L’Agenzia statunitense per la protezione dell’ambiente ha annunciato che sta prendendo in considerazione di fissare dei limiti di concentrazione dell’intera classe di composti Pfas nell’acqua potabile. Gli Pfas, considerati altamente tossici, sono conosciuti come “sostanze chimiche per sempre” perché non si rompono o si degradano completamente. Sono collegati a una serie di gravi problemi di salute come cancro, malattie del fegato, problemi ai reni, malattie cardiache, diminuzione dell’immunità e altro ancora.
Sebbene l’annuncio dell’Epa segni solo l’inizio di un processo che durerà anni, la mossa è significativa perché l’agenzia ad oggi non pone alcun limite ai Pfas nell’acqua potabile e le regole degli stati limitano solo meno di 10 tipi di singoli composti Pfas.
Esistono circa 9.000 varietà della sostanza chimica e un numero crescente di ricerche scientifiche suggerisce che l’intera classe è tossica per l’uomo e gli animali e si accumula nell’ambiente.
I gruppi ambientalisti hanno sostenuto per diversi anni che lo sviluppo di regole per ogni singolo complesso non riesce a mantenere la sicurezza pubblica.
“Con oltre 1.000 sostanze chimiche PFAS approvate per l’uso negli Stati Uniti, un approccio chimico per chimico alla definizione dei limiti dell’acqua potabile richiederebbe probabilmente molte vite”, ha affermato David Andrews, uno scienziato senior dell’Environmental Working Group.
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Una recente analisi dell’EWG ha rilevato che le forniture di acqua potabile per oltre 100 milioni di persone attraverso le linee demografiche sono contaminate da Pfas, o sostanze per- e polifluoroalchiliche, e si stima che siano presenti nel 97% del sangue degli americani.
Intanto negli Usa, Solvay – accusata sia in Italia che oltreoceano di aver inquinato le aree vicine alle sue industrie proprio con i Pfas – ha deciso di cessare l’utilizzo dei Pfas negli Stati Uniti sostituendoli con nuove tecnologie dopo che lo Stato del New Jersey, per un vasto inquinamento da Pfas causato dallo stabilimento di West Deptford, aveva portato in giudizio l’azienda, chiedendo bonifiche e danni.
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