Diesel “tagliato” con cloro: risarcito automobilista

GASOLIO CLORO

L’automobile si era piantata dopo aver fatto un pieno di gasolio. Il motivo? Il diesel era “tagliato” con cloro, che finisce fraudolentemente nei carburanti. Il Giudice di Pace di Bologna ha così accordato 1.100 euro di risarcimento all’automobilista assistito dalla Confconsumatori e condannato il gestore dell’impianto di distribuzione.

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La vicenda conferma la presenza diffusa di gasolio “sporco” in Italia che avevamo messo in luce nel numero di luglio 2021 (acquista qui) con le analisi svolte sul diesel prelevato in 30 impianti, tra Torino, Roma e Napoli-Caserta, e in 5 casi avevamo riscontrato un prodotto non conforme perché probabilmente erano state aggiunte sostanze più volatili se non addirittura solventi industriali.

Prima di capire perché può finire cloro nel serbatoio, è importante tornare sulla vicenda del malcapitato automobilista, ricostruita in una nota dalla Confconsumatori di Bologna.

Un pieno e l’auto si “inchioda”

Nel 2018 un uomo residente nella provincia di Bologna si era fermato di venerdì sera, rientrando da lavoro, per rifornire l’auto (una Volksvagen Tiguan con impianto diesel) presso un distributore a San Giovanni in Persiceto. Era rientrato senza problemi a casa, poco distante, e non aveva più utilizzato l’auto nel fine settimana. Il lunedì successivo, sulla via per tornare al lavoro, l’auto aveva segnalato una “anomalia alimentazione carburante”. Il consumatore aveva, così, deciso di deviare verso la più vicina officina, notando nel tragitto che dal tubo di scarico usciva fumo denso e bianco. La macchina, arrivata in officina, era andata in arresto forzato a causa dell’anomalia rilevata e per il consumatore era iniziato un lungo iter di verifiche e costi per ripristinare il funzionamento dell’auto.

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L’automobilista si era rivolto alla Confconsumatori Bologna, che, scontrandosi con il rifiuto del distributore a riconoscere il danno, aveva avviato una causa assistito dal legale Roberta Li Calzi. Durante la causa sono state effettuate diverse verifiche che hanno confermato la presenza di cloro nel carburante, non contemplata dalla normativa che specifica i requisiti del gasolio per autotrazione commercializzato. La causa si è conclusa recentemente: il Giudice di Pace di Bologna ha condannato il distributore e la società di gestione degli impianti (entrambi contumaci) a risarcire il danno di oltre mille euro oltre le spese legali. Questa vittoria darà speranze ad altri consumatori che ci hanno segnalato situazioni simili a quella vissuta dal nostro associato ora risarcito – ha commentato Roberta Li Calzi, legale di Confconsumatori Bologna che ha assistito in giudizio il consumatore – come ha ricordato il Giudice sono purtroppo numerosi i casi di carburante cosiddetto “sporco” ed è giusto che i benzinai sappiano che certi comportamenti scorretti sono puniti”.

Smaltimento illegale di solventi a base di cloro nel diesel

Sul perché può finire cloro nel diesel, la nostra inchiesta pubblicata sul numero di luglio, ha ricostruito una vera e propria filiera illegale di smaltimento di solventi industriali a base di cloro nella rete di distribuzione del gasolio.

il diesel “tagliato” con queste sostanze smaltite illegalmente sta provocando problemi. Ad essere colpiti in particolare sono i sistemi Egr usati nei motori diesel per abbassare le emissioni degli ossidi di azoto, gli NOx. In che modo? La presenza nel gasolio di solventi a base di cloro corrode letteralmente l’Egr danneggiandone il funzionamento. Un guasto che può avere conseguenze sull’efficienza complessiva dell’autoveicolo.
Negli ultimi cinque anni le segnalazioni alle autofficine e ai concessionari hanno risalito la filiera arrivando direttamente alle case madri e su questo tanto gli enti regolatori quanto le compagnie petrolifere hanno cominciato ad accendere i riflettori. Anche perché i numeri del fenomeno non sembrano residuali. “Alcune centinaia all’anno – ci spiegano – e dopo aver osservato a lungo il fenomeno delle centraline corrose e aver analizzato il diesel utilizzato si è arrivati in molti casi ad identificare la causa del danno: il cloro immesso fraudolentemente nel carburante”. La normativa Uni EN 590:2017 che disciplina i combustibili per autotrazione non prevede un limite alla concentrazione di cloro nel diesel proprio perché non deve esserci.
E come ci finisce? “I solventi industriali a base di cloro sono degli ottimi sgrassatori – torna a spiegarci il nostro esperto di smaltimento – e nello stesso tempo si prestano nel mercato illegale ad essere miscelati nel gasolio. Non ho dati né conosco indagini che hanno riguardato solventi al cloro ma se si sono allertate le case costruttrici, è facile immaginare che questa anomala presenza sia più diffusa di quanto si possa credere”.

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