Il protocollo per l’acquisto delle mascherine Ffp2 riservate alle scuole venisse così com’è rischia di produrre un enorme spreco per le casse dello stato: quasi 24 milioni d’euro. A lanciare l’allarme è Attilio Fratta, presidente nazionale dell’Associazione DirigentiScuola che attacca la convenzione sottoscritta dal generale Figliuolo con Federfarma e Assofarma e le conseguenti disposizioni emanate dal Governo per i dirigenti scolastici.
I calcoli
“Secondo questo protocollo – afferma Fratta – i dirigenti dovrebbero recarsi presso le farmacie convenzionate per ordinare le mascherine Fffp2 al prezzo calmierato di 0,75 euro l’una per poi aspettare che sia il Governo a liquidare le fatture. Le stesse certificate mascherine però sono vendute sulla piattaforma Mepa (quella utilizzata per gli acquisti in rete della Pubblica Amministrazione e quindi usata anche dai dirigenti scolastici italiani) a euro 0,20 euro per un lotto da 6mila che è il minimo per una scuola di media grandezza. Questo significa che tra i due acquisti c’è una differenza di 55 centesimi a pezzo ovvero 3.300 euro per ogni lotto, che moltiplicato circa 8mila istituti scolastici fanno 23,4 milioni di euro per un fabbisogno di pochi giorni”.
“Danno erariale enorme”
Secondo Fratta, “Si tratta di un fatto gravissimo e un enorme danno erariale. Non essendo stati accreditati i fondi direttamente alle scuole i dirigenti non possono evitare l’enorme dispendio di denaro pubblico, a meno che, ed è questa la risposta del Ministero, non provvedano all’acquisto con i fondi delle scuole. Se consideriamo quante mascherine servono a una scuola in un mese o addirittura in un anno il costo aggiuntivo è altissimo”.
La richiesta a Figliuolo
Per tanto Fratta chiede una modifica alla procedura: “Ho provveduto a segnalare immediatamente il tutto sia al capo di Gabinetto che al capo Dipartimento. Spero che il generale Figliuolo annulli immediatamente il protocollo sottoscritto ovvero lo adegui ai prezzi di mercato anche per evitare l’evidente danno erariale del quale qualcuno dovrà pur rispondere. Noi dirigenti scolastici ci auguriamo che non ci ricada addosso nessuna responsabilità ma anzi rivendichiamo la correttezza del nostro operato sempre e comunque”.