Cos’è il sulfoxaflor il pesticida che la Ue non riesce a vietare per salvare le api

Sulfoxaflor

Per la seconda volta, gli Stati membri non hanno trovato un accordo sul divieto del sulfoxaflor, un pesticida su cui pesa il sospetto di essere dannoso per le api. La Commissione europea ha, comunque, promesso di bandirlo entro l’estate.

Nella riunione che si è tenuta lo scorso 31 marzo, per la seconda volta consecutiva, gli Stati membri non hanno trovato un accordo utile a vietare il sulfoxaflor, un pesticida neonicotinoide. La Commissione europea vorrebbe vietarne l’utilizzo ma non è riuscita ad ottenere la maggioranza dei voti da parte dei rappresentanti degli Stati membri. L’esecutivo ha, allora, promesso che adotterà un regolamento che limiti l’uso di questo pesticida entro questa primavera. Sarebbe la prima volta che un pesticida viene vietato solo sette anni dopo la sua approvazione iniziale nell’Ue per motivi ambientali. “Ora chiediamo alla Commissione europea di trattare allo stesso modo altri pesticidi tossici per le api, come il flupyradifurone o la cipermetrina. La strada è ancora lunga per affermare che i pesticidi dell’Ue sono sicuri per il nostro ambiente”, ha commentato Martin Dermine, policy officer Salute e ambiente del Pesticide action Network (Pan).

Cos’è il sulfoxaflor

Il sulfoxaflor è stato approvato per la prima volta nel 2015. Il suo produttore, l’azienda statunitense Dow Agrosciences (ora chiamata “Corteva”) ha sempre sostenuto che non è un neonicotinoide, e ha appositamente inventato una nuova categoria per questa sostanza (le sulfoximine), per evitare il marchio “neonic”, che ormai è collegato a una immagine negativa di killer delle api. Ma a causa della mancanza di dati sulla sua tossicità per gli impollinatori, a Dow Agrosciences è stato richiesto di inviare alla Commissione europea “informazioni di conferma”, che nel 2019 sono state considerate insufficienti per garantire la sicurezza delle api dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare. Dopo diversi anni di analisi e discussioni tra l’esecutivo comunitario, l’Efsa e gli Stati membri, nell’autunno 2021 Bruxelles ha proposto di limitare l’uso di questa sostanza alle serre permanenti. Nessuna maggioranza qualificata è stata ottenuta in una votazione organizzata nel Comitato permanente dei fitofarmaci alla fine del 2021.