Polli intensivi: batteri, germi e farmaci…i risultati choc del test

POLLO CONTAMINATO

Il mensile svizzero Bon a Savoir ha portato in laboratorio 26 campioni di carne di pollo alla ricerca di enterobatteri, campylobacter e batteri resistenti agli antibiotici: solo 9 campioni sono risultati completamente puliti e di questi 8 sono di origine svizzera. Per quanto riguarda la catena di vendita, dal test emerge che la carne migliore è quella che si può acquistare da Migros (dei 7 campioni, 5 sono risultati privi di tracce di germi). Alla Coop è vero il contrario: cinque dei sei campioni selezionati contenevano batteri patogeni. Non si tratta di catene che si trovano anche nel nostro paese ma i risultati del test dimostrano quanti danni può fare l’allevamento in gabbia sulla carne che portiamo in tavola e questo è vero a prescindere dalla catena.

Il biologico non fa eccezione

Le analisi condotte per conto dei nostri colleghi svizzeri hanno trovato germi resistenti agli antibiotici in quattordici polli. Non a caso, considerando che, secondo l’Ufficio federale per la sicurezza alimentare, il pollame è la specie animale con i germi più resistenti agli antibiotici. Questi risultati sono in parte dovuti all’uso massiccio di antibiotici necessario nell’allevamento in gabbia. Uno studio ha inoltre dimostrato che le galline importate in Svizzera per produrre uova da cova sono spesso già portatrici di batteri resistenti agli antibiotici. Li trasmettono ai loro pulcini.

Gli antibiotici sono autorizzati anche nella filiera biologica. Secondo l’Istituto di ricerca sull’agricoltura biologica (FiBL), tuttavia, un pollame allevato biologicamente può ricevere solo un trattamento antibiotico durante l’intero periodo di ingrasso. Altrimenti la carne perde l’etichetta “biologica”.

Campylobacter e farmaci

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Gli esperti hanno anche trovato il campylobacter in nove campioni. Questi batteri possono causare febbre, crampi addominali e diarrea nell’uomo. I medici svizzeri segnalano fino a 8.000 infezioni di questo tipo all’anno. L’Istituto federale tedesco per la valutazione dei rischi, dal canto suo, ricorda che i campylobacter sono il batterio patogeno più comune delle infezioni intestinali. Quasi tutti i paesi dell’Ue segnalano “percentuali molto alte o estremamente alte” di tale resistenza.

Un pollo su tre tra quelli analizzati conteneva anche tracce di farmaci. Va notato che non è raro aggiungere farmaci al mangime dei polli da carne, come misura preventiva. In questo modo gli operatori vogliono prevenire malattie intestinali potenzialmente fatali per gli animali. Il rischio di sviluppare tali malattie aumenta quando la scarsa igiene o il numero di animali in uno spazio confinato è troppo grande.