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Una nuova inchiesta di Animal Equality mette a nudo la terribile realtà degli allevamenti di maiali che riforniscono alcune filiere di prodotti marchiati DOP, simbolo dell’eccellenza del Made in Italy: le immagini diffuse sono state girate all’interno di un allevamento di maiali in Lombardia: alcune evidenze riscontrate nell’allevamento, come la presenza di animali che riportano il tipico tatuaggio dei Consorzi facenti parte del marchio DOP, oltre che il legame con Gruppo Bompieri, uno dei principali produttori di carne di maiale in Italia e proprietario di oltre 40 allevamenti, collegano gli animali alla filiera del prosciutto DOP. (continua dopo il video)
“I ritrovamenti sono terribili e denotano una totale mancanza da parte dell’Azienda di cura e di rispetto nei confronti degli animali e delle norme poste a loro tutela esistenti in Italia. Animal Equality chiede un intervento efficace e risolutivo di questa condizione ai limiti dell’immaginazione, totalmente diversa da quella dichiarata sui siti aziendali di queste aziende e nelle pubblicità rivolta ai consumatori dell’industria agroalimentare” spiega Alice Trombetta, Direttrice di Animal Equality Italia.
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Dalle immagini si vedono:
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Carcasse mummificate e piene di vermi di maialini deceduti e lasciati lì da diverso tempo;
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Corpi dilaniati di maiali morti nei corridoi, abbandonati ancora aperti senza corretto smaltimento come da normativa;
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Intere zone piene di ossa di maiali e gatti, con teste ancora coperte di pelo e carne, abbandonate in mezzo a corridoi e box da molto tempo;
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Suinetti deceduti nelle gabbie adibite agli animali nella zona di svezzamento;
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Suinetti ancora vivi costretti a vivere in spazi angusti con i corpi degli animali deceduti;
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Animali con ampie cisti ombelicali, ferite ed ernie sia nel settore ingrasso che nel settore svezzamento;
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Animali adulti costretti in box allagati dai liquami non trattati e con feci nelle mangiatoie;
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Infestazioni di lumache nei bagni degli operatori e blatte in tutto l’allevamento, anche nelle zone adibite ai mangimi;
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Presenza di una colonia di gatti nell’allevamento, anch’essi in pessime condizioni di salute e abbandonati a loro stessi;
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Ragnatele, sporcizia e detriti ovunque, anche sulle centraline elettriche;
Infine, Animal Equality ha riscontrato anche la presenza di uno sversamento di liquami nella zona esterna all’azienda, tra i capanni e le fasce di contenimento dei liquami. Da notare che l’azienda si trova a poche centinaia di metri dall’argine del fiume Oglio, un fatto che creerebbe quindi un potenziale rischio di inquinamento delle falde acquifere.
Anche in questo caso, Animal Equality ha segnalato alle autorità la situazione di questo allevamento e con il team legale sta prendendo tutti i provvedimenti necessari per denunciare in tutte le sedi competenti questa gravissima condizione.