in 16 allevamenti tra l’Italia, la Spagna, la Francia e la Polonia. Le immagini  che vi proponiamo in un video qui di seguito – rivelano ancora una volta le terribili sofferenze a cui sono sottoposte le scrofe allevate in gabbia. (continua dopo il video)

 

Il video è stato girato nei due allevamenti italiani che fanno parte della nuova inchiesta della ong animalista. Secondo le stime, queste condizioni rappresentano una terribile realtà per l’85% delle scrofe nell’Unione europea, e in Italia addirittura per il 94%.

Per la coalizione italiana End The Cage Age, questa è l’ennesima prova dell’urgenza di una norma europea che metta fine all’orrore degli allevamenti in gabbia, causa di atroci sofferenze ogni anno per milioni di animali nei confini dell’UE. La coalizione si rivolge al Governo italiano, perché prenda posizione contro l’uso delle gabbie negli allevamenti e sostenga l’impegno della Commissione europea.

Non conosci il Salvagente? Scarica GRATIS il numero con l'inchiesta sull'olio extravergine cliccando sul pulsante qui in basso e scopri cosa significa avere accesso a un’informazione davvero libera e indipendente

Sì! Voglio scaricare gratis il numero di giugno 2023

Lo scorso 30 giugno 2021, infatti, la Commissione europea si è impegnata a eliminare gradualmente, fino a vietare del tutto, l’uso delle gabbie negli allevamenti europei tramite una normativa dedicata – un risultato straordinario dovuto ai 1,4 milioni di persone che hanno firmato l’Iniziativa dei cittadini europei (ICE) End the Cage Age. Ma, una volta presentata, la proposta legislativa dovrà essere valutata e approvata anche dal Consiglio dell’Unione europea, composto dai Ministri degli Stati membri. Per questo è fondamentale che l’Italia sostenga senza riserva questa transizione.

Una transizione che, oltre che doverosa, è anche fattibile – come dimostrano due studi presentati a fine maggio da LAV e CIWF Italia, quest’ultimo proprio incentrato sulla transizione a sistemi di allevamento senza gabbie per le scrofe.