Esistono alcune piante che rappresentano qualcosa in più rispetto a un ortaggio, un frutto o altro per la loro forma che li associa a certi usi. Questa è definita come “dottrina delle segnature” dove l’aspetto di numerosi organismi vegetali o animale, ma anche di un semplice minerale ne svela la sua funzione terapeutica mirata a parti anatomiche del nostro corpo più simili. Tanto per fare un esempio, l’asplenio cura la milza o la pimpinella rossa è associata a un effetto emostatico e il fiordaliso per il suo colore azzurro è indicato per patologie degli occhi blu. L’asparago per la forma dei suoi germogli o meglio i suoi “turioni” è associato alla sessualità e il suo consumo è benefico perché considerato un alimento afrodisiaco o utile per la riproduzione. L’asparago selvatico era consigliato come afrodisiaco già da Plinio. Plinio lo raccomandava anche per i suoi effetti benefici sullo stomaco, per eliminare i calcoli e per lenire le lombaggini e oggi che le conoscenze sono meno empiriche tanti suoi benefici sono stati confermati. L’asparago è, comunque, una tale fonte di sorprese e di benefici che la scelta di cosa narrare non è facile se non a prezzo di trascurarne qualcuna.
Gli asparagi sono vegetali poveri di sostanze e di composti utili per migliorare la salute
FALSO In generale, gli asparagi sono dei vegetali ricchi di Vitamine sia del gruppo B che di Vitamina A. Se consideriamo gli asparagi bolliti dal punto di vista nutrizionale, pur essendo composti per il 91% di acqua, forniscono per ogni etto fino a 3,8 grammi di proteine e quasi 3,5 grammi di zuccheri, naturalmente non contengono colesterolo e hanno solo 200 mg di grassi per etto consumato. Il loro vantaggio nutrizionale deriva da una buona quantità complessiva di fibre (2,1 grammi per etto) di cui il 75% circa è rappresentato da fibre insolubili. Tutto questo dando in cambio solo 34 calorie per etto e un basso indice glicemico pari a 15, naturalmente al netto del condimento utilizzato e dagli altri ingredienti del piatto che abbiamo preparato perché spesso si usa del burro con parmigiano oppure del riso. La vera ricchezza salutistica degli asparagi proviene dalla presenza di ben 12 mg di Vitamina C che rappresentano oltre il 15% del nostro fabbisogno giornaliero a cui si devono aggiungere per un etto di asparagi ben il 77% dei folati che ci occorrono, pari a 155 ug e il 10% del manganese che dovremmo introdurre ogni giorno. La Vitamina C è fra i più noti antiossidanti naturali e rappresenta un composto sacrificale, che può essere facilmente introdotto con la dieta, e che si ossida per ricaricare la Vitamina E che è una molecola di grande aiuto a livello epatico, ma meno rappresentata quantitativamente negli alimenti rispetto alla Vitamina C.
Gli asparagi sono fra i vegetali utili per contrastare diverse patologie
VERO Negli asparagi sono presenti 74 ug per etto di Vitamina A che rappresentano il 10% del nostro fabbisogno quotidiano, ma anche del glutatione. Questa molecola è la nostra “amica del cuore” perché è un potente antiossidante naturale che ci difende dall’invecchiamento e dai danni da radicali liberi, ma soprattutto la sappiamo produrre a partire da tre amminoacidi. Al contrario di altre sostanze, è poco biodisponibile dalla dieta per cui gli asparagi insieme ad altri vegetali come cavolo, cipolle, peperoni etc. possono aiutarci a catturarne per i nostri scopi. Vale la pena di ricordare che il glutatione è un disintossicante naturale, che fa da “batteria tampone” per gli antiossidanti che altrimenti sarebbero rapidamente ossidati e resi inutili. Se è vero che siamo capaci di produrlo autonomamente, è anche vero che lo facciamo sempre meno efficientemente con l’avanzare dell’età. Il consumo di alimenti troppo processati e meno freschi è un ulteriore limite. Per cui ben vengano gli asparagi sulla tavola. Indirettamente difenderci meglio dai radicali liberi significa anche ridurre i rischi di patologie tumorali del colon, delle ossa senza per questo associare gli asparagi a nessuna capacità terapeutica o guaritiva. Gli asparagi hanno anche la capacità di prevenire il diabete 2 perché favoriscono la produzione di insulina e riducono i picchi della glicemia post-prandiale come riportato dall’articolo su Journal of Traditional and Complementary Medicine del 2019 oppure come riassunto nell’articolo sul Bri. J. Nutr. del 2012. Risulta ancora più interessante la capacità di ritardare alcune forme di declino cognitivo come descritto in un articolo di Neurochem. Int. del 2021. In altre parole, si confermano alcuni aspetti terapeutici della medicina cinese e ayurvedica che citano gli asparagi come “nutraceutici naturali” per contrastare queste patologie neurodegenerative.
Gli asparagi mi ricordano qualcosa di molto importante dal punto di vista biochimico
VERO. È proprio dagli asparagi che è stato isolato e identificato un amminoacido come l’asparagina. Questo amminoacido è considerato non essenziale, ovvero sappiamo produrlo da soli e non necessitiamo della dieta per ottenerlo in quantità sufficiente. Gli asparagi contenendo dei livelli molto alti di asparagina giustificano il loro ruolo di diuretici naturali. L’asparagina stimola l’apparato renale a funzionare in maniera più efficace e questo rende possibile eliminare acqua e anche il sodio in eccesso dal nostro organismo il che abbinandosi anche alla presenza di potassio in questi alimenti li rende molto interessanti per ridurre i danni al sistema cardiocircolatorio o anche solo per contrastare gli edemi dovuti all’accumulo di liquidi. Il forte consumo di asparagi provoca dopo un quarto d’ora la produzione di urine molto caratteristiche per il loro sgradevole odore, per alcuni è un segnale di efficienza renale, ma non si verifica in tutti i consumatori e, comunque, non è sintomo di problemi renali o di tossicità. Gli studi hanno dimostrato che a essere responsabili sono i composti a base di zolfo: pur non essendo presenti negli asparagi probabilmente si formano durante la digestione di questi cibi. Se vogliamo dare agli asparagi anche un ruolo più “leggero”, bisogna dire che sono una fonte di serotonina, un amminoacido invece essenziale per noi, come lo è del resto la felicità, e che va introdotto con i “comfort food” quali il cioccolato fondente. Ricordiamo che Anna Magnani diceva “Invecchiando non voglio sembrare più giovane. Voglio sembrare più felice” per cui triptofano, serotonina e comfort food sono essenziali per raggiungere questo obiettivo.
Le varietà di asparagi sono poche e facili da utilizzare in cucina
VERO/FALSO Una classificazione superficiale parla di asparagi coltivati (Asparagus officinalis) e di asparagi selvatici detti anche asparagina (Asparagus acutifolius); quest’ultimi bisogna cercarli, trovarli e raccoglierli. Una rarità che compensa degli sforzi con un sapore altrettanto intenso. Di asparagi ne esistono in Italia almeno nove varietà, da quello di Albenga a quello di Padova o di Bassano e vanno dal colore bianco a quello verde, viola o rosa nel caso dell’asparago di Mezzago. Per prepararli occorre lavarli bene e con un semplice coltello si riesce a pulirli con poche difficoltà. Vanno evitate le parti ammuffite o mal ridotte. Scegliamo mazzetti di asparagi duri, il gambo deve rompersi e non piegarsi, e le cime devono esser ancora ben chiuse inoltre è sempre bene che si controllino anche gli asparagi presenti nel centro del mazzetto di solito tralasciati perché attratti dalle cime esterne più belle. La loro cottura è fra le poche che prevede un apposito utensile detto asparagiera che permette di cuocerli senza rovinarli e senza legare i gambi fra loro. Spesso l’asparagiera è relegata in fondo alle dispense perché trova poca utilità per altre preparazioni, ma se abbiamo compreso i vantaggi del consumare asparagi mangiandoli almeno una volta a settimana, magari potrà avanzare di qualche posto e affiancarsi a pentole e padelle tradizionali. Gli asparagi possono essere dei perfetti contorni se conditi con olio extravergine e limone, ma si prestano anche ad arricchire primi o secondi per il loro sapore e le loro peculiarità. Ricordiamoci che le poche calorie, il basso indice glicemico, la quota di fibre fra cui l’inulina e le sue capacità diuretiche possono aiutare un piano nutrizionale per tornare al peso forma ed essendo prodotti fra marzo e giugno, dipende dal clima, possono aiutarci a rientrare nel costume da bagno con meno fatica e maggiore soddisfazione.
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Gli asparagi possono avere delle controindicazioni
VERO Gli asparagi non presentano specifiche controindicazioni per il consumo, qualcuno è sensibile alle Liliacee come cipolla, aglio e porro potrebbe avere delle difficoltà talvolta anche di meteorismo o di flautolenza ed è forse il caso di non abusarne se si soffre di calcoli renali proprio perché sono dei diuretici che mettono l’apparato urinario in leggera pressione. Basandosi su queste premesse anche chi soffre di forme di cistite o di prostate nonché di gotta è meglio che non ne abusi. In questo caso è la loro ricchezza di purine e acido urico che in parte si distruggono con la bollitura a poter condurre alla formazione dei cristalli di acido urico e alla possibilità di avere la gotta. Per quanto riguarda l’odore delle urine, come già detto, è un problema che non vede tutti coinvolti e comunque assolutamente superabile per la ridotta cofrequentazione di alcuni ambienti