Cosa sono le bombe da bagno e perché l’Ue potrebbe vietarle

bombe da bagno

Colorate e dalle forme che ricordano quelle di gelati, muffin e ciambelle, le bombe da bagno sono sempre più usate, soprattutto dai bambini. La loro diffusione, però, potrebbe avere una battuta d’arresto perché possono confondere i consumatori

“Possono essere confuse per  prodotti alimentari e per questo gli stati membri possono limitarne la vendita”. La Corte di giustizia dell’Unione europea, chiamata in causa da un’azienda lituana che commercializza le bombe da bagno si è espressa chiaramente a favore del governo lituano che aveva ritirato dal mercato alcuni di questi cosmetici.

La Corte ha approfittato per ricordare agli stati membri i contenuti della direttiva 87/357: il provvedimento ha a che fare con i prodotti che compromettono la sicurezza o la salute dei consumatori e che, pur non essendo prodotti alimentari, ne hanno l’aspetto e il cui consumo puoÌ€ comportare rischi quali il soffocamento, l’intossicazione, la perforazione o l’ostruzione del tubo digerente. Le bombe da bagno hanno – secondo la Corte – tutte queste caratteristiche.

Cosa sono le bombe da bagno

Una bomba da bagno è una miscela compatta di ingredienti umidi e secchi modellata in una qualsiasi di diverse forme e quindi essiccata. L’acqua del bagno effervescente sulla superficie di una bomba da bagno immersa al suo interno, con conseguente dispersione di ingredienti come olio essenziale, crema idratante, profumo o colorante.

Bombe da bagno: facili da confondere

La Corte rileva a tal proposito che la direttiva 87/357 prevede un divieto di commercializzazione, di importazione, di fabbricazione o di esportazione di determinati prodotti in presenza di quattro condizioni cumulative, stabilite al suo articolo 1, vale a dire che, in primo luogo, il prodotto deve essere un prodotto non alimentare avente forma, odore, colore, aspetto, imballaggio, etichettatura, volume o dimensioni di un prodotto alimentare; in secondo luogo, le suddette caratteristiche devono essere tali da far prevedere che i consumatori, soprattutto i bambini, confondano il prodotto con un prodotto alimentare; in terzo luogo, deve essere prevedibile che, per tale motivo, i consumatori portino tale prodotto alla bocca, lo succhino o lo ingeriscano, e, in quarto luogo, il fatto di portare tale prodotto alla bocca, di succhiarlo o di ingerirlo può comportare rischi quali il soffocamento, l’intossicazione, la perforazione o l’ostruzione del tubo digerente.

Bombe da bagno: da vietare?

Nel caso di specie, ovvero delle bombe da bagno, secondo la corte non sussistono contemporaneamente tutte e 4 le condizioni e quindi gli stati membri non possono tout court vietarne la vendita. Che fare allora? L’Alta corte sostiene che “la salute umana e la sicurezza dei consumatori, tende comunque a prevalere”. Per questo è convinzione dei giudici di Lussemburgo che in ogni caso, anche per le bombe da bagno, “le autorità nazionali devono prendere in considerazione la vulnerabilità delle persone e dei gruppi specifici di consumatori, tra cui, in particolare, i bambini”. Vuol dire che in determinati casi e a certe condizioni, si può intervenire sul mercato.

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