Arera: oltre il 90% dei contratti di energia nel mercato libero è più caro di quelli della maggior tutela

BOLLETTE STANGATA

L’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente ha pubblicato il primo “Rapporto monitoraggio dei mercati di vendita al dettaglio dell’energia elettrica e del gas”. L’analisi è impietosa nei confronti delle offerte di passaggio al mercato libero che ormai da anni stanno assillando i consumatori italiani, raggiunti da telemarketing selvaggio e proposte porta a porta, non sempre trasparenti. Secondo l’Arera, meno del 5% nel settore energia elettrica e meno del 10% in quello del gas, sono le percentuali di passaggi al mercato libero davvero convenienti. Dati che confermano quanto già scritto dal Salvagente lo scorso febbraio.

L’analisi

L’analisi, trasmessa al ministro della Transizione ecologica ed alle Commissioni parlamentari competenti, fotografa l’attuale situazione della vendita da diversi punti di vista: azioni di cambio di fornitore, evoluzione del comportamento dei clienti finali, andamento dei prezzi offerti, trasparenza e pubblicità delle offerte e dei servizi connessi, misure regolatorie per rafforzare l’efficacia degli strumenti per la confrontabilità delle offerte. Le analisi si concentrano sui clienti aventi diritto alla maggior tutela nel settore elettrico, domestici e altri usi connessi in bassa tensione, e al servizio di tutela nel settore del gas naturale, domestici e condominio uso domestico con consumo fino a 200 mila Smc/anno.

Molti passaggi… ma con cautela

Secondo l’ultimo aggiornamento di marzo 2021 sono nel mercato libero (e proiettando tale andamento su tutto l’anno 2021): nel settore elettrico, il 57,3% dei clienti domestici e il 68,0% dei clienti altri usi in bassa tensione; nel settore del gas, il 60,2% dei clienti domestici e il 69,9% dei condomini uso domestico con consumi inferiori ai 200 mila Smc. Da una analisi di dettaglio del settore elettrico, per i domestici il mercato libero è scelto in misura maggiore dai più giovani: l’81% dei contratti siglati da clienti tra i 18 e 29 anni. Per tutte le tipologie di cliente e per entrambi i settori si conferma che la stragrande maggioranza dei passaggi avviene nell’ambito del mercato libero, ed è quindi attuata da clienti che erano usciti dalla tutela già in precedenza. Inoltre, la quota di clienti in uscita dalla maggior tutela che scelgono un contratto di libero mercato con lo stesso venditore che esercisce anche la maggior tutela, o con un collegato, è molto elevata e continua a mantenersi al di sopra del 50%. Non sembra essere scalfito pertanto il vantaggio competitivo nell’acquisire clienti sul libero in capo ai gruppi che operano anche nel servizio di maggior tutela.

Meno del 5% dei contratti di libero mercato conviene

Dall’analisi per alcuni clienti tipo emerge come nel mercato libero siano presenti alcune offerte più convenienti dei servizi di tutela, sia a prezzo fisso che a prezzo variabile, nonostante queste rappresentino una quota residuale di quelle disponibili. Nel settore elettrico per il cliente tipo domestico residente, nei 18 mesi analizzati (gennaio 2020 – giugno 2021) erano disponibili in media 64 offerte più convenienti della maggior tutela, pari al 4,72% delle offerte a disposizione. Di queste, 15 erano a prezzo variabile e 49 a prezzo fisso.

Nel gas va un po’ meglio

Con riferimento invece al settore del gas, per il cliente tipo domestico erano disponibili in media 65 offerte più convenienti del servizio di tutela, pari al 9,82% delle offerte a disposizione. Di queste, 32 erano a prezzo variabile e 33 erano a prezzo fisso. Rispetto al complesso dei contratti sottoscritti nel mercato libero dai clienti domestici emerge come siano principalmente a prezzo fisso: 84,0% nel settore elettrico e 73,9% nel settore del gas naturale.

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I servizi aggiuntivi

Scegliendo il prezzo fisso, i clienti domestici di entrambi i settori hanno sottoscritto contratti che prevedono anche servizi aggiuntivi: il 79,6% nel settore elettrico e il 62% in quello gas. Nelle offerte a prezzo variabile sottoscritte dai domestici sono invece meno diffusi: 46,8% nel settore elettrico e 24,4% in quello del gas. I servizi aggiuntivi sono ancor meno diffusi nei contratti sottoscritti dai clienti non domestici del settore elettrico (il 37,9% nelle offerte a prezzo fisso, il 34,6% in quelle a prezzo variabile), dai condomini uso domestico gas (16,8% nelle offerte a prezzo fisso, 25,9% in quelle a prezzo variabile), dai non domestici gas (11,2% nelle offerte a prezzo fisso, 11,5% in quelle a prezzo variabile).

Il ruolo della scelta impulsiva

I primi approfondimenti su un campione di clienti usciti dal servizio di maggior tutela nel periodo luglio 2020-marzo 2021, sembrano mostrare come non sempre il cliente sceglie l’offerta economicamente più vantaggiosa. I dati mostrano che solo una parte dei clienti effettua confronti sul Portale Offerte, questo fa presumere che la sottoscrizione delle offerte continui in modo prevalente ad essere effettuata dopo essere stati contattati da un call center o da un agente di vendita e che il cliente non sfrutti appieno gli strumenti a disposizione per una scelta consapevole. Per garantire maggiore trasparenza, l’Autorità effettua – anche avvalendosi di Acquirente Unico – specifici controlli giornalieri su un campione di offerte (circa 400 al mese) relativi alle offerte pubblicate nel Portale. Con altri controlli a campione si verifica inoltre la coerenza tra le informazioni pubblicate sul Portale Offerte e quelle presenti sul sito del venditore. L’Autorità ha anche rafforzato gli strumenti di comparazione delle offerte, per migliorare la comprensibilità delle informazioni contrattuali e le stesse condizioni economiche (deliberazione 426/2020/R/com relativa al Codice di condotta commerciale). Nelle pagine finali del Rapporto vengono infine descritte le attività previste per l’estensione delle funzionalità del Portale Offerte e le campagne informative pianificate. Il Rapporto è disponibile su www.arera.it 

Unc: ancora troppe pratiche ingannevoli

“Dati illuminanti che dimostrano come siamo ben lungi dall’avere un mercato concorrenziale e che il mercato tutelato deve restare ancora ben oltre il 1° gennaio 2023. Non si può fare il mercato libero, infatti, sulle spalle e le tasche delle famiglie” afferma Marco Vignola, responsabile del settore energia dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Se il 90,18% delle offerte del gas del mercato libero sono più care del tutelato, mentre nella luce sono addirittura il 95,28%, significa, senza se e senza ma, che la concorrenza sul prezzo non si fa, che le offerte sono ancora poco trasparenti, le pratiche commerciali ingannevoli. I venditori, poi, in assenza di un serio albo dei fornitori, sorgono come funghi, senza avere requisiti finanziari e garanzie adeguate. Quanto al portale offerte, che andrebbe unificato con quello dei consumi, il consumatore deve poter inserire l’offerta che sta pagando, altrimenti non potrà mai sapere se ce ne sono altre più convenienti” conclude Vignola.