Sono numerosi i campanelli di allarme per la sua carenza. Oggi vi proponiamo i 10 alimenti più ricchi di vitamina B12 per integrare questo prezioso nutriente.
Faticare nelle cose più semplici. Perdere la memoria. Sensazione di affaticamento. Secondo il British Medical Journal possono essere i sintomi della carenza da Vitamina B12 (chiamata anche cobalamina), piuttosto sottovalutati perché sono sensazioni comunemente diffuse. Negli individui tra i 19 e i 39 anni, il 12% ne è carente, nonostante la consumino attraverso alimenti che la contengono. Ma può non essere sufficiente, e dipende da individuo a individuo.
A volte, quando ci si accorge dei danni al cervello, può essere troppo tardi. Il National Health Services avverte che le problematiche della mancanza di questa vitamina si possono sviluppare su più fronti. La Vitamina B12 scarseggia soprattutto negli anziani, ma l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha evidenziato, in uno studio, che il problema riguarda molti giovani e colpisce più persone.
Gli alimenti ricchi di Vitamina B12 possono aiutare molto a prevenire diverse problematiche.
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I sintomi dovuti a carenza di Vitamina B12.
In caso di forte carenza si possono presentare i seguenti sintomi:
- Stanchezza;
- Bruciore alla lingua;
- Deambulazione insicura;
- Alterazione dello stato di coscienza;
- Confusione e demenza;
- Paralisi;
- Formicolii alle estremità;
- Disturbi della memoria;
- Malumore depressivo;
- Anemia.
In questi casi bisognerebbe ricorrere ad esami del sangue.
Cosa mangiare per la carenza di Vitamina B12?
Dieci alimenti ricchi.
- Fegato di bovino o di vitello (100g): contiene da 60 fino a 65 µg (microgrammi) di Vitamina B12.
- Fegato di agnello (100g): 35 µg.
- Caviale (100g): 16 µg.
- Ostriche (100g): 14,5 µg.
- Coniglio (100g): 10 µg.
- Sgombro (100g): 9 µg.
- Cozze (100g): 8,5 µg.
- Prosciutto magro (100g): 5 µg.
- Trota (100g): 4,5 µg.
- Emmentaler o Camembert (100g): 3,1 µg.
- Formaggio fresco (60g): 0,3 µg.
Qual è l’alimento più ricco di Vitamina B12?
Fegato di vitello, fegato di agnello e frattaglie.
I vegani sono tra i più vulnerabili.
Stando alla piramide alimentare svizzera bisognerebbe assumere circa 10 microgrammi di vitamina B12 al giorno. In alcuni casi bisognerebbe consultare un medico e valutare l’eventuale utilizzo di integratori. Per le diete vegane non è sufficiente il consumo di alimenti vegetali come il latte di soia e il latte di noce arricchiti di B12, o cereali arricchiti. Si dovrebbe ricorrere a integratori.
Il dosaggio dipende da individuo a individuo e dall’età.
Il Test di Schilling, dal nome del medico Robert Frederick Schilling che lo ha ideato, è un esame clinico utilizzato per determinare il dosaggio di vitamina B12.
L’esame permette di definire le concentrazioni di vitamina nell’organismo, in modo tale da poter effettuare una diagnosi di Anemia perniciosa. Valutando il tasso di vitamina B12 radioattiva emessa con le urine è possibile valutare la capacità dell’organismo di assorbire la vitamina.
L’assorbimento della vitamina B12 da parte dell’organismo richiede la presenza di una sostanza definita fattore intrinseco. Un eventuale problema nell’assorbimento della vitamina può derivare da una patologia a livello gastrico che causa una diminuzione della produzione di fattore intrinseco (malattia di Biermer), oppure da una patologia a livello dell’intestino tenue.
Per poter determinare a quale livello si presenta il disturbo, è necessario effettuare il test di Schilling in due diversi momenti: prima senza, poi con il fattore intrinseco.
L’esame si svolge in un ambulatorio di medicina nucleare, con paziente a digiuno da almeno 6 ore. Al paziente viene somministrata per via enterale una dose di vitamina B12 radioattiva, in una quantità proporzionale al suo peso, per poi ricevere una seconda dose, stavolta endovenosa, contenente vitamina B12 non radioattiva: quest’ultima ha la funzione di saturare i siti di legame della B12 a livello del fegato (organo deputato all’immagazzinamento della vitamina) in modo tale che la vitamina B12 radioattiva non venga captata dal circuito epatico.
Il paziente poi è invitato a raccogliere le urine nell’arco delle 48 ore in modo da valutare i livelli di radiazione: in presenza di un deficit di assorbimento della vitamina B12 tali livelli saranno diminuiti.