L’Agenzia spagnola per la sicurezza alimentare e la nutrizione (Aesan) ha ribadito il consiglio di ridurre il consumo di bevande energetiche soprattutto tra i minori a causa dell’effetto della caffeina sul sonno e sul sistema cardiovascolare.
Nel corso della presentazione del rapporto curato proprio dall’Agenzia, il ministro spagnolo dei Consumatori, Alberto Garzón, ha avvertito della crescente tendenza al consumo di queste bevande da parte dei giovani: una tendenza che trova un alleato in una normativa ambigua che definisce il prodotto come bevanda analcolica e non fornisce indicazioni su ingredienti consentiti, concentrazioni massime o possibili combinazioni.
L’Agenzia ha intenzione di giungere ad un accordo con l’industria per prevedere alcune informazioni da includere nell’etichettatura delle bevande energetiche, per mostrare non solo tutti i principi attivi, ma anche il loro contenuto.
“La Spagna deve unire gli sforzi europei per raccogliere dati sul consumo di bevande, fonti energetiche e tendenze nel loro consumo, che consentiranno la valutazione di queste bevande energetiche dietetiche e l’esposizione alla caffeina e ad altri principi attivi in specifici gruppi di consumatori.
“Inoltre, si suggerisce un maggiore controllo della pubblicità soprattutto quella rivolta alle popolazioni più suscettibili”.
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Il rapporto delinea alcuni dei rischi per la salute legati agli ingredienti principali delle popolari bevande energetiche. Questi includono la caffeina, che il Comitato scientifico norvegese per l’alimentazione e l’ambiente (VKM) nel 2019 ha stimato che le bevande energetiche contengano da 15 a 55 mg di caffeina per 100 millilitri.
Un’ulteriore prova della sua popolarità tra gli adolescenti è arrivata in “The Ungkost3 Norwegian study”, che ha stimato che le bevande energetiche hanno contribuito fino al 76% della caffeina alimentare totale (36,8 mg/giorno), dove il consumo giornaliero di caffeina è stato stimato a 48,4 mg/giorno.
Il rapporto ne dettaglia gli effetti sulla salute, ormai ben consolidati, e comprende una minore qualità del sonno in soggetti sensibili alla caffeina, nervosismo, irritabilità e ansia.
Problemi cardiovascolari
Più grave è l’aumento del rischio di frequenza cardiaca, aritmie e pressione sanguigna. Il rapporto evidenzia anche l’effetto della caffeina in particolare sui giovani adulti, dove un’elevata assunzione di bevande energetiche (circa 1 litro) è associata ad intervallo QTc prolungato e palpitazioni)
“Ecco perché i gruppi di popolazione che potrebbero essere più suscettibili agli effetti negativi delle bevande energetiche e della caffeina includono persone con una predisposizione a determinati disturbi cardiaci e condizioni come la sindrome congenita del QT lungo”, afferma il rapporto.
Il rapporto discute anche l’impatto del consumo di taurina, soprattutto ai livelli contenuti nelle bevande energetiche.
Le stime attuali indicano che una formulazione standard di bevande energetiche da 250 ml contiene 1000 mg di taurina (4000 mg/l), sebbene alcuni paesi, come la Germania, abbiano stabilito limiti normativi consentiti relativi alla taurina di 4000 mg/l.
Il rapporto sottolinea che, poiché i frutti di mare e la carne contengono quantità significative di taurina, il consumo di una o due di queste bevande energetiche potrebbe spingere l’assunzione giornaliera di un individuo a superare i limiti accettati.
Mentre il consumo di taurina è stato associato al normale sviluppo, attività e cito-protezione del sistema nervoso, numerosi studi mostrano prove di effetti cardiovascolari e neurologici.
L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha concluso che l’esposizione regolare alla taurina ai livelli utilizzati nelle bevande energetiche (4000 mg di taurina/l) “non rappresenta un rischio per la salute dei consumatori”.
Problemi vitaminici
Il rapporto evidenzia anche la presenza di vitamine nelle bevande energetiche, con le quali le bevande energetiche sono fortificate.
In genere le vitamine B2 (riboflavina), B3 (niacina), B5 (acido pantotenico), B6 e B12 sono le vitamine di elezione per la loro solubilità in acqua e relativa facilità nell’escrezione urinaria.
“I livelli di preoccupazione per le vitamine non vengono raggiunti dalle bevande energetiche presenti nei nostri mercati”, afferma il rapporto.
“Non ci si aspetterebbe di trovare casi di ipervitaminosi derivati dalla sua assunzione. Se si verificano, i disturbi derivati sarebbero nausea e disturbi epatici”.