È in grado di scovare le contraffazioni alimentari tanto che messo alla prova con l’adulterazione dello zafferano è stato in grado di riconoscere l’aggiunta fraudolenta di curcuma a una concentrazione minima. SafeFood, il sistema laser fotoacustico messo appunto dall’Enea per contrastare le sofisticazioni, dopo la fase di avvio cominciata nel 2019 ha trovato il suo primo banco di prova con lo zafferano “taroccato”.
La messa a punto del metodo dello scanner, che potrebbe aiutare le industrie alimentari e le grandi catene di distribuzione a tutelare il cibo di qualità, la si può verificare scorrendo i risultati pubblicati in un articolo sulla rivista internazionale Sensors. “Il primo banco di prova per il prototipo – di SafeFood, scrive in una nota Enea – è stata la rivelazione rapida di zafferano adulterato. Lo zafferano autentico, ottenuto da un fiore con tre stimmi che vengono raccolti ed essiccati, ha un alto costo e per questo si rischia che venga tagliato con un colorante, la tartrazina, o con spezie gialle come la curcuma. Partendo dallo zafferano puro, sono stati preparati vari campioni contaminati, per arrivare a concentrazioni di tartrazina e curcuma del 2%, in modo da testare la capacità del sistema di rivelarne quantità particolarmente basse”.
Il settore delle spezie, con il costoso e pregiato zafferano in testa (il cui prezzo di mercato si aggira intorno ai 30.000 euro al chilo), è uno dei principali esposti alla contraffazione che riguarda tutta l’Europa come hanno confermato le ultime indagine condotte in Francia: solo 15% dei campioni di zafferano analizzati è risultato conforme.
“Il sistema laser è stato progettato per essere installato lungo le linee di produzione. È facilmente trasportabile e si caratterizza per la rapidità di esecuzione della misura che viene svolta in pochi minuti”, spiega Luca Fiorani, ricercatore Enea del Laboratorio diagnostiche e metrologia del Centro ricerche Enea di Frascati. La tecnica laser fotoacustica, oltre che per la rapidità, si distingue per la precisione e l’affidabilità nella rilevazione di alcune importanti frodi alimentari, come quelle che riguardano pesce, riso, succhi di frutta, olio, latte e spezie, in particolare origano e zafferano.
I ricercatori Enea stanno già lavorando a un secondo prototipo da utilizzare direttamente nei punti vendita, dagli scaffali dei negozi ai banchi del mercato. “Il sistema che abbiamo messo a punto – sottolinea Fiorani – non richiede il pre-trattamento del campione con reagenti chimici e può quindi essere facilmente utilizzato da personale non specializzato, dopo una breve formazione”.
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Questo sistema laser ha già fatto il grande “salto” dal laboratorio all’industria. “Abbiamo – conclude Fioran – un accordo con un’azienda dell’apicoltura per il controllo della filiera del miele, a partire dalla rilevazione della presenza di pesticidi in polline e api. Inoltre, abbiamo stipulato un contratto con l’azienda Chelab della multinazionale Mérieux NutriSciences Corporation, presente in 24 paesi, con 100 laboratori e 7 mila dipendenti, che mira a proteggere la salute dei consumatori in tutto il mondo e offre una vasta gamma di servizi analitici e di consulenza per prodotti alimentari, ambientali, agrochimici, di consumo, cosmetici e farmaceutici”.