Il mio bambino non vuole mangiare le verdure! Un’affermazione ricorrente dei genitori che si preoccupano della salute nutrizionale dei propri figli. Riuscire a modificare il loro comportamento nell’assunzione di questi preziosi alimenti è spesso un’impresa ardua.
L’industria alimentare conosce bene questo problema e si impegna a cercare soluzioni commerciali per produrre alternative gradevoli a chi delle verdure non ne vuole proprio sapere. Purtroppo per ottenere un risultato soddisfacente in termini di gusto, ricorre a scelte tecnologiche e ricette non sempre salutari.
I motivi per cui le verdure risultano spesso sgradite ai più piccoli (ma anche a troppi adulti) sono svariati e non esclusivamente legati al sapore, ma anche alla consistenza nella masticazione e all’aspetto visivo.
Cosa c’è sotto il verde
Spopolano sugli scaffali e nei congelatori dei supermercati molti prodotti come bastoncini o polpette accomunati dal colore verde che rimanda alle verdure, ma che nutrizionalmente sono molto lontani dal salutare alimento. Gli obiettivi principali nella realizzazione di questi prodotti è nascondere il verde con accattivanti panature, ma al contempo rassicurare il consumatore o il genitore sulla genuinità del prodotto con indicazioni ad hoc sulla confezione.
In secondo luogo l’industria ricerca ricette che garantiscano una buona sapidità e una gradita croccantezza dei suoi prodotti.
Vediamo cosa propone il mercato. A marchio Bonduelle troviamo le Coccole, tortini di spinaci, fagiolini e broccoli che spiccano nei congelatori del supermercato per l’intenso colore verde della confezione. Il contenuto di verdure è soddisfacente (81%), ma nella lista degli ingredienti oltre a olio, latte e uova in polvere, notiamo la presenza di additivi non sempre graditi tra cui l’amido modificato di mais che alza l’indice glicemico della ricetta e l’estratto di lievito, il noto esaltatore di sapidità che nasconde il glutammato monosodico. Il sale raggiunge quasi l’1% del prodotto e questo valore, trattandosi di un contorno verde, è abbastanza elevato.
Nulla da dire contro le verdure surgelate, ma in un tortino, in cui gli ingredienti sono macinati e amalgamati, non è possibile valutare visivamente la qualità dei vegetali utilizzati.
Per lo stesso prodotto, nella versione “broccoli e carote”, non è stato necessario usare esaltatori di sapidità, ma per mantenere una solida consistenza, l’industria ha inserito nella ricetta, in aiuto all’amido modificato, 2 addensanti: le gomme di xantano (E415) e di guar (E412). Nella versione “carote e zucca”, invece ricompare l’esaltatore di sapidità e troviamo un ingrediente inaspettato per una verdura di contorno: la panna.
Un bastoncino che è… un primo piatto
Una soluzione molto gradita, specialmente ai più piccoli è il bastoncino di verdure, che richiama molto il famoso bastoncino di pesce. In questi prodotti la percentuale di verdure scende drasticamente. Prendiamo ad esempio i “Bastoncini di verdure” della Bofrost. Il quantitativo dei vegetali è del 46%, mentre il resto è farina. Una composizione che si addice più a un primo piatto che a un contorno. Inoltre nel 46% di verdure sono compresi (in alta percentuale), oltre a carote, piselli e broccoli, anche le patate e il mais, che non sono di certo delle verdure. A questo punto possiamo definirli davvero un primo piatto.
Stesso discorso vale per i bastoncini “Delizie del Sole” del gruppo Eurospin. La percentuale delle verdure (comprensive di mais) scende al 42%. Le patate però “onestamente” non sono annoverate nelle verdure, ma compaiono più avanti nella lista degli ingredienti (dopo la farina di frumento) sia come tubero intero, sia come amido e fiocchi.
Molto simile la ricetta dei bastoncini di verdure del marchio Frosta “La Valle degli Orti”, in cui la percentuale di verdure (comprensive di mais) scende ancora al 40%.
Due grandi marchi specializzati nel settore della carne e del pesce trasformati sono rispettivamente Aia e Findus. Rispettivamente propongono da anni sul mercato le spinacine e le croccole agli spinaci. Il primo è composto prevalentemente di carne, il secondo di pesce. Nella loro denominazione però i suddetti ingredienti di origine animale passano in secondo piano, scegliendo soluzioni grafiche che prevedono caratteri più piccoli o riquadri separati dalla denominazione principale. Il contenuto di spinaci nelle “Spinacine” Aia è solo dell’8%, quello invece nelle “Croccole” Findus è di circa il 12%. Entrambi i prodotti sono caratterizzati da una generosissima panatura, quindi nutrizionalmente vale il discorso fatto sopra sui bastoncini. Nell’occhiello descrittivo delle “Spinacine”, che recita: “cotoletta con pollo, tacchino e spinaci”, il vegetale è riportato in evidenza in grassetto per attirare il consumatore. Nella facciata delle “Croccole”, invece, compare la scritta “100% spinaci italiani”, un’indicazione che si rifà chiaramente alla provenienza del vegetale, ma vista l’esigua quantità dell’ingrediente, poteva tranquillamente essere omessa; a meno di essere maligni e pensare che qualcuno leggendo velocemente sia indotto a ritenere che il prodotto sia fatto dal 100% di spinaci.
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