Il Consorzio Grana Padano ha sospeso (e poi bloccato) in via cautelativa i servizi di marchiatura delle forme prodotte con latte della stalla oggetto dell’ultima investigazione dell’associazione Essere Animali di cui abbiamo parlato in questo articolo. Tra l’altro, si tratta di un’iniziativa intrapresa ancora prima che le immagini dell’associazione animalista fossero diffuse perché il Consorzio aveva avuto già sentore di irregolarità.
“Il tema del benessere animale ed il controllo delle tematiche sanitarie non è per legge di responsabilità né del Consorzio né del CSQA, organismo pubblico deputato ai controlli sulla DOP Grana Padano, bensì compete esclusivamente alle autorità sanitarie preposte o ai Carabinieri dei Nas” precisa il Consorzio che da tempo chiede alle istituzioni che tale ambito possa essere contemplato all’interno del Disciplinare, permettendo in questo modo di poter agire in maniera ufficiale ed efficace anche su aspetti di benessere animale.
In tale direzione il Consorzio sta insistendo con i Ministeri della Salute e delle Politiche Agricole, Agroalimentari e Forestali e confida in una soluzione entro il mese di Dicembre di quest’anno.
Ciò nonostante si sottolinea che da anni il Consorzio richiede ai caseifici, suoi unici interlocutori, di voler costantemente sensibilizzare e controllare le stalle loro conferenti all’applicazione delle migliori pratiche di attenzione al benessere animale.
Parallelamente il Consorzio tiene a precisare che il caso rappresentato nelle immagini in questione non può e non deve assolutamente essere considerato come rappresentativo della filiera produttiva del formaggio Grana Padano DOP e che l’accostamento della DOP Grana Padano a soggetti non rispettosi degli animali è quanto di più sbagliato e distante dalla cultura e dall’impegno quotidianamente espressi da tutti gli operatori della filiera.
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A tale scopo il Consorzio desidera far toccare con mano la vera dimensione delle stalle e dei caseifici che rendono grande questa eccellenza italiana: aprire a soggetti terzi ed imparziali 100 stalle estratte a sorte dall’elenco delle 4.000 per avere chiara e diretta percezione delle modalità di allevamento e del benessere animale attuale.