Maxibolletta dell’acqua: cosa fare se è dovuta a una perdita occulta

perdita occulta

Caro Salvagente, scrivo perché i primi di Giugno, ho ricevuto la bolletta dell’acqua (gestita dalla CADF spa) calcolata su 941 giorni. Avevo sollecitato la fatturazione almeno con 3 chiamate durante e  mi veniva detto che io ero a credito, avendo (nel 2018) attivato la polizza tubi a fronte di una rottura. Nelle ultime telefonate fatte dopo lo choc dell’arrivo di una bolletta di 1.635 euro, mi é stato detto che era impossibile che avessi ricevuto tali risposte. Cosa posso fare? È mio diritto chiedere la rateizzazione in almeno 36 rate (quando CADF per politica non supera le 18)?

Nicoló Travasoni

Caro Nicolò, casi come il suo sono più frequenti di quanto si creda e metterebbero in crisi qualunque famiglia. Abbiamo chiesto a Valentina Masciari, responsabile utenze dell’associazione dei consumatori Konsumer Italia, di aiutarci a capire come comportarsi in casi come questi.

Da quello che capiamo dal messaggio del lettore, le questioni potrebbero essere due e completamente diverse. Partiamo dal fatto che il sig. Travasoni, scrive di aver ricevuto la fattura che si riferisce ai consumi fatti in 941 giorni. Se partiamo da questa affermazione, si tratta di un conguaglio, ma la fattura in parte è prescritta, perché supera i due anni. Ricordo che da gennaio 2020, anche per le utenze idriche la prescrizione è quella breve, cioè a due anni.

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Se invece si è verificata una perdita occulta, che nel frattempo è stata riparata dal cliente, allora si può richiedere di attivare l’apposita procedura per questi eventi, che il gestore del sig. Travasoni prevede, in quanto in fattura viene riportata la voce “Assicurazione Perdite Occulte”. Ciò vuol dire che esiste la possibilità di contestare i consumi anomali derivanti da una perdita, chiaramente seguendo la procedura stabilita dal gestore, che ha previsto un apposito Fondo fughe per tali esigenze.

Ricordo che la perdita deve derivare da un fatto accidentale, perdita non rilevabile in modo palese e che deve verificarsi nell’impianto privato a valle del contatore. Il regolamento del gestore stabilisce che la rottura debba essere comunicata entro quindici giorni dalla data di scadenza della fattura riguardante il periodo in cui la perdita è stata rilevata. La perdita deve essere riparata a proprie spese dal cliente che poi dovrà comunicare al gestore l’avvenuta riparazione, allegando foto della rottura, foto della riparazione e foto del contatore dopo la riparazione. La società idrica che gestisce l’utenza del signor Travasoni, cioè la CADF Spa, prevede nel suo regolamento, che consumo anomalo venga considerato quello superiore al doppio del consumo medio effettivo dell’utenza, “nell’ultimo biennio riferito al medesimo periodo di calcolo della bolletta”.

In tal caso la società, cioè il Fondo previsto, si accollerà i consumi superiori al doppio del consumo medio. Il cliente quindi, pagherà i costi dei consumi non eccedenti il doppio.

Nel dettaglio, se consideriamo la rottura avvenuta nel 2018 sull’utenza del signor Travasoni, sembra che in effetti ci sia un consumo anomalo riportabile proprio ad aprile del 2018, e che è superiore al doppio della media dei suoi consumi.

Quello che non risulta da quanto scrive l’interessato, è se aveva attivato tutta la procedura sopra riportata.

Resta inoltre la domanda di fondo: perché fatturano solo ora questi consumi anomali?

Per certo c’è qualcosa di poco chiaro su tale fattura, quindi è preferibile che il signor Travasoni contesti formalmente, per iscritto, il documento in questione, esponendo i dubbi che sono emersi.

Se infine la fattura fosse corretta, comunque ha diritto a una rateizzazione considerando sia il periodo di fatturazione più lungo, e sia i consumi superiori alla sua media.